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Giorni dell'Europa

Martedì 6 luglio 1999

1. SIRIA-RUSSIA – Prima visita dalla fine dell’URSS.
Il presidente siriano Hafez el-Assad e' partito ieri mattina alla volta di Mosca a capo di una folta delegazione per quella che sarà la sua prima visita nella capitale russa dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1989 e che, secondo vari osservatori, dovrebbe contribuire a rilanciare i buoni rapporti Siria-Russia dopo un lungo periodo di stallo. Le relazioni tra i due Paesi si erano "raffreddate" a causa di un contenzioso di 12 miliardi di dollari mai pagati da Damasco per vecchie forniture di armi ottenute dall'Unione Sovietica. Secondo fonti diplomatiche occidentali a Damasco, ''la Siria, che ha i colloqui di pace con Israele 'congelati', ha pervicacemente cercato di ammodernare le proprie forze armate, il 90 per cento delle quali dispone di antiquati equipaggiamenti forniti anni fa dall'ex Unione Sovietica''. La visita del Capo di Stato siriano, secondo fonti a Damasco, avviene in apparenza dopo che el-Assad ha ottenuto garanzie dai dirigenti di Mosca che la Siria otterrà un'importante fornitura d’armamenti dal Paese ex-alleato. Per questo - secondo le fonti - ''il presidente potrebbe firmare a Mosca un atteso accordo per la fornitura di armi per un valore di due miliardi di dollari''.

2. KOSSOVO – Si chiedono le dimissioni di Milosevic.
Manifestazioni di protesta in Serbia contro il Presidente Milosevic, in particolare a Leskovac, nel sud del paese, e nella stessa Belgrado dove, per iniziativa di una quarantina di ONG e dei sindacati indipendenti, è stata lanciata una campagna nelle strade per ottenere le dimissioni del leader serbo. I riservisti sempre più comprimari nelle manifestazioni di protesta.
Intesa tra la NATO e Mosca sui dettagli per l'invio dei paracadutisti russi, cala la tensione dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi. Stamane l'avvio delle operazioni di trasferimento.
E' tornato in Serbia anche Zoran Djindjic, esponente del Partito Democratico e formalmente ricercato dalle autorità per renitenza alla leva. La sua presenza a Belgrado, secondo quanto da egli stesso dichiarato, intende essere una sfida diretta al regime e rappresentare una possibilità di referente politico per tutta l'opposizione, ancora incapace per il momento di esercitare una massiccia azione di protesta unitaria, nonostante il malcontento. Starebbero cominciando nel frattempo a circolare più diffusamente le immagini delle situazione nel Kossovo, con le evidenti prove della sconfitta di Belgrado, realtà ancora sostanzialmente negata dalla propaganda ufficiale del regime.
Nel Kossovo continuano ormai quotidianamente le scoperte di eccidi commessi dalle forze serbe durante i mesi del conflitto. Nel settore italiano, almeno 40 cadaveri ritrovati nel pozzo di una masseria tra Decani e Djakovica.
Sono cominciati i primi arrivi di paracadutisti russi, a seguito delle intese raggiunte ieri tra l'Alleanza atlantica e Mosca che hanno sbloccato la crisi che si era innescata a seguito del rifiuto di Ungheria, Romania e Bulgaria (sembrerebbe su richiesta di Washington) di concedere il permesso di sorvolo aereo del proprio territorio. Il rifiuto era stato motivato con la richiesta di chiarire alcuni dettagli tecnici sulla catena di comando della KFOR. I primi paracadutisti russi, avanguardia di circa 200 militari che dovrebbero giungere nella giornata, sono arrivati nel settore statunitense ed in quello francese.
Le modalità di invio sono state infine tutte concordate da parte russa con la NATO.

