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Giorni dell'Europa

Giovedì 8 luglio 1999

1. GRAN BRETAGNA – Tornano le relazioni diplomatiche con la Libia.
A seguito dell'accordo libico a collaborare nelle indagini sull'uccisione dell'agente di polizia britannica uccisa nel 1984 nei pressi dell'Ambasciata libica a Londra, verranno ristabilite le relazioni diplomatiche fra i due Paesi. La Libia si assume quindi la responsabilità dell'evento, dichiarandosi anche disposta a risarcire la famiglia.
Nel suo discorso ai Comuni in cui annunciava il ristabilimento delle relazioni diplomatiche, interrotte nel 1984 a seguito della sparatoria che condusse all'uccisione dell'agente di polizia britannica, il Ministro Cook ha spiegato che tale decisione è stata presa anche in considerazione dell'accordo sul caso Lockerbie.
La Gran Bretagna ha anche ringraziato l'Italia per aver ospitato per 15 anni presso l'Ambasciata a Tripoli la Sezione di interessi britannica.
Gli Stati Uniti continuano invece a giudicare non adeguate le aperture libiche sul caso Lockerbie, dato che Tripoli non ha ancora manifestato disponibilità a risarcire i parenti delle vittime. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha ricordato che gli Stati Uniti si aspettano anche tale mossa, in analogia a quanto effettuato nel caso dei parenti della poliziotta britannica, per normalizzare i rapporti con Tripoli.

2. TURCHIA – Invito all’Italia: non interferite su Ocalan.
Dopo l'approvazione alla Camera di una risoluzione che impegna il Governo ad adoperarsi per evitare la condanna a morte del leader curdo, il portavoce del Ministero degli Esteri turco ha emesso un comunicato in cui si invita l'Italia a "non interferire", onde evitare "un ulteriore deterioramento" negli amichevoli rapporti fra i due Paesi. Anche a seguito delle dichiarazioni del Presidente Ecevit, è stato convocato a Roma l'Ambasciatore turco per esprimergli la ferma protesta italiana.
Il Presidente Ecevit aveva, infatti, criticato il sostegno ai "terroristi" manifestato dal Parlamento italiano. A tali dichiarazioni ha replicato il Presidente D'Alema, ricordando il diritto delle Camere ad occuparsi di diritti umani e diritti delle minoranze e informando di aver chiesto alla presidenza finlandese dell'UE di prendere un'iniziativa "forte" per tentare di salvare la vita a Ocalan.
Un passo di protesta è stato compiuto anche dal Segretario Generale Amb. Vattani, che, su istruzioni del Ministro Dini, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore turco per rappresentargli il disappunto italiano nel costatare che un Paese come la Turchia, membro a pieno titolo del Consiglio d’Europa, firmatario della Convenzione Europea dei Diritti Umani, e che inoltre l’Italia vorrebbe vedere candidato all’Unione Europea, esprima, al massimo livello, posizioni di acrimonia nei nostri confronti, che oltre tutto contrastano con gli impegni da essa stessa sottoscritti.

3. BALCANI – Franco Bernabé coordina l’intervento italiano.
Sarà Franco Bernabè, consigliere di amministrazione della FIAT, già ai vertici di ENI e Telecom Italia, a guidare la "Task Force" che coordinerà l'azione pubblica e privata dell'Italia nella complessa opera di ricostruzione dei Balcani ed in particolare dei Paesi colpiti dalla guerra nel Kossovo.
Le linee guida dell'azione italiana saranno dettate da un Comitato interministeriale, presieduto dal Presidente del Consiglio, istituito "ad hoc". Le risorse finanziarie verranno stanziate grazie ad una legge speciale, la cui dotazione è attualmente in discussione al Ministero del Tesoro.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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