Lincriminazione di Milosevic e di quattro alti dirigenti serbi per
"crimini contro lumanità" complica le prospettive di negoziato con
Belgrado.
Il Procuratore Capo del TPI ha esposto quattro capi daccusa: omicidio; deportazioni;
persecuzione per motivi politici, di razza o religione; violazione del diritto
internazionale di guerra. Incriminati, con mandato internazionale darresto,
Milosevic, Milutinovic (Presidente della Serbia), Sainovic (Vice Primo Ministro RFJ),
Ojdanic (Capo di stato Maggiore), Stojiljkovic (ministro degli Interni Serbia).
Dure reazioni da parte di Belgrado, che afferma di non riconoscere la giurisdizione del
Tribunale dell'Aja: Louise Arbour "marionetta dei padroni della guerra", secondo
la TV serba. Critiche anche da Russia ("controproducente" la pronuncia
dellAja), Cina e Grecia. Kofi Annan difende loperato del TPI: "il
Procuratore Capo deve andare dove lo conducono le prove". Commenti generalmente
positivi da parte delle cancellerie occidentali, ma Fischer e Védrine sottolineano subito
che lincriminazione non è un ostacolo politico alla ricerca di una soluzione
diplomatica.
Dopo un rinvio di ventiquattrore, oggi arriva a Belgrado Cernomyrdin. Ieri ha continuato
lunghi colloqui a Mosca con Talbott ed il Presidente finlandese. Difficile la missione
dellex-Primo Ministro: Mosca ha un ruolo pivotale nella ricerca di una soluzione
politica ma pochi elementi di pressione su Belgrado. Terminata la Conferenza sui Balcani a
Bonn.
La NATO intanto intensifica la pressione militare aumentando i bombardamenti.
LAlleanza non ha commentato la pronuncia dellAja, se non per escludere che
inducano cambiamenti nella campagna ed obiettivi militari. Ma Bruxelles sta accrescendo la
pressione militare, con un crescendo di missioni, approfittando della congiuntura
favorevole di condizioni atmosferiche favorevoli e, da ieri, dellindiretta
legittimazione politica dellintervento da parte del Tribunale dellAja.
Intensi bombardamenti nella notte in particolare contro Aleksinac, dove sono morti anche
tre civili. A Belgrado diverse zone della città sono rimaste al buio in seguito ad
attacchi contro le centrali elettriche.
La pronuncia del TPI era attesa, ma le imputazioni sono risultate più ampie e severe del
previsto. Ancora presto per fare un bilancio degli effetti politici
dellincriminazione dellalta dirigenza jugoslava. Tutti gli Stati membri
dellONU sarebbero tenuti ad eseguire il mandato di cattura e a congelare eventuali
beni di proprietà degli imputati. Lintervento del TPI introduce nella crisi del
Kossovo un elemento di natura giuridico-morale, forse non determinante ma difficile da
ignorare, accanto ai tradizionali processi politici, diplomatici e militari; sotto questo
profilo non ci sono precedenti internazionali.
Il Procuratore Capo ha detto che le prove su cui e' basata l'incriminazione non saranno
rese note fin quando gli accusati non compariranno di fronte all'Aja. Lo statuto del TPI
non prevede procedimenti in contumacia. Le prove sono state raccolte dalle testimonianze
dei profughi e da informazioni documentali di fonti giornalistiche e dei governi NATO.
Arbour ha aggiunto che nei confronti dei cinque accusati e' stato emesso un mandato
d'arresto ed ha invitato tutti gli Stati membri dell'ONU ad adoperarsi per eseguirlo
(compresa quindi la RFJ ).
Clinton plaude all'incriminazione e note positive giungono anche da Londra e Parigi; più
cauti i giudizi provenienti da Bonn.
Il Ministro Dini ha dichiarato che "tutti gli Stati hanno l'obbligo di collaborare
con il Tribunale Penale Internazionale dando esecuzione alle decisioni da esso assunte''.
Ha aggiunto che, nella ricerca di una soluzione politica basata sui principi adottati dai
ministri degli esteri del G8, ''non dobbiamo escludere la continuazione di contatti con le
autorità di Belgrado''. Sulla stessa linea Fischer.
