1. JUGOSLAVIA Rotte le relazioni diplomatiche con gli Usa.
Seconda notte di attacchi su tutto il territorio della RFY. In Kossovo
lesercito e le forze di polizia jugoslave starebbero intensificando loffensiva
contro UCK e le misure restrittive contro la dirigenza politica kossovara. Belgrado rompe
le relazioni diplomatiche con Stati Uniti, Germania, Francia e Gran Bretagna ed effettua
un passo nei confronti dellItalia. Mosca ricerca un dialogo allinterno del
gruppo di Contatto, che Washington ritiene prematuro.
Mentre il Vice primo ministro Draskovic annunciava la rottura delle relazioni diplomatiche
con Stati Uniti, Germania, Francia e Gran Bretagna, è iniziata la seconda notte di
attacchi aerei su tutta la Jugoslavia, finalizzata in modo particolare, secondo il
Pentagono, a neutralizzare le truppe serbe a diretto contatto con i separatisti armati.
Colpiti obiettivi militari in Serbia, Kossovo ed anche Montenegro. Tutti gli aerei NATO
hanno poi fatto ritorno alle basi, nonostante le notizie di fonte serba circa
labbattimento di a1cuni velivoli dellAlleanza.
In assenza di osservatori dellOSCE in Kossovo, è difficile conoscere la situazione
sul terreno degli scontri fra serbi e separatisti. Fonti dellUCK hanno segnalato un
massiccia offensiva serba, negando che lesercito di liberazione del Kossovo stia
sfruttando gli attacchi della NATO a proprio vantaggio, come sostenuto ieri da Belgrado.
Lazione serba includerebbe anche, sempre secondo fonti dellUCK,
levacuazione forzata di civili dai villaggi del Kossovo e la presa di ostaggi.
Proteste filoserbe contro alcune ambasciate e consolati occidentali anche in Macedonia e
fuori i Balcani (Mosca, Toronto).
Sul piano diplomatico, continua la fase maggiormente distensiva delle prese di posizione
russe. Ieri il Ministro degli Esteri Ivanov ha dichiarato che la Russia non risponderà
alla forza con la forza e ha ribadito linvito ai ministri del Gruppo di Contatto per
una riunione a Mosca. La reazione di Washington allinvito è stata negativa,
sembrando prematura la ripresa delliniziativa diplomatica ad alto livello mentre le
azioni militari sono ancora in corso.
Per quanto riguarda lItalia, sono stati compiuti passi da parte delle Autorità
jugoslave sia a Belgrado con lAmbasciatore Sessa che a Roma con il Segretario
Generale Amb. Vattani al fine di richiedere un intervento italiano mirato a sospendere le
operazioni militari. Per parte nostra si è ricordato come la decisione della NATO di
iniziare le operazioni sia scaturita dallintransigenza jugoslava nel rifiutare il
piano di pace del Gruppo di Contatto, che rimane ancora valido e che offre condizioni
accettabili per entrambe le parti in termini di garanzia dellintegrità territoriale
della RFY e di riconoscimento dellautonomia kossovara.
La situazione allinterno delle nostre Rappresentanze a Belgrado e Bar continua ad
essere calma. LAmbasciata ha agevolato la partenza di alcuni connazionali, e il
Consolato Generale a Bar ha fornito assistenza agli equipaggi di due navi ancorate nel
porto di Bijela.
2. MACEDONIA Proteste della popolazione serba contro la
Nato. La crisi del Kossovo investe in pieno il paese limitrofo. Disordini nella
capitale provocati dalla consistente comunità serba residente a Skopje. Danneggiate le
ambasciate USA, Germania e Gran Bretagna. Sparuta protesta anche contro lambasciata
italiana
Varie migliaia di persone appartenenti alla numerosa comunità serba residente nel paese
hanno seminato il panico nel centro della capitale macedone, assaltando lambasciata
statunitense e ledificio che ospita quella tedesca ed inglese, e circondando
lalbergo dove sono installati varie centinaia di verificati dellOSCE, compresi
i vertici della missione che ha abbandonato il Kossovo pochi giorni fa. Qualche sassata
anche contro lambasciata italiana. Presi di mira anche vari giornalisti occidentali
che sembrano divenire sempre più il primo bersaglio della reazione delle comunità serbe
agli attacchi della NATO in Jugoslavia.
