1. ITALIA - Iniziative per la liberazione degli ostaggi nell'aereo indiano.
Contatti telefonici ieri tra il Ministro Dini ed il suo omologo indiano,
Jaswnat Singh, in relazione alla vicenda dell'aereo dell'Indian Airlines dirottato
e tuttora fermo in Afganistan.
Il Ministro indiano ha sottolineato che verrà fatto ogni sforzo per consentire il
rilascio dei passeggeri e dell'equipaggio, pur ribadendo la linea di fermezza delle
Autorità di New Delhi, intenzionate a non accettare le richieste dei dirottatori. Al
riguardo, Singh avrebbe esaminato con il Ministro Dini varie iniziative possibili, tra le
quali quelle delle Nazioni Unite che hanno attualmente inviato a Kandahar il Coordinatore
umanitario per lAfganistan, che avrebbe però ottenuto esclusivamente la liberazione
di un passeggero malato. In questo aeroporto afgano, dove è ancora fermo l'aereo, è
stato comunque inviato anche un funzionario dell'Ambasciata d'Italia in Pakistan per ogni
possibile assistenza alla nostra connazionale coinvolta e agli altri passeggeri.
Il Ministro Dini, nel ribadire la ferma condanna dell'Italia ad ogni forma di terrorismo,
ha incoraggiato il Ministro indiano a proseguire nell'azione intesa ad ottenere la
liberazione degli ostaggi. Egli ha assicurato che da parte italiana si sostiene il ruolo
del rappresentante dell'ONU perché ogni iniziativa venga intrapresa per arrivare al
pronto rilascio, senza spargimento di sangue, dei passeggeri e dell'equipaggio.
Per quanto riguarda la situazione a Kandahar, sarebbero in corso forti pressioni da parte
delle Autorità talibane per indurre i dirottatori a rilasciare i 160 passeggeri, ma non
mancherebbero anche forti critiche di Kabul verso l'India, accusata, tra l'altro, di non
aver inviato alcun rappresentante all'aeroporto. L'India, a differenza del Pakistan, non
ha mai riconosciuto il governo dei Taliban e mantiene ufficialmente ancora i contati, come
peraltro molta parte della comunità internazionale, con il precedente governo afgano. Una
forte polemica starebbe inoltre montando tra New Delhi ed Islamabad: il Ministro Sing
avrebbe sottolineato la nazionalità pakistana dei dirottatori, mentre il suo omologo
Sattar parlerebbe di un eventuale complotto dei servizi segreti indiani.
Da parte dei dirottatori si registrerebbe invece un ulteriore indurimento della posizione,
con la minaccia di iniziare nel corso delle prossime ore le esecuzioni degli ostaggi.