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Giorni dell'Europa

Venerdì 14 gennaio 2000

1. UNIONE EUROPEA - La Commissione a Roma per verificare le direttive.
E' iniziata ieri alla Farnesina la annuale riunione con la Commissione per l'esame congiunto dello stato del recepimento delle direttive comunitarie in Italia. La delegazione della Commissione è guidata dal direttore Ciavarini Azzi, mentre da parte italiana sono presenti rappresentanti delle amministrazioni interessate.
Sia da parte del Ministero che della Commissione sono stati evidenziati i progressi registrati negli ultimi mesi dall'Italia, soprattutto nel settore del mercato interno, testimoniati dalla diminuzione, rispetto agli anni passati, delle procedure d'infrazione per mancato recepimento di direttive. Il rappresentante della Commissione ha tenuto a esprimere la soddisfazione dell'esecutivo europeo per il miglioramento della situazione relativa all'Italia, sottolineando come il numero delle direttive sotto osservazione si sia notevolmente ridotto nel 1999.

2. ITALIA - Con la Tunisia per la stabilità del Mediterraneo.
Il ministro Dini incontra oggi il Ministro Esteri Ben Yahia. Italia e Tunisia si presentano con le carte in regola per svolgere un ruolo di punta per la stabilità nel Mediterraneo occidentale che serva da stimolo ed esempio per l’intera regione. Gli ottimi rapporti fra i due Paese sono stati da ultimo enfatizzati dalla nel corso della recente visita dell’On. Ministro a Tunisi, in occasione della quale è stata introdotta una dimensione regionale al dialogo bilaterale. A tale fine, il ritorno agli Affari Esteri di Ben Yahia costituisce una buona premessa per rafforzare il contributo della Tunisia alla Carta per la Stabilità e la pace nel Mediterraneo in ambito Euro-Mediterraneo.
Sul piano interno, la Tunisia sta compiendo indubbi sforzi per rafforzare i fondamenti della democrazia e accrescere il pluralismo politico, sia riconoscendo il ruolo costituzionale dei partiti che rafforzandone la presenza in seno alla Camera dei Deputati e agli organismi rappresentativi locali. Come auspicato da una larga maggioranza di Paesi dell’Unione Europea, essa sta anche dedicando attenzione al tema del rispetto dei diritti umani e alla necessità di diffonderne la cultura. In questo senso vanno le modifiche alla legge elettorale che hanno consentito, a seguito delle recenti elezioni politiche, la presenza in Parlamento di 34 deputati dell'opposizione (pari al 20% del totale), sia la nomina di un Ministro per i Diritti Umani, nella persona dell'ex Ministro dell’Università Dali Jazi, noto per il suo approccio particolarmente liberale.
La visita si colloca alla vigilia di importanti appuntamenti con l’Unione Europea – Consiglio di Associazione e apertura del negoziato in materia agricola – che la Tunisia affronta con determinazione costruttiva, non senza una qualche delusione. Essa ritiene, infatti, che l’Unione Europea stia attribuendo al Mediterraneo – e alla Tunisia in particolare - una priorità inferiore alle promesse ricevute.
Sul piano regionale, la Tunisia prosegue nella sua opera di rafforzamento dei legami bilaterali con i partners dell’area e continua ad essere molto attiva sulle principali questioni che investono la regione, segnatamente il rilancio dell’UMA, il Processo di pace in Medio Oriente, l’Irak e la Libia.
La visita ha inoltre luogo all’indomani dell’ingresso della Tunisia nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che il Governo intende capitalizzare nel mondo arabo e nella regione africana, nonché con i suoi principali partners occidentali (Europa e USA in particolare).