La Jugoslavia ha reagito duramente. Il Ministro senza portafoglio Matic ha affermato che
la Jugoslavia non riconosce il TPI, ma che se anche lo riconoscesse, nel caso del Kossovo
mancherebbero comunque i presupposti per la giurisdizione poiché nella provincia non c'è
una guerra "ma una operazione contro terroristi".
La partecipazione di Athisaari alla missione di Cernomyrdin a Belgrado potrebbe essere
stata la prima vittima dellincriminazione dellAja. Cernomyrdin va da solo, non
senza accompagnare liniziativa con un esercizio di diplomazia pubblica: un eloquente
articolo a sua firma sul Washington Post di ieri presenta efficacemente le motivazioni per
cui Mosca vorrebbe una sospensione dei bombardamenti e minaccia il disimpegno russo dal
processo diplomatico. Alle argomentazioni di Cernomyrdin non è estranea la preoccupazione
di un fallimento della mediazione - per la Russia una grossa opportunità di rilancio di
statura internazionale- per impossibilità di superare lintransigenza di Milosevic.
E' inoltre da segnalare che si è tenuta ieri a Bonn la conferenza internazionale
convocata per delineare le prospettive regionali dopo la fine del conflitto nel Kossovo.
L'incontro ha permesso di concordare di portare avanti il "Patto di stabilità"
per i Balcani proposto dalla Germania. Il percorso di lungo periodo su cui hanno trovato
un'intesa i rappresentanti dei 15 Paesi dell'Unione Europea, degli Usa, della Russia e di
10 nazioni balcaniche riuniti a Bonn prevede come traguardo finale l'adesione alla UE e
alla Nato degli Stati della regione.
2. UNIONE EUROPEA Francia e Germania per una difesa
comune. Francia e Germania intendono presentare un'iniziativa comune per la difesa
europea al Consiglio Europeo di Colonia la prossima settimana. L'iniziativa comune,
secondo quanto riferito dal portavoce dell'Eliseo, scaturirà dal vertice franco-tedesco
che inizia oggi a Tolosa.
3. UNIONE EUROPEA Con gli Usa controversia anche sulle
banane. Dopo le pronunce negative della WTO sul sistema di importazione europeo delle
banane, sono allo studio della Commissione diverse soluzioni per porre fine alla
controversia con Washington e numerosi paesi latino-americani.
Fra le soluzioni allo studio, quella che sembrerebbe essere più consona per i servizi
della Commissione prevederebbe la fine del sistema delle quote a favore dei paesi ACP e
l'adozione di un sistema di tariffa unica per l'importazione del prodotto, con eventuali
agevolazioni tariffarie per gli ACP e compensazioni per i paesi latino-americani. Questo
sistema, secondo il portavoce della Commissione, dovrebbe essere compatibile con la
normativa WTO e sarebbe difficilmente contestabile anche da parte degli Stati Uniti.
4. UNIONE EUROPEA Prosegue la disputa con gli Stati Uniti
per la carne agli ormoni. Tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti si inasprisce la controversia sulla
carne americana agli ormoni, visto che le Autorità di Bruxelles hanno rilevato la
cancerosità di alcuni di essi.
Stati Uniti e Unione Europea sembrano destinate a lunghe dispute commerciali con tanto di
sanzioni, ritorsioni e boicottaggi: se il braccio di ferro sulle banane e' forse giunto
alla conclusione, i due contendenti hanno inasprito i toni sulla controversia relativa
alla carne agli ormoni americana, visto che Bruxelles ha rilevato la cancerosita' di
almeno uno su sei ormoni. Gli americani temono in sostanza che lo stop europeo a tutte le
importazioni di carne dagli Usa sfoci in una posizione protezionistica. La Commissione
Europea ha in effetti bloccato le importazioni di questa carne, invitando gli Stati Uniti
a valutare le analisi effettuate dai laboratori incaricati da Bruxelles. Gli Stati Uniti
hanno proposto di etichettare la carne avvertendo i consumatori, ma l'Europa ha risposto
negativamente.