Le manifestazioni hanno colto impreparate le autorità di Skopje. La reazione delle forze
dellordine macedoni è divenuta efficace con ritardo e soltanto quando vi è stato
lintervento dellesercito a sostegno della polizia. Il Primo Ministro
Georgiijev ha lanciato un appello affermando che "la stabilità interna è più
necessaria che mai e non bisogna permettere a piccoli gruppi di danneggiare la sostanziale
situazione di omogeneità della Macedonia". Purtroppo invece crescono le tensioni fra
serbi ed albanesi di Macedonia
3. GEORGIA Prossimo ingresso nel Consiglio dEuropa. Ladesione del paese caucasico al Consiglio dEuropa prevista per il
fine aprile.
La Georgia diventerà il 41° stato membro dellistituzione di Strasburgo, di cui
fanno già parte tutti i paesi dellEuropa occidentale, la Turchia ed i sedici stati
europei post-comunisti. La domanda di adesione delle Autorità di Tbilisi era stata
depositata nel 1996 e la sua accettazione completa lingresso delle repubbliche ex
sovietiche nellorganizzazione.
4. CONSIGLIO EUROPEO DI BERLINO Si conclude il negoziato
su Agenda 2000. Positiva conclusione del negoziato su Agenda 2000. Il compromesso raggiunto non
comporta un aumento del contributo italiano per i primi due anni e salvaguarda
laumento delle quote latte in nostro favore.
Si è conclusa alle sei di stamattina con una accordo definito dal Presidente DAlema
"equilibrato e positivo" la maratona negoziale su Agenda 2000. Dal punto di
vista italiano laccordo sarà a costo zero nei primi due anni e permetterà comunque
di recuperare lo squilibrio a nostro sfavore nella politica agricola. Laumento del
contributo italiano sarà comunque inferiore alle maggiori entrate per lItalia nel
settore agricolo e dei fondi strutturali. Questo successo conseguito a Berlino si aggiunge
dunque alla nomina dellOn. Prodi alla Presidenza della Commissione.
Secondo le prime informazioni disponibili, laccordo raggiunto prevede una graduale
riforma delle risorse proprie dellUnione, con uno spostamento parziale e per tappe
dalla risorsa IVA ad un contributo calcolato sul PIL, senza un tetto ai contributi dei
maggiori contribuenti. Per la politica agricola, sono state introdotte alcune modifiche
allaccordo raggiunto lo scorso 11 marzo, abbassando i prezzi della carne bovina, dei
cereali e dei prodotti lattiero-caseari. Non è stato rimesso in discussione
laumento delle quote latte italiane. I fondi strutturali per le regioni meno
sviluppate sono stati stanziati nella misura di 213 miliardi di Euro, di cui 18 per il
fondo di coesione.
5. UNIONE EUROPEA Accordo di libero scambio con il
Sudafrica. Laccordo di libero scambio con Pretoria riceve limprimatur dal
Consiglio Europeo.
Si tratta del primo accordo di libero scambio concluso dallUnione che contenga anche
un vasto capitolo dedicato allagricoltura. Anzi proprio questo aspetto ha sollevato
non poche obiezioni soprattutto da parte delle delegazioni dei Paesi del Sud Europa,
preoccupati per alcune concessioni ritenute troppo "vantaggiose" per prodotti
sudafricani direttamente concorrenziali con quelli mediterranei. Anche per questo le
trattative si sono prolungate per oltre quattro anni e su due punti (la pesca e gli scambi
di vino ed alcuni liquori grappa, sherry, porto) ancora bisognerà trovare
unintesa. Secondo il Commissario Pinheiro sono comunque oltre trecento i prodotti
agricoli che non saranno toccati dallaccordo e tra questi alcuni particolarmente
sensibili per lItalia quali riso, latte, carne bovina, pomodori in scatola.
Nei suoi termini generali laccordo che Pinheiro prevede possa essere firmata
ai primi del 2000 copre oltre l85% delle esportazioni europee verso il
Sudafrica e circa il 90% di quelle sudafricane verso i Quindici. E previsto un lungo
periodo transitorio che va dai dieci ai dodici anni.