3. BELGIO – Inedita maggioranza di governo.
In fase finale la formazione del nuovo governo belga, costituito dall'inedita coalizione formata da liberali, socialisti e verdi.
Il premier incaricato, il liberale fiammingo Guy Verhofstad, ha avuto il non facile compito di negoziare un'intesa tra le forze che si apprestano a costituire la c.d. coalizione arcobaleno che darà vita al nuovo esecutivo a Bruxelles. Fra i punti salienti dell'accordo tra le formazioni politiche, che dovrebbe essere definitivamente approvato entro la fine della settimana, particolarmente evidenti quelli inseriti dalle formazioni ecologiste, che per la prima volta assumeranno una responsabilità di governo in Belgio: l'esecutivo si impegnerà infatti a far uscire progressivamente il paese dal nucleare e fra prime misure che saranno adottate in questa direzione vi sarà la chiusura delle centrali nucleari di oltre 40 anni e l'impegno ad accelerare la liberalizzazione dell'elettricità.

4. EURO – La Banca di Finlandia preoccupata per Germania e Italia.
Secondo la Banca di Finlandia le politiche economiche incerte di Italia e Germania stanno portando divergenza tra le economie dell'euro-zona piuttosto che convergenza.
La Banca di Finlandia sollecita i due paesi a mettere in atto drastiche riforme sul fronte fiscale e previdenziale. "Penso che una delle cause maggiori del deprezzamento dell'Euro - ha detto il capo-economista dell'istituto centrale di Helsinki - siano le incertezze economiche in questi due paesi". Se in Germania il problema si incentra soprattutto sulla capacita' del governo di varare una seria riforma delle tassazione, l'Italia deve assolutamente affrontare il nodo pensioni. "Mi sembra - ha detto riferendosi al Paese - che ci siano dei problemi a lungo-termine da risolvere come quello delle pensioni. Non e' l'unico Paese, ma forse e' uno dei casi peggiori. Sono sicuro che sarà politicamente molto difficile affrontare questo - problema e portare avanti riforme".
Nella quotazione di stamattina, la valuta europea ha toccato in apertura un nuovo minimo storico, attestandosi a poco più di 1,02 dollari per un euro.

5. NATO – Il successore di Solana.
E' iniziata la ricerca del successore di Javier Solana nella carica di Segretario Generale della Nato.
Già scelto dai Capi di Stato e di Governo dell'UE come Mr. Pesc, Solana si prepara a lasciare verso meta’ settembre. Due i nomi finora emersi dai sondaggi informali in corso: quelli dell'ex-premier belga Jean-Luc Dehaene, ed il Ministro della Difesa danese Hans Haekkerup. Silenzio, per il momento, da due paesi che avrebbero notevoli possibilità di piazzare un proprio uomo al vertice 'politico' dell'Alleanza: ne' il Regno Unito, ne' la Germania hanno infatti ancora giocato alcuna carta per assicurarsi il posto di Solana.

6. SVIZZERA – Più rapporti con l’Unione Europea.
Il Ministro Dini ha incontrato il suo omologo svizzero Deiss. Il ministro Dini ha espresso la piena disponibilità da parte dell'Italia a sostenere l'ingresso della Svizzera nel patto di stabilita' per i Balcani. Da parte italiana è stato altresì espresso l'auspicio di una ratifica entro la fine del 2000 dell'accordo quadro sull'integrazione che raccoglie sette intese settoriali Ue-Svizzera, firmato a giugno a Lussemburgo dei ministri degli esteri UE e dai rappresentanti della Svizzera.
Deiss da parte sua ha rilevato che la Svizzera intende chiedere il rafforzamento della cooperazione per il controllo dei flussi clandestini e dei rifugiati del Kosovo, ed ha inoltre annunciato un gruppo di lavoro misto Italia-Svizzera per esaminare i problemi dell'immigrazione.

7. ITALIA-IRAN – Nasce Camera di commercio italo-iraniana.
Con una relazione del Ministro del Commercio con l'Estero Fassino creata a Roma la Camera di Commercio italo-iraniana. L'iniziativa si inquadra nell'ambito dei rapporti privilegiati instauratisi, soprattutto dopo la visita del Presidente Kathami in Italia nei mesi scorsi, fra i due paesi e si pone l'obiettivo di contribuire ulteriormente allo sviluppo dell'interscambio tra i due paesi.

Giorni dell'Europa


31/07/1999
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