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Giorni dell'Europa

Martedì 28 dicembre 1999

1. ALBANIA - Consolato italiano a Valona.
La cerimonia di inaugurazione del Consolato d’Italia a Valona, svoltasi il 23 dicembre scorso si e' tradotta in un grande successo di immagine per l’Italia, non solo per la presenza in massa delle autorità politiche albanesi, ma anche per la straordinaria copertura data dai mezzi di informazione locale. Secondo il Presidente del Parlamento albanese "l'apertura del Consolato ha un duplice significato: testimonia la concretezza dei buoni rapporti tra i due Paesi e dimostra che Valona e' ormai una città normale'', mentre il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento, Godo, ha annunciato che ''noi come Parlamento chiederemo l'apertura di un consolato anche a Scutari, perché la concentrazione di tutto a Tirana crea problemi di lavoro per il Consolato italiano''.

2. ITALIA - Il ministro italiano Berlinguer a Tripoli.
Il Ministro per la Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer e' arrivato ieri a Tripoli per una visita ufficiale di 7 giorni con connotati soprattutto culturali. Il programma della visita prevede, tra l’altro, colloqui con l’omologo libico Maatug e un itinerario culturale che comprende in particolare il museo di Tripoli nel quale viene attualmente esposta la Venere di Leptis Magna, recentemente restituita dall'Italia.

3. RUSSIA - Non ci sarà l'attacco frontale in Cecenia.
La morsa russa che si sta stringendo su Grozny viene attuata utilizzando come avanguardia operativa la milizia cecena ''fedele'' a Mosca, più esperta del territorio, seguita dalle truppe federali speciali che sarebbero già penetrate nel centro della città.
La tattica militare, in conformità con la metodologia già sperimentata, sembra ancora voler evitare un assalto frontale alla capitale e procede quartiere per quartiere, con affondi e ritirate ed un forte sostegno di aviazione ed artiglieria. Tale prudenza - che Mosca ascrive sempre al desiderio di limitare i danni ai civili - in realtà e' piuttosto imputabile alla preoccupazione di non esporsi allo scontro con i separatisti ancora presenti in città (stimati tra i 2000 e i 5000).
Sul versante internazionale, Mosca non appare ancora disposta ad adeguarsi in concreto ai rinnovati richiami da parte – in prima istanza - degli Stati Uniti. L'ondata nazionalista alla base del recente, confortante risultato elettorale per il Cremlino, avrebbe infatti portato ad un indurimento delle operazioni su Grozny, salvo poi presentare la caduta della capitale come il punto di svolta per l'esplorazione di una soluzione politica i cui contorni appaiono peraltro al momento indefiniti.

4. RUSSIA - Per gli Usa le elezioni danno segnali positivi.
Prendendo spunto anche dalle positive valutazioni dell'OSCE sullo svolgimento delle elezioni parlamentari russe, l'amministrazione americana sottolinea che esse - nonostante una campagna elettorale condotta in maniera criticabile - dimostrano che il sistema democratico e' diventato "la norma" in Russia, come risulta anche dalla consistente affluenza alle urne e dalla pluralità dei candidati, sia provenienti dalle regioni periferiche che appartenenti al mondo dell'economia.
L'Amministrazione americana non nasconde peraltro perplessità' in considerazione degli sviluppi in Cecenia e della complessità degli adattamenti in materia economica che la Russia deve affrontare. E’ possibile, d'altro canto, che la nuova Duma si riveli "meno ideologica e più pragmatica" di quella precedente, nonché, auspicabilmente, più attenta alle esigenze quotidiane della popolazione.
Numerosi commentatori rilevano dal canto loro che, nonostante le difficoltà dell'ultimo decennio, il partito comunista non ha ottenuto i risultati auspicati, ed interpreta il voto di domenica, in una campagna priva di spunti ideali, come un forte segnale delle aspirazioni della popolazione di vedere insediato un sistema capace di ristabilire ordine nel paese. Non mancano voci critiche sul fatto che la vittoria di Putin e dei suoi alleati sarebbe stata favorita dal pugno di ferro usato in Cecenia, e viene anche sottolineato come l'atteggiamento compiacente della stampa russa nei confronti della tattica usata dalle forze armate rischi a medio e lungo termine di rivelarsi controproducente per lo sviluppo della democrazia in Russia.

Giorni dell'Europa


28 dicembre 1999
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