1. KOSSOVO Una settimana di appuntamenti diplomatici.
Nuova notte di duri attacchi sferrati dallaviazione Nato su varie
località della RFJ. Colpiti una raffineria a Novi Sad e un ulteriore ponte sul Danubio.
Inizia una settimana di importanti appuntamenti diplomatici in ambito UE, G8 e ONU per
tentare una via politica alla soluzione della crisi e per coordinare lassistenza ai
profughi. Incontro fra il primo Ministro federale Sainovic e Rugova, che ha chiesto di
effettuare una missione allestero per tentare una mediazione.
Il bel tempo ha favorito gli attacchi dellaviazione NATO, che a differenza delle
precedenti tre notti non si sono concentrati sulla capitale Belgrado. Ad Aleksinac, 200 Km
a sud di Belgrado, un missile, che avrebbe mancato il suo bersaglio, ha causato secondo
fonti serbe la morte di almeno cinque civili ed il ferimento di altri trenta distruggendo
alcuni edifici. Secondo fonti della Croce Rossa, gravi danni avrebbero subito anche il
locale ospedale. Colpita a Novi Sad una raffineria petrolifera, mentre le immagini della
televisione serba hanno mostrato "la palla di fuoco" provocata
dallabbattimento di un missile su un deposito di carburante a Sombor. Cinque grosse
deflagrazioni sono state udite anche nella città di Nis, dove un missile ha colpito il
quartiere generale della terza armata jugoslava attiva nella provincia del Kossovo.
Proseguendo nel programma di indebolimento infrastrutturale, un altro ponte sul Danubio è
stato abbattuto: si tratta di quello che assicurava il collegamento ferroviario tra la
città di Bogojevo, 160 Km a nord di Belgrado, e Erdut, in Croazia. A Pristina è stata
colpita la torre della televisione, mentre nellarea di Belgrado, una forte
esplosione si è registrata a Pancevo, dove le bombe hanno colpito una raffineria ed un
impianto aeronautico.
Anche a seguito delle perplessità sullefficacia dei primi giorni di operazioni
militari, la NATO ha deciso linvio di 24 elicotteri americani dattacco
"Apache", che verranno impiegati per rafforzare la capacità di colpire
obiettivi terresti in Kossovo, in particolare blindati e carri dellesercito serbo.
Il dispiegamento di tali mezzi è stato approvato da parte dellAlbania, dal cui
territorio dovrebbero partire le incursioni degli elicotteri.
Sul fronte diplomatico, si apre una settimana ricca di appuntamenti, finalizzati a
coordinare le operazioni di assistenza ai profughi e a ricercare una via duscita
politica al conflitto. Mercoledì si riuniranno i Ministri degli Interni dellUE a
Lussemburgo, e subito dopo i Ministri degli Esteri. Allordine del giorno la
definizione di una strategia di assistenza ai profughi, con la - da noi auspicata -
conferma dellopzione dellassistenza nei Paesi limitrofi al Kossovo, in modo da
favorire il loro rientro al termine della guerra evitando così di incoraggiare, tramite
il trasferimento dei kossovari in Europa, la politica di pulizia etnica di Milosevic.
Anche da parte albanese, e per le stesse ragioni, è stata espressa ieri la preferenza per
la permanenza dei profughi in Albania. Sempre mercoledì è prevista una riunione del G8 a
livello di Direttori Politici, sulla cui opportunità vi erano state alcune riserve da
parte statunitense.
Da New York si è appreso che la RFJ ha formalmente richiesto lintervento del
Segretario Generale delle Nazioni Unite per fermare gli attacchi della NATO. Belgrado ha
giustificato tale richiesta con la facoltà attribuita al Segretario Generale, ai sensi
della Carta delle Nazioni Unite, di portare allattenzione del Consiglio di Sicurezza
ogni questione che può mettere a rischio la pace internazionale. Nella richiesta
jugoslava si ricorda anche che la RFJ aveva chiesto una riunione del CdS fin dal primo
giorno degli attacchi NATO (24 marzo).
La Russia ha annunciato una missione a Belgrado del presidente della Duma Ghennadi
Zeleznikov, che incontrerà Milosevic.
Prosegue intanto lazione del leader moderato degli albanesi del Kossovo Rugova, che
vive "sotto protezione serba". Lesponente della LDK, a seguito di due
separati incontri col Primo Ministro federale Sainovic e con lAmbasciatore russo a
Belgrado, ha chiesto di potersi recare allestero per tentare una mediazione che si
baserebbe sulla cessazione dei bombardamenti e sulla ripresa della cooperazione di
Belgrado con la comunità internazionale. In occasione dellincontro con Sainovic,
secondo fonti jugoslave, si sarebbe registrata una convergenza di vedute fra i due sulla
necessità di lavorare per una soluzione politica e per il rientro nelle loro case dei
profughi.
2. KOSSOVO LEuropa organizza il sostegno ai
profughi. Sale il numero dei profughi, mentre il Sottosegretario Ranieri effettua una
serie di visite (col Sottosegretario tedesco Verheugen e con lAlto Commissario delle
NU per i rifugiati Ogata) per coordinare lazione di assistenza agli sfollati.
