Nuova ondata di bombardamenti sulla Jugoslavia. Belgrado sotto allarme aereo per più
di sedici ore. Arrestati tre militari americani al confine con la Macedonia. Clinton
dichiara che non vi sarà nessuna tregua pasquale. Inizia oggi la missione diplomatica di
Mons. Tauran a Belgrado.
La NATO annuncia un ampliamento degli obiettivi che dovrebbero includere anche
bombardamenti sui siti ritenuti strategici in Belgrado ed esclude qualsiasi ipotesi di
sospensione per Pasqua come richiesto da più parti. Ieri sera è stato colpito il
quartier generale delle forze speciali di Belgrado. A Novi Sad, in Voivodina, è stato
distrutto un ponte sul Danubio. Nella notte lesercito jugoslavo ha intimato agli
albanesi di arrendersi. Al confine con la Macedonia, in territorio contestato, tre soldati
americani sono stati catturati e sono attualmente prigionieri dellesercito
jugoslavo. I militari, che sono stati mostrati dalla Televisione serba, recavano segni di
contusioni, attribuite dai serbi alla resistenza da essi opposta alla cattura.
Lepisodio contribuisce comunque all "escalation" di tensione di
queste ultime ore.
Anche il Presidente Clinton definisce inattuabile una sospensione degli attacchi in
occasione della Pasqua, ma tiene comunque a precisare di essere contrario allinvio
di truppe di terra nella regione, per "il rischio di non poterle mai tirare
fuori". Il Presidente americano ritiene che ci vorranno ancora "una o due
settimane" di raids e sta valutando lipotesi che il Kossovo diventi
una regione autonoma "sotto protettorato NATO".
Il leader moderato degli albanesi Rugova, ricomparso dopo che si era temuto per la sua
sorte, è a Pristina e lancia un appello per la sospensione dei bombardamenti. Fonti
statunitensi, non confermate dalla NATO, smentiscono luccisione dei negoziatori
albanesi a Rambouillet Fehmi Agani e Baton Haxhiu.
Sul fronte diplomatico, dopo il fallimento del Premier russo Primakov, è da registrare la
missione oggi a Belgrado del sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, Monsignor Jean
Louis Tauran, che proporrà a Milosevic la cessazione delle operazioni in Kossovo, in
contemporanea alla sospensione degli attacchi, che configuri una "tregua delle
Pasque" (quella cattolica del 4 aprile e quella ortodossa dell11), in vista di
un nuovo negoziato.
Il Ministro Dini ha detto che il Governo italiano si propone adesso un triplice obiettivo:
non rinunciare allazione militare nellambito dellAlleanza Atlantica per
ridurre i mezzi di repressione di Belgrado; avviare lopera di soccorso dei profughi
che si riversano oltre la frontiera del Kossovo; garantire il mantenimento di una
prospettiva politica, che deve essere lobiettivo finale delluso della forza.
2. KOSSOVO Migliaia di profughi verso Albania e Macedonia. Prosegue ininterrotto il flusso dei profughi verso lAlbania e la Macedonia che,
secondo dati delle Nazioni Unite, superano ormai il numero di 130.000 in sette giorni.
Avviata dallItalia, dintesa con lAlbania, lOperazione Arcobaleno
per fronteggiare lemergenza. Skopije ribadisce la richiesta di sostegni economici ed
umanitari. Incominciata la missione a Tirana del Commissario Bonino.
La situazione sembra essere particolarmente drammatica in Albania, dove nella città
settentrionale di Kukes sarebbero ieri giunti circa 20.000 profughi. Questi sembrano per
la maggior parte provenire dal Kossovo meridionale e raccontano di aver incominciato a
fuggire sotto le minacce delle forze serbe che avrebbero ordinato levacuazione da
massa. Ma anche in Macedonia la pressione non accenna a diminuire e, mentre oltre 30.000
persone sarebbero già entrate nel paese, un pari numero sarebbe ormai stremato alle
frontiere.
Per far fronte allemergenza, il Governo italiano, dintesa con quello albanese,
ha avviato la "Operazione Arcobaleno", attuata di concerto con la Protezione
Civile, il Ministero dellInterno e quello della Difesa. Sono già stati trasportati
a Durazzo i materiali necessari per lallestimento di campi in grado di accogliere
20/25.000 profughi, nonché diverse decine di tonnellate di materiale sanitario, cibo e
coperte.
E intanto cominciata ieri la missione del Commissario UE agli aiuti umanitari, Emma
Bonino, in Albania per coordinare gli aiuti che saranno concessi da parte comunitaria.
Anche il Ministro degli Esteri greco, Ghiorgos Papandreou, si è recato a Tirana per
discutere con le autorità albanesi il problema delleventuale stanziamento dei
profughi nelle città dove vive la minoranza greca nel sud dellAlbania, ipotesi
osteggiata da Atene.
Le Autorità di Skopje hanno ribadito lassoluta necessità di ricevere sostegni
economici ed umanitari per far fronte al problema dei profughi: il Primo Ministro macedone
Liupco Georgevski, in visita a Bonn, ha ricordato la già difficile situazione economica
del suo paese prima dellattuale crisi e limportanza che si concludano intese
per il ritorno dei profughi nelle loro terre dietro garanzia internazionale.
3. COMMISSIONE EUROPA Sostegno ai popoli ex-comunisti. Aiuti umanitari per 20 milioni di euro (circa 40 miliardi di lire) agli Stati di nuova
indipendenza dellex area sovietica.
Gli aiuti sono diretti ad aiutare gli stati ex sovietici a superare le gravi conseguenze
della crisi finanziaria in Russia, paese dal quale ancora dipendono largamente nelle loro
forniture e commercio estero. I progetti, per un totale di 24 saranno finanziati con
capitali dellassistenza tecnica Tacis destinata allarea dellex
economia di stato e verranno attuati in Armenia, Azerbaigian, Bielorussa, Georgia,
Moldavia, Tagikistan, Kirghizistan e Ucraina. Si tratta essenzialmente di interventi di
tipo umanitario, con rifornimenti di farmaci e di viveri, nonché di finanziamento di
programmi di sostegno alle strutture sanitarie e di assistenza alle persone più
vulnerabili.