3. ROMANIA - Prodi a Bucarest per discutere di allargamento dell'Unione.
Il Presidente Prodi ha iniziato da Bucarest il giro di capitali dei sei Paesi che aspirano ad entrare nell' Unione, ammessi dal vertice di Helsinki ai negoziati che partiranno dal prossimo mese di febbraio. La visita del Presidente Prodi in Romania - che si svolge a quasi un mese dal decimo anniversario della caduta del regime di Ceausescu - è seguita con grande risalto dalla stampa romena, che interpreta e raccoglie le speranze suscitate da un avvicinamento del Paese alla Unione Europea.
Se da parte della Romania si conta sulla Unione Europea per uscire da una situazione economica e sociale i cui indicatori restano ancora lontani dai parametri dell' Unione (il 20% della popolazione, secondo dati della Commissione nazionale delle statistiche, vive con un dollaro al giorno), da parte della UE si spera anche che con gli aiuti finanziari accordati dai vari organismi europei ed internazionali si possano creare i presupposti per una svolta nelle condizioni di vita del popolo rumeno. Per il 2000, la Commissione ha previsto di portare a 600 milioni di euro (circa 12 miliardi di lire) l' assistenza finanziaria non rimborsabile destinata a Bucarest.
Il viaggio del Presidente Prodi continuerà oggi con una visita a Sofia e quindi con una tappa a Zagabria.

4. SERBIA - Strategia comune degli oppositori di Milosevic.
Nella riunione dei principali movimenti di opposizione a Milosevic è stata concordata una strategia comune, basata su di un compromesso fra le varie "anime" dell'opposizione, e una serie di comuni richieste alla comunità internazionale. I partiti riuniti (mancava il leader del partito democratico Djindjic e il presidente dell'alleanza civica Svilanovic) sono stati capaci di superare alcune delle divergenze che avevano in passato impedito di raggiungere una strategia comune. In particolare, sono cadute le pregiudiziali sulle dimissioni di Milosevic e sull'opzione della lotta parlamentare. In positivo, i leaders dell'opposizione hanno ribadito la richiesta di elezioni anticipate a tutti i livelli entro la fine di aprile, preannunciando, a sostegno di tale richiesta, l'indizione di manifestazioni unitarie di protesta durante il prossimo mese di marzo.
Rivolgendosi all'estero, i rappresentanti dell'opposizione hanno concordato sul testo di una lettera da inviare ai Ministri degli Esteri di Stati Uniti, Russia, Cina eStati membri dell’Unione Europea in cui si chiede l'abolizione o sospensione delle sanzioni che colpiscono la popolazione e l'invio di aiuti umanitarie per le fasce più bisognose.
Nel complesso la recente riunione ha consentito di ridare fiato alle opposizioni dopo le sterili proteste di piazza degli ultimi mesi, consentendo anche di raggiungere alcune posizioni comuni che potrebbero sfociare in un'azione più incisiva nel corso delle prossime settimane.

5. TURCHIA - Il peso politico della sospensione delle condanna per Ocalan.
La decisione del Governo turco di sospendere l'iter della condanna a morte del leader curdo Ocalan testimonia della prevalenza, all'interno dell'esecutivo, della linea del buon senso sostenuta dal Presidente Demirel e dal Primo Ministro Ecevit, nonché dall'ex primo ministro Yilmaz. Il comunicato emesso ieri dai leader della maggioranza specifica anche che la Corte europea non potrà in ogni caso modificare la decisione dei tribunali turchi. Questa precisazione è stata con ogni probabilità frutto delle pressioni dei nazionalisti.
Ora gli sviluppi della vicenda dipendono soprattutto dal comportamento del PKK e dalla volontà di cessare ogni ogni attività militare (ancora nei giorni scorsi si è verificata l'uccisione di sei militari turchi) pena la revoca della decisione presa e la trasmissione del "dossier" sulla condanna a morte al Parlamento. Al Governo spetterà invece di avviare concretamente a soluzione la questione curda, confermando i recenti segnali di esistenza di una volontà politica in tal senso.
Positivi i commenti dall'estero sulla decisione del Governo, che asseconda le favorevoli tendenze in atto nella società turca, anche in senso di avvicinamento all'Europa.
Generalemente positivi anche i commenti della stampa turca, che interpreta la decisione del Governo come un segno di forza (e non già di debolezza), nonché di maturità del Paese.

Giorni dell'Europa


14 gennaio 2000
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