I profughi sarebbero attualmente circa 395 mila, secondo fonti ONU, 44 mila dei quali
arrivati nella sola giornata di domenica.
Nel quadro dellimpegno italiano per il coordinamento delle operazioni umanitarie a
favore dei profughi, il Sottosegretario Ranieri ha incontrato ieri il collega tedesco
Verheugen e quindi lAlto Commissario delle NU per i rifugiati, Signora Sadako Ogata.
Con Verheugen sono state discusse le alternative fra assistenza "in loco" e
trasferimento dei profughi in Europa, concordando sullimportanza di studiare le
capacità di accoglienza dei Paesi limitrofi prima di decidere su eventuali spostamenti.
Alla Signora Ogata il Sottosegretario Ranieri ha esposto limpegno italiano per
lassistenza ai profughi, in vista del vertice di oggi a Ginevra, convocato
dallAlto Commissario per pianificare le operazioni umanitarie.
Intanto nella tarda serata di ieri circa 1000 kossovari sono stati trasferiti in aereo in
una località della Turchia nord-occidentale nei pressi del confine con la Bulgaria,
mentre altri 91 sono giunti nella nottata in Norvegia.
3. OLANDA Consegnati i sospettati della strage di
Lockerbie. I due sospettati dellattentato sono stati consegnati alla Corte scozzese
appositamente istituita in Olanda per il processo. A seguito di questo sviluppo le Nazioni
Unite sospendono le sanzioni, mentre soddisfazione viene espressa un po ovunque a
livello internazionale.
LItalia, da sempre in prima fila nei tentativi di mediazione, inaugura per prima con
la visita del Ministro Dini a Tripoli il processo di reinserimento della Libia nella
comunità internazionale e di rilancio delle relazioni bilaterali, già normalizzate a
seguito della firma il 4 luglio scorso della dichiarazione congiunta.
Sono giunti ieri allAja, dove saranno processati secondo il diritto scozzese, i due
agenti libici sospettati di essere gli autori dellattentato di Lockerbie. Si pongono
così le basi per una soluzione alla decennale controversia che ha opposto la Libia da una
parte alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale dallaltra. La decisione di
consegnare i sospettati (anche se lagenzia ufficiale Jana ha sottolineato ancora
ieri che si tratta di una decisione spontanea dei due agenti libici, che al momento della
partenza da Tripoli si sono dichiarati innocenti) dimostra dellintenzione libica di
normalizzare le relazioni con la Comunità internazionale, dopo che vari Paesi da
ultimo Sud Africa e Arabia Saudita si erano adoperati per tentare una mediazione.
La consegna dei sospettati è stata salutata positivamente a livello internazionale, e il
Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha subito redatto un rapporto al
Consiglio di Sicurezza in base al quale questultimo organo ha disposto la
sospensione delle sanzioni. Gli Stati Uniti, pur esprimendo soddisfazione per la decisione
libica, hanno affermato che manterranno le sanzioni unilaterali in campo petrolifero.
Per "marcare" questa positiva svolta libica, il Ministro Dini effettua oggi una
visita a Tripoli, il cui obiettivo è di porre le basi per un pieno rilancio delle
relazioni bilaterali in modo da suggellare il ruolo italiano di partner privilegiato della
Libia in campo politico ed economico, nonché di "porta allEuropa". La
visita del Ministro la prima dopo la consegna dei sospettati riconferma il
ruolo dellItalia di capofila nello sforzo di reinserimento della Libia nella
comunità delle nazioni, dopo che il nostro Paese aveva già provveduto a normalizzare le
relazioni bilaterali con la firma, nel luglio scorso, della dichiarazione congiunta che
poneva fine a trentanni di contenzioso sul retaggio coloniale italiano.
4. CONSIGLIO EUROPEO Al primo punto i Balcani. La ripresa delle attività caratterizzata dalla crisi del Kossovo. Domani
riunione dei Ministri degli Interni e della Giustizia a Lussemburgo, dopodomani sempre
nella capitale granducale sessione speciale del Consiglio Affari Generali con la
partecipazione dei Ministri degli Esteri dei Quindici.
Laggravarsi della crisi del Kossovo e la drammatica emergenza dei profughi, che a
decine di migliaia stanno abbandonando forzatamente la regione, sarà al centro
dellattività del Consiglio dellUnione Europea nellimmediata ripresa dei
lavori dopo la pausa pasquale. Già domani i Ministri dellInterno e della Giustizia,
in riunione nella sessione del Consiglio Giustizia ed Affari Interni a Lussemburgo,
esamineranno lemergenza profughi alla luce delle iniziative da prendere e del
sostegno dellUnione.
Il giorno dopo, sempre nella capitale del Granducato, si riunirà in sessione
straordinaria il Consiglio Affari Generale, alla presenza dei Ministri degli Esteri dei
Quindici. In tale occasione potrebbe essere discussa anche lipotesi di un blocco
totale della Serbia, avanzata in questi giorni su diversi organi di stampa dal Ministro
Dini, come ulteriore strategia da seguire per piegare la resistenza del regime di
Belgrado.