i-pp14
I
Popolari coerenti con la scelta della loro origine
Non
cera maggioranza politica
contro il governo Prodi
Le
ragioni per le quali è utile approvare la legge Finanziaria e
non danneggiare ulteriormente le famiglie italiane
Per il governo hanno votato 312
parlamentari tenuti insieme da un programma e da una strategia
politica; contro Prodi hanno votato 313 parlamentari uniti solo
dallobiettivo di demolire ciò che lUlivo in questi due anni ha costruito. Dal voto
"contro" Prodi non è venuta una indicazione
alternativa del governo, in quanto è improponibile una
maggioranza che sommi i voti della sinistra estrema con i voti
della Lega e del Polo.
I popolari hanno sacrificato lunità del Partito Popolare
allUlivo quando i numeri erano dallaltra parte, ed
hanno superato una discriminante che pareva insuperabile e che
continua ad essere ben presente nelle viscere del paese. Quella
scelta coerente e coraggiosa ha esposto i popolari
allaccusa di essere "catto-comunisti", di essere
più settari degli stessi post-comunisti.
Un confronto che voglia restare sul terreno della democrazia, ha
bisogno anche di momenti di tregua e di decantazione delle
tensioni, specie quando non cè una maggioranza
parlamentare capace di assumere la responsabilità di governare
lItalia in questa difficile fase della vicenda europea. E
non cè regola che la possa garantire sempre.
Essere daccordo sullapprovazione di una Finanziaria che rappresenta una significativa svolta
sociale, dopo anni di sacrifici, e che conclude liter verso
lEuro, ed evitare gli scogli delle elezioni in un momento
molto difficile per leconomia del mondo, non sono forse
ragioni sufficienti per ridare vita ad una maggioranza politica,
ma sono più che sufficienti per avviare un confronto
parlamentare che tenga conto delle novità maturate a cavallo
della crisi del governo.
Sarebbe un errore che non è giusto fare pagare al paese e in
particolare alle fasce sociali più deboli, alimentare una
polemica che divide la società italiana o restare prigionieri di
un risentimento che porta a troncare questa riflessione con un
inasprimento delle posizioni, senza altro sbocco di uno scontro
elettorale senza prospettive e di una radicalizzazione del
conflitto sociale.
13/14 ottobre 1998
14/10/1998 webmaster@euganeo.it |
il collegio senatoriale
di Tino Bedin |