i-e84

Giorni dell'Europa

Venerdì 6 agosto 1999

1. TURCHIA – Il Pkk deporrà le armi.
Mentre continua l'iter processuale per la condanna a morte di Ocalan, il Partito dei lavoratori curdi (Pkk) ha accettato l'appello del suo leader imprigionato, annunciando che deporrà le armi.
E' questa una risposta alla richiesta fatta da Ocalan al Pkk, lo scorso martedì, di rinunciare alla lotta armata e, a partire dal prossimo primo settembre, di ritirare le proprie forze della Turchia.
La richiesta di Ocalan è stata anche commentata dal Primo Ministro Ecevit che, rompendo il tradizionale silenzio del Governo sulle esternazioni di Ocalan, ha qualificato come positiva l'iniziativa del leader curdo, pur evidenziando che occorrerà verificarne i seguiti concreti. Non è comunque escluso che la presa di posizione di Ecevit testimoni di una maggiore attenzione del Governo turco verso le mosse di Ocalan.
Invece, la prima reazione ufficiale alla notizia dell'accettazione del PKK della richiesta di deporre le armi e di lasciare la Turchia, giunta per bocca del Ministro di Stato Cay, è stata di totale indifferenza: le risposte del PKK alle richieste di Ocalan, secondo il Ministro, "non ci riguardano perché il PKK non è un interlocutore" ed il terrorismo "deve pagare il suo prezzo".
Continua, intanto, l'iter processuale per la conferma della condanna a morte del leader curdo, con la presentazione in Cassazione di una richiesta in tal senso da parte del Procuratore Generale di Stato.

2. ALBANIA – Peggiora la situazione della sicurezza.
Mentre l'attenzione internazionale è in gran parte concentrata sul Kosovo, peggiora la situazione della sicurezza in Albania. L'ultimo rapporto della missione europea di osservatori, ECMM, denuncia come nel Paese esista la più precaria situazione in termini di sicurezza dell'intera regione, probabilmente con la sola esclusione del Kosovo. Ciò è dovuto anche al continuo restringimento delle aree di territorio nazionale sotto il controllo delle autorità statali.
Tale situazione determina, tra le altre cose, due ordini di conseguenze. Sul piano del dibattito politico interno, cresce la "aggressività" del partito democratico nel denunciare il fallimento del Governo nel settore della sicurezza. A riprova che le denuncie sulla situazione non sono prive di fondamento è giunto l'ordine del Primo Ministro Majko ai responsabili dell'ordine pubblico di "arrestare o uccidere" nei prossimi dieci giorni tutti i terroristi.
Sul piano economico, cresce il disinteresse degli investitori, non solo internazionali ma anche nazionali, ad investire nel Paese. Tale disinteresse ha avuto riscontro anche nella lentezza con cui procede il processo di privatizzazione, fermo al 17% del totale previsto. A denunciarlo è la stessa Banca di Albania, il cui bollettino prende atto pubblicamente dell'aumentato rischio per gli investimenti in tutta l'area balcanica ed in particolare nella stessa Albania. A ciò va aggiunto la quasi totale assenza, se si esclude la Albanian Guarantee Agency, che però può contare solamente su un fondo di 10 milioni di dollari, di istituzioni che garantiscano gli investitori dal rischio politico.

3. RUSSIA – Dopo ferragosto negoziato con gli Usa sugli arsenali.
Ripartiranno dopo ferragosto i lunghi negoziati russo-americani miranti alla conclusione di un trattato Start III per l'ulteriore riduzione degli arsenali strategici.
E' questo il risultato principale dei colloqui a due, tenutisi ieri a Mosca, tra i capi delle diplomazie di Russia e Stati Uniti, Igor Ivanov e Madeleine Albright, che hanno fatto registrare un ulteriore riavvicinamento dopo la crisi balcanica. Nella stessa sede gruppi di esperti da ambo le parti si incontreranno fra il 17 e il 19 del mese per cominciare le discussioni sui contenuti della futura intesa; tra i probabili temi in discussione anche modifiche all'accordo Start II sui missili anti-balistici, risalente al '72 e dunque in più punti superato dagli eventi sebbene non ancora ratificato dalla Duma, dominata dalle opposizioni a Boris Eltsin.

4. JUGOSLAVIA – Il Montenegro propone alla Serbia una "associazione".
Il Montenegro ha intenzione di proporre alla Serbia di sciogliere la Federazione Jugoslava e di dare vita a una meno vincolante "Associazione di Stati" tra Montenegro e Serbia.
Se Belgrado non dovesse accettare la proposta, Podgorica sarebbe intenzionata a tenere un referendum per l'indipendenza. E' quanto scrivono i giornali montenegrini secondo cui i leader locali vorrebbero abolire l'attuale costituzione, rimpiazzare il governo federale con un "consiglio dei ministri" composto solo da sei persone, dare vita a una sola camera legislativa (con rappresentanza paritaria per montenegrini e serbi) e introdurre una gestione separata per quanto riguarda l'apparato militare.

5. ITALIA-LIBIA – Gheddafi collabora contro il terrorismo.
Si è svolta ieri ad Al-Beida, con risultati positivi, una riunione plenaria della Commissione mista italo-libica, cui hanno partecipato, accompagnando il Ministro Dini, rappresentanti di altri Dicasteri, dalla Difesa al Tesoro. Quello di ieri è stato il secondo viaggio in Libia negli ultimi quattro mesi e sancisce definitivamente il recupero delle relazioni bilaterali che sono entrate, stando a quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri libico Mountasser, "in una fase di intensificazione della cooperazione politica, economica e culturale e con la visita si intende fare ulteriori passi avanti in ognuno di questi settori". In un Memorandum firmato ieri si sancisce il carattere strategico della consultazione politica tra Italia e Libia. Da parte sua, il Ministro Dini ha ribadito come la Libia stia "cooperando con i paesi europei e con la comunità internazionale nella lotta contro il terrorismo" e che alla luce degli ultimi sviluppi sono impensabili nuove sanzioni contro il governo di Gheddafi.
Il primo risultato concreto del ravvicinamento politico è l'avvio verso una soluzione definitiva dell'annoso problema del recupero dei crediti vantati da imprese italiane nei confronti della Libia. Si tratta di somme per centinaia di miliardi che finora erano state negate alle imprese italiane. La formalizzazione dell'accordo avverrà in settembre, ma il Ministro Dini ha assicurato che prestissimo si potrà avviare un calendario per i rimborsi.

Giorni dell'Europa


16/08/ 1999
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin