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Giorni dell'Europa

Martedì 14 dicembre 1999

1. ITALIA - La visita del presidente eritreo.
Incontro alla Farnesina tra il Ministro Dini ed il Presidente eritreo Afeworki. Colloqui essenzialmente incentrati sul conflitto in corso tra Eritrea ed Etiopia. Il Ministro Dini ha ribadito - come già nell'incontro della scorsa settimana con il Ministro degli Esteri etiopico - il pieno sostegno dell'Italia all'azione di mediazione svolta dall'Organizzazione per l'Unità Africana sotto presidenza algerina. In tale contesto, da parte italiana è stato auspicato che le parti possano accogliere favorevolmente le proposte algerine e che pertanto il piano dell'OUA possa essere attuato al più presto. Il Ministro ha altresì ripetuto il forte appello alle parti affinché nella fase attuale non vengano ripresi i combattimenti, evidenziando che il ritorno di una pace stabile è quanto mai necessario sia per ridare efficacia agli interventi di cooperazione, sia per riattivare i flussi di investimenti privati nella regione.
Il Presidente eritreo, da parte sua, ha sottolineato l'esigenza che quanto già sottoposto alle parti venga accettato, senza condizioni, anche da Addis Abeba.

2. ROMANIA - Revocato il primo ministro.
Il Presidente rumeno Constantinescu ha deciso di revocare dalle sue funzioni il Primo Ministro Vasile che aveva finora rifiutato di lasciare il suo incarico nonostante le dimissioni in massa dei ministri.
Secondo fonti della presidenza, il Capo dello Stato avrebbe preso tale decisione dopo aver constatato che il premier era nell'impossibilità di esercitare le sue funzioni a causa delle dimissioni della maggioranza del suo governo e dopo aver notato che tutti i partiti della coalizione avevano ritirato il loro appoggio politico a Vasile. La decisione del Presidente sarebbe stata presa al termine di una lunga riunione con i dirigenti della coalizione di governo e con i ministri dimissionari.
Da parte sua il Primo Ministro ha denunciato la "deriva presidenzialista" che, dopo questa iniziativa, sussisterebbe ormai nel paese, contestando la sua destituzione, qualificata come atto incostituzionale. In una dichiarazione pubblica Vasile ha sostenuto che soltanto il Parlamento può pronunciarsi su sue eventuali dimissioni e non ha escluso il ricorso a misure giuridiche per garantire i suoi diritti e la legittimità costituzionale.
Si apre nel paese una crisi che potrebbe tanto chiudersi rapidamente, tanto provocare forti contrasti ed incertezze per l'immediato futuro del paese, Quel che appare certo è che continuano ad esservi, a circa dieci anni dal ritorno della democrazia in Romania dopo la caduta del regime comunista, debolezze istituzionali. In particolare, ogni cambio di governo continua ad avere un carattere estremamente polemico, se non traumatico. Si tratta certamente di uno dei problemi che Bucarest dovrà risolvere sulla strada della sua adesione alla NATO ed all'UE, obiettivi primari della politica estera rumena.

Giorni dell'Europa


14   dicembre 1999
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