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Lettera alla persone che evangelizzano Padova
Il partenariato
tra istituzioni e associazioni
Oltre la delega e la sostituzione

Il senatore Tino Bedin, segretario provinciale del Partito Popolare Padovano, ha ritenuto di iniziare il dialogo sul futuro della città con le persone che evangelizzano Padova: persone consacrate e laiche che fanno della comunità il riferimento della loro presenza sociale. Pubblichiamo il testo della lettera, nella quale Tino Bedin riassume la presentazione del documento ed aggiunge un primo ulteriore elemento di confronto: il cambiamento di rapporto tra istituzioni ed associazioni, non più inteso come delega o sostituzione, ma come partenariato, in un metodo rigorosamente rispettoso della sussidiarietà

Caro concittadino,
oggi noi padovani vediamo la realizzazione di opere indispensabili per una città moderna e da Padova a lungo attese. La condizione nella quale ci troviamo, condizione che è un risultato amministrativo e politico di questa e delle precedenti amministrazioni comunali, non è più quella prevalente di completamento di un progetto ma quella dell’innovazione.
In questa fase il centro-sinistra mette in discussione con i cittadini capacità progettuale ed esperienza di governo in una Conferenza programmatica, il cui primo elemento è la bozza di documento "La sfida per la Padova del nuovo millennio". E’ il testo che mi permetto di allegarle: doverosa documentazione a chi, come le persone che evangelizzano Padova, svolge ruoli sociali rilevanti, ma soprattutto strumento della comune ricerca del bene comune, nella logica della "carità" che ci permettiamo di sollecitare.
Il Partito Popolare Padovano ha convintamente contribuito non solo a determinare questa condizione di innovazione per Padova, ma anche alla stesura della bozza che Le invio. In questo percorso mi permetto di offrire a lei e alla sua associazione ecclesiale alcune piste di lettura della bozza, come segno della fase di ricerca comune cui chiediamo di partecipare con i concittadini.
La democrazia nel sistema maggioritario. La scelta referendaria del 1992 ha visto gli italiani, i padovani in particolare, esigere per la città garanzie mirate alla stabilità, alla buona amministrazione, alla concretezza amministrativa.
Ci pare che dopo sei anni ai partiti venga chiesto qualcosa di più. I fenomeni di "distacco" tra numero di elettori e numero di cittadini non vanno liquidati come elementi normali di democrazie mature, ma come limiti per una maturazione della democrazia: limiti da superare. E’ il tema della democrazia in un sistema maggioritario e bipolare che a tutti i livelli, ma a partire da quella comunale, che va oggi affrontato. Coniugare insieme rappresentanza e governo è l’impegno che in particolare i Popolari padovani metteranno in questa fase di ricerca e poi in quella di attuazione pratica.
Fare l’Europa a Padova. L’avvio dell’Unione economica e monetaria determinerà grandi riflessi sul complesso della società italiana e sulla vita delle singole persone, proprio nell’arco temporale che comprenderà la prossima amministrazione comunale di Padova.
Fare l’Europa a Padova è non più e non solo un’aspirazione ma una necessità, che può diventare una opportunità. Il tema, in una Europa unita, non può essere solo e neppure prevalentemente di concorrenza economica, quanto di raffronto sul sistema-città complessivo, fondato sulla persona e non sulla produzione.
Il "peso democratico" dell’associazionismo. In queste due piste di ricerca (il rapporto tra rappresentanza e governo; l’Europa delle persone), a giudizio del Partito Popolare Padovano, ha capacità di progetto e soprattutto di attività politica la "struttura sociale" padovana. Mi riferisco all’associazionismo: ad esso va riconosciuto il "peso democratico" di cui è portatore attraverso un rapporto di partenariato tra istituzione elettiva e istituzioni solidali.
E’ un percorso di cui questa lettera costituisce un passo. Altri ne seguiranno: non mancheremo infatti nelle prossime settimane di condividere con lei, caro concittadino, le nostre ricerche.
Cordiali saluti.

Tino Bedin

Padova, 31 agosto 1998

 


31/08/1998
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