La cerimonia di inaugurazione del Consolato dItalia a Valona, svoltasi il
23 dicembre scorso si e' tradotta in un grande successo di immagine per lItalia, non
solo per la presenza in massa delle autorità politiche albanesi, ma anche per la
straordinaria copertura data dai mezzi di informazione locale. Secondo il Presidente del
Parlamento albanese "l'apertura del Consolato ha un duplice significato: testimonia
la concretezza dei buoni rapporti tra i due Paesi e dimostra che Valona e' ormai una
città normale'', mentre il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento,
Godo, ha annunciato che ''noi come Parlamento chiederemo l'apertura di un consolato anche
a Scutari, perché la concentrazione di tutto a Tirana crea problemi di lavoro per il
Consolato italiano''.
2. ITALIA - Il ministro italiano Berlinguer a Tripoli. Il Ministro per la Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer e' arrivato ieri a
Tripoli per una visita ufficiale di 7 giorni con connotati soprattutto culturali. Il
programma della visita prevede, tra laltro, colloqui con lomologo libico
Maatug e un itinerario culturale che comprende in particolare il museo di Tripoli nel
quale viene attualmente esposta la Venere di Leptis Magna, recentemente restituita
dall'Italia.
3. RUSSIA - Non ci sarà l'attacco frontale in Cecenia. La morsa russa che si sta stringendo su Grozny viene attuata utilizzando come
avanguardia operativa la milizia cecena ''fedele'' a Mosca, più esperta del territorio,
seguita dalle truppe federali speciali che sarebbero già penetrate nel centro della
città.
La tattica militare, in conformità con la metodologia già sperimentata, sembra ancora
voler evitare un assalto frontale alla capitale e procede quartiere per quartiere, con
affondi e ritirate ed un forte sostegno di aviazione ed artiglieria. Tale prudenza - che
Mosca ascrive sempre al desiderio di limitare i danni ai civili - in realtà e' piuttosto
imputabile alla preoccupazione di non esporsi allo scontro con i separatisti ancora
presenti in città (stimati tra i 2000 e i 5000).
Sul versante internazionale, Mosca non appare ancora disposta ad adeguarsi in concreto ai
rinnovati richiami da parte in prima istanza - degli Stati Uniti. L'ondata
nazionalista alla base del recente, confortante risultato elettorale per il Cremlino,
avrebbe infatti portato ad un indurimento delle operazioni su Grozny, salvo poi presentare
la caduta della capitale come il punto di svolta per l'esplorazione di una soluzione
politica i cui contorni appaiono peraltro al momento indefiniti.
4. RUSSIA - Per gli Usa le elezioni danno segnali positivi. Prendendo spunto anche dalle positive valutazioni dell'OSCE sullo svolgimento
delle elezioni parlamentari russe, l'amministrazione americana sottolinea che esse -
nonostante una campagna elettorale condotta in maniera criticabile - dimostrano che il
sistema democratico e' diventato "la norma" in Russia, come risulta anche dalla
consistente affluenza alle urne e dalla pluralità dei candidati, sia provenienti dalle
regioni periferiche che appartenenti al mondo dell'economia.
L'Amministrazione americana non nasconde peraltro perplessità' in considerazione degli
sviluppi in Cecenia e della complessità degli adattamenti in materia economica che la
Russia deve affrontare. E possibile, d'altro canto, che la nuova Duma si riveli
"meno ideologica e più pragmatica" di quella precedente, nonché,
auspicabilmente, più attenta alle esigenze quotidiane della popolazione.
Numerosi commentatori rilevano dal canto loro che, nonostante le difficoltà dell'ultimo
decennio, il partito comunista non ha ottenuto i risultati auspicati, ed interpreta il
voto di domenica, in una campagna priva di spunti ideali, come un forte segnale delle
aspirazioni della popolazione di vedere insediato un sistema capace di ristabilire ordine
nel paese. Non mancano voci critiche sul fatto che la vittoria di Putin e dei suoi alleati
sarebbe stata favorita dal pugno di ferro usato in Cecenia, e viene anche sottolineato
come l'atteggiamento compiacente della stampa russa nei confronti della tattica usata
dalle forze armate rischi a medio e lungo termine di rivelarsi controproducente per lo
sviluppo della democrazia in Russia.