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Giorni dell'Europa

Lunedì 19 aprile 1999

1. KOSSOVO
Due notti di intensi bombardamenti su tutta la Jugoslavia. Nella notte tra sabato e domenica colpita intensamente Belgrado, mentre questa notte Novi Sad e la regione della Vojvodjna. Distrutta la sede del Governo a Novi Sad. Sembra inasprirsi il quadro diplomatico. L’Ambasciatore Sessa chiamato a Roma per consultazione. L’Ambasciata a Belgrado resta comunque aperta. Bekgrado invece rompe le relazioni diplomatiche con Tirana, accusandola apertamente di complicità nei bombardamenti NATO. Tensione molto forte anche con il Montenegro, che appare sempre più spaccato tra sostenitori di Milosevic e fautori di un distacco del paese dalla Federazione. Parzialmente riaperti da sabato aeroporti di Bari e Brindisi.
Un fine settimana quasi senza soluzione di continuità per le missioni dell'Alleanza atlantica in Jugoslavia. Gli aerei della NATO sono tornati nella notte tra sabato e domenica, nonostante il maltempo, ad attaccare obiettivi strategici. Oltre a Belgrado (colpito l’aeroporto militare e nuovamente la raffineria di Pancevo), sono state colpite Novi Sad (un’importante raffineria), Sremske Mitrovica, Ruma, e Monte Fruska Gora.
Questa notte invece bombardamenti tra l'altro nella Vojvodina. Gravemente danneggiata la sede del governo provinciale a Novi Sad, dove è possibile che siano stati colpiti anche palazzi residenziali vicini. Colpita anche per la seconda volta la regione di Subotica, dove vivono in maggioranza esponenti della minoranza etnica ungherese. Da parte di Budapest - da poche settimane membro a pieno titolo dell'Alleanza atlantica - si sono espresse forti timori circa rischi di ritorsioni etniche da parte dei serbi verso la numerosa comunità ungherese residente nella Vojvodina. Altri forti bombardamenti sono stati segnalati nella città di Paracin nella Serbia centrale e sempre Pristina.
Sul fronte diplomatico, da segnalare che l’Ambasciatore Sessa è stato convocato a Roma per consultazioni. L’Ambasciata rimane comunque aperta, come ha tenuto a sottolineare il Sottosegretario Ranieri. Sembrano invece avviati ad una profondissima crisi i rapporti della Serbia con alcuni paesi confinanti. Rotte da Belgrado le relazioni diplomatiche con l'Albania, accusata di essere apertamente schierata con la NATO, di essere la base dei "santuari" dell'UCK e di essere pronta a ospitare sul proprio territorio gli elicotteri Apache. Il Generale Clark, in visita sabato alle autorità albanesi, ha specificato che la difesa dei confini dell’Albania da eventuali attacchi serbi è una priorità della NATO in questo momento ed ha inoltre sottolineato che la NATO "non coordina operazioni con l’UCK". Cresce ulteriormente la tensione all'interno della Federazione jugoslava, tra Belgrado e Podgorica, con la richiesta di arresto per il vice presidente montenegrino.
Per quanto riguarda invece l’ipotesi dell’attacco di terra, ipotesi che secondo il quotidiano inglese "Observer" la NATO sta preparando entro maggio, il Segretario Generale della NATO, Solana, ha ribadito domenica che la campagna militare aerea è sufficiente ma ha tenuto a sottolineare che, se necessario, questa strategia potrebbe cambiare. Il Ministro degli Esteri britannico, Cook, dal canto suo, ha sottolineato ieri che il Governo Blair non ha nessuna intenzione di inviare truppe di terra in Kossovo, operazione per la cui preparazione servirebbero tre mesi. L’Ungheria ha comunque escluso di poter fare da testa di ponte per un eventuale attacco di truppe di terra.
Al Vertice dei Ministri economici e finanziari dell’Unione Europea tenutosi a Dresda, cui era presente anche il Presidente della Banca Mondiale Wolfensohn, sono stati anche affrontati i riflessi economici della guerra nel Kossovo. Il Commissario de Silguy ha evidenziato che sinora la Commissione Europea e gli Stati membri avevano stanziato complessivamente 780 milioni di euro (ca. 1.500 miliardi di lire) per l’emergenza connessa con il Kossovo. Il Ministro delle Finanze tedesco, Eichel, ha detto inoltre che un "generale assenso" è stato espresso sulla proposta di una moratoria sul debito di Albania e Macedonia Fonti stampa, d’altra parte, riferiscono che preoccupazioni per gli effetti della guerra sull’economia sono stati espressi in particolare dai Paesi più vicini alle operazioni militari: Italia, Grecia ed Austria. L’emergenza Kossovo sarà comunque al centro di una riunione speciale che si terrà a Washington il 27 aprile prossimo a margine degli incontri del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
Da segnalare inoltre che il Presidente Clinton ha deciso di chiedere al Congresso non più tre miliardi di dollari, come prima detto, bensì sei per far fronte sia alle operazioni militari che alle iniziative umanitarie.
Sul fronte russo da rilevare che se da una parte Cernomyrdin ha specificato che oggi farà il punto della situazione al Cremlino alla presenza di Ieltsin, Primakov ed Ivanov, dicendosi anche pronto ad una missione a Belgrado, dall’altra l’Ambasciatore russo in Germania, Krilov, ha dichiarato che la Russia non parteciperà ad una eventuale operazione di pace nel Kossovo insieme alle forze dei Paesi della NATO.
Domenica si è appreso infine, secondo fonti d’agenzia, che la Francia ha propone di organizzare un vertice dei membri della NATO allargato ai Paesi che confinano con la Jugoslavia. Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha detto che Washington studierà l’idea.

