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Giorni dell'Europa

Lunedì 31 maggio 1999

1. KOSSOVO. Sotto esame la posizione di Belgrado.
Francia e Germania chiedono una riunione del G8 per fare il punto su cosa significhi l’accettazione dei "principi generali" del piano di pace da parte di Milosevic. D’Alema d’accordo. Oggi a Bruxelles una prima valutazione dei Ministri degli Esteri UE.
Difficile la posizione di Cernomyrdin, esposto a critiche interne per troppa arrendevolezza alla NATO; l’ex-Primo Ministro ha confermato la minaccia che la Russia si ritirerà dal processo di pace senza rapidi progressi.
Intanto, con la visita, ha cercato di dimostrare che malgrado l’incriminazione del TPI Milosevic e’ ancora l’interlocutore per una soluzione politica della crisi. Alcuni osservatori, anche serbi, ritengono che un compromesso potrebbe a questo punto apparire al Presidente jugoslavo l’unico modo di rimanere al potere.
Secondo fonti russe (Itar-TASS) e serbe (TV di Stato), il piano presentato da Cernomyrdin a Belgrado prevede una forza di pace internazionale mista NATO e non; nel Kossovo settentrionale, sarebbero stazionate solo truppe russe e neutrali. Si riaffaccia così una spartizione di fatto. E’ sicuramente un passo avanti rispetto all’intransigenza fin qui mantenuta, ma ancora lontano dalle richieste G8 e dalle garanzie necessarie al rientro dei profughi.
Sessantottesima notte di bombardamenti sulla Jugoslavia. Di nuovo vittime civili a Varvarin (ponte abbattuto) e Surdulica (ospedale). Ma gli attacchi, favoriti dal bel tempo, colpiscon con crescente efficacia truppe, carri e postazioni di artiglieria in Kossovo.
Un'altra notte di bombe e missili sulla Jugoslavia. Gli aerei della NATO hanno colpito domenica un ponte a Varvarin, facendo 11 vittime e almeno 70 feriti, mentre nel corso di attacchi successivi è stato bombardato un ospedale a Surdulica, a sud di Belgrado, causando 11 morti e 10 feriti. Lo ha reso la radio privata serba "Studio B". Missili sulle centrali elettriche di Nis, facendo piombare nel buio la città; e' poi scoppiato un gigantesco incendio. Belgrado da ieri isolata telefonicamente dal mondo. A Novi Sad e' stata colpita la sede della televisione serba. Un deposito di carburante e' stato centrato a Sombor, vicino al confine ungherese.
La diplomazia continua intanto a lavorare: dal vertice franco-tedesco di sabato a Tolosa è uscita, fra l'altro, la proposta di una riunione speciale del G8 sul Kossovo, da tenere in prima battuta a livello di Direttori Politici. La riunione dovrebbe analizzare gli spiragli creatisi a seguito del viaggio di Cernomyrdin a Belgrado e delle dichiarazioni di Milosevic circa l'accettazione dei principi del G8.
Scopo non secondario della riunione sarebbe anche quello di scongiurare un disimpegno russo dalla mediazione nel conflitto Balcanico. Da Mosca arrivano infatti sempre più evidenti segnali di scontento sia per le posizioni di Milosevic che per la "scarsa flessibilità" della NATO. Sabato il Ministro Ivanov ha dichiarato che gli sforzi russi non incontrano "il necessario sostegno della NATO".
La proposta franco-tedesca è stata accolta con favore dal Presidente D'Alema, che ha evidenziato come una riunione del G8 possa inserirsi nel sentiero tracciato dalla proposta italiana di soluzione del conflitto, che prevede come passo iniziale un documento concordato con la Russia da sottoporre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Favorevole anche Solana, che ha comunque ribadito la necessità di continuare le operazioni militari, che stanno sempre più riuscendo nell’obiettivo distruggere il potenziale bellico jugoslavo e di "punire" l’offensiva militare e paramilitare in Kossovo.
I Ministri degli Esteri dell'Unione Europea faranno oggi a Bruxelles una prima valutazione d'insieme dell'annuncio fatto venerdì scorso dell'accettazione da parte di Belgrado del piano di pace del G8. Dalla riunione di oggi potrebbe anche venire la conferma della convocazione in tempi brevi di una riunione del G8.
Dietro l’accettazione jugoslava delle proposte russe, restano divergenze con la NATO sulla forza di pace, sulla partecipazione di tutti i membri dell’Alleanza, compresi quelli che hanno preso attivamente parte all’intervento (Belgrado ne vorrebbe le forze solo "fuori" dal Kossovo), sul rischio di spartizione, sulla protezione dei rifugiati. Il piano russo non pare accettabile senza importanti modifiche, ma è una base finalmente una base su cui discutere, avendo Cernomyrdin strappato le prime essenziali concessioni di principio da Milosevic.
A Belgrado, intanto, qualche primo movimento sul fronte dell'opposizione interna: l'Alleanza per il cambiamento, che riunisce i partiti d'opposizione, ha reso pubblica una lettera inviata a Milosevic e ai più alti dirigenti jugoslavi. ''Chiediamo a tutti di accettare il piano del G8 per porre fine alle sofferenze e alle distruzioni'' dice l'opposizione che pensa anche al dopo chiedendo ''la revoca dello stato di guerra ed elezioni anticipate''.
Continuano anche gli sbarchi di profughi in Italia: trecento sono arrivati sabato a Bari con una motonave, mentre altri seicento sono sbarcati sulle coste del Salento.

2. SLOVACCHIA. Le elezioni presidenziali.
Il candidato della coalizione al potere alle elezioni presidenziali, Rudolf Schuster, ha vinto col 57,3% dei voti il ballottaggio delle elezioni presidenziali, secondo quanto reso noto ieri dalla TV slovacca. Il candidato dell'opposizione Vladimir Meciar si è fermato al 42,7%.
Particolarmente significativa l'affermazione di Schuster a Bratislava, dove ha conquistato il 67% dei consensi.

3. MOSCA. Difficoltà del nuovo governo Stepashin.
Non ancora ripresosi dalle dimissioni di Zadornov, il governo deve presentare alla Duma un pacchetto di misure fiscali (aumento delle tasse) ritenuto essenziale per ottenere nuovi prestiti dal FMI.
E’ uno scenario ormai familiare sulla scena politica russa. Le buone intenzioni riformiste del governo di turno si scontrano con una Duma tutta parole e niente fatti, mentre le leve vere del potere sono controllate da un Cremlino dove –secondo la stampa russa- gli "oligarchi" (il gruppo che fa capo a Berezovoskij) avrebbe ripreso il sopravvento.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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