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Giorni dell'Europa

Lunedì 13 dicembre 1999

1. UNIONE EUROPEA - Le decisioni del Consiglio di Helsinki.
Si è svolto nel fine settimana ad Helsinki il Consiglio Europeo che la presidenza finlandese non ha tardato a definire il Consiglio del Millennio. L'attenzione è stata in gran parte catturata dal dossier "Turchia" e dalla relativa accettazione da parte di quest'ultima dell'offerta dei quindici per la sua futura adesione, ma sono state prese anche altre decisioni come quella di dare il via alla seconda tornata di adesione di Stati centro europei, nonché quella di ufficializzare la prossima Conferenza Intergovernativa.
Il negoziato sulla futura adesione della Turchia si è sbloccato con la missione ad Ankara del nuovo rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Solana, che ha ottenuto l'assenso del governo turco sulle tre condizioni poste dai quindici per assicurare alla Turchia lo status di paese candidato.
In particolare, aderendo alla prima, Ecevit e Cem hanno accettato la giurisdizione del tribunale dell'Aja a dirimere le questioni relative a dispute territoriali con i paesi candidati. In pratica si tratta dell'accettazione di Ankara a vedere eventualmente regolata dal Tribunale l'annosa questione delle isole dell'Egeo. Con la seconda, la Turchia si adegua ai criteri il cui rispetto è una pre-condizione richiesta a tutti gli Stati aspiranti a far parte dell'Unione, rientrando tra questi i valori enunciati nella Carta dei diritti dell'Uomo. Ma il punto di maggior spessore politico accettato da Ankara riguarda la adesione di Cipro all'Unione che "sarà facilitata" - secondo l'espressione utilizzata nel documento conclusivo - ed avverrà anche se nel frattempo non dovesse avere trovato soluzione la contrapposizione esistente al momento sull'isola.
Nel frattempo è stata formalizzata la decisione di realizzare un'Europa a 28 Stati. I quindici hanno dato il via libera definitivo alla seconda fase dell'allargamento ad est, per altri sei paesi (Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Malta) che potranno iniziare i relativi negoziati di adesione. Il Consiglio ha deciso che il processo di allargamento investe ora 13 Stati in un quadro unico.
Questa decisione rende ancora più urgente il varo della prossima Conferenza inter- governativa per la quale è stata ufficializzata la data di inizio per il prossimo febbraio. I lavori dovranno concludersi per la fine del 2000 e successivamente gli Stati avranno altri due anni per ratificare le decisioni prese, prima che inizi in concreto il processo di allargamento ratificato ad Helsinki. Il compito principale affidato alla CIG (e’ stata scelta l’ipotesi "minima", cioè la risoluzione dei problemi lasciati in sospeso ad Amsterdam) è quello della riforma delle strutture attuali alla luce proprio del processo di ampliamento. Nello specifico, obiettivo prioritario è la riforma della ponderazione del voto per il Consiglio dei Ministri, l'estensione del voto a maggioranza e la revisione del numero dei Commissari. L'agenda della Conferenza si limita ad affrontare le questioni lasciate insolute dal Trattato di Amsterdam e non rispetta in pieno quelli che erano i desiderata dell'Italia e del Benelux che avrebbe visto di buon occhio una agenda dei lavori più ampia. Anche in questo caso è stato raggiunto un compromesso: l'agenda è quella fissata ma si potranno altri argomenti qualora si delinei un possibilità di successo.
Infine, va delineandosi sempre più chiaramente il primo embrione di un "esercito europeo", che pronto per il 2003 dovrebbe essere composto da 50-60.000 uomini.
Risultati diversi erano attesi da Helsinki per quanto concerne il "Pacchetto fiscale" teso ad armonizzare le politiche fiscali dei 15. La proposta è stata invece fatta naufragare da Londra, accentuando con ciò la necessità di ricorrere a nuove regole per non ingessare oltre modo un Unione ancora gestita con le regole predisposte per un numero di membri di molto inferiore.

Giorni dell'Europa


13   dicembre 1999
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