2. KOSSOVO – PROFUGHI
NATO accusa: iniziata "fase due" della pulizia etnica. Previsto massiccio arrivo dei profughi in Albania che chiede aiuti per 1.400 miliardi.

Il portavoce della NATO, Shea, ha dichiarato che le forze serbe hanno avviato negli ultimi giorni una "nuova fase" di pulizia etnica, insieme ad una nuova offensiva contro l’UCK. La NATO non ha inoltre escluso, in base alle fotografie scattate dai piloti alleati, che fosse comuni, contenenti fino a 150 persone, possano essere state scavate vicino al villaggio kossovaro di Izbika.
L’Albania, dove andrà De Mistura per sostenere l’intervento umanitario dell’UNHCR, di fronte alla tragedia umanitaria senza fine (la prefettura di Kukes ha reso noto sabato che entro quattro giorni è previsto l’arrivo al confine albanese di Morini di 100-150 mila profughi), per voce del suo Ministro per la Cooperazione Economica ed il Commercio, ha evidenziato il bisogno di aiuti esteri stimati in oltre 800 milioni di dollari (oltre 1.400 miliardi di lire) per far fronte alla situazione.
Sul fronte europeo degli aiuti umanitari, se la Francia ha accolto 308 rifugiati ("una prima goccia d’acqua", secondo il Premier Jospin) e la Germania ha sia concluso l’operazione di accoglienza dei profughi con l’arrivo sabato degli ultimi 410, che aperto, sempre sabato, un nuovo campo a Tetovo in Macedonia ed uno a Korca nel sud dell’Albania, la Grecia, dal canto suo, ha ottenuto da Belgrado "garanzie ufficiali" per avviare la distribuzione di aiuti umanitari internazionali all’interno del Kossovo. La Romania, al contrario, ha negato l’autorizzazione ad attraversare il proprio spazio aereo ai voli umanitari russi diretti in Jugoslavia.
Da parte italiana, infine, sono sbarcati sabato a Durazzo altri 400 alpini che faranno parte del contingente NATO.

Giorni dell'Europa


25/4/1999
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