1. UNIONE EUROPEA - L'agenda del Consiglio di Helsinki.
Inizia domani il Consiglio Europeo di Helsinki che chiude il semestre di
Presidenza finlandese. Attese per la strategia sull'allargamento.
I colloqui dell'importante assise - a conclusione del primo semestre di Presidenza della
Finlandia, paese entrato nell'Unione nel 1995 - ruoteranno essenzialmente attorno tre temi
principali:
· il futuro allargamento dell'Unione, con la fissazione della
nuova strategia che, determinando le scadenze, le condizioni e le modalità da applicare,
dovrebbe consentire entro pochi anni l'ingresso di tredici nuovi Stati membri;
· la convocazione di una nuova Conferenza intergovernativa,
presumibilmente a Parigi, che dovrebbe determinare l'avvio di una nuova fase di riforme
istituzionali e disegnare le modalità di funzionamento della Comunità del futuro,
l'Unione a ventotto stati;
· la ricerca di un accordo sulla fissazione di obiettivi e
modalità di gestione di una politica comune europea nel campo della sicurezza e della
difesa.
Oltre a questi temi, che per la loro rilevanza costituiranno la parte qualificante
dell'esercizio, i Capi di Stato e di Governo dei Quindici che si riuniranno nella capitale
finlandese esamineranno anche questioni connesse con la crescita economica e
l'occupazione, con il problema della tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile e
con il pacchetto fiscale.
Nel corso della pranzo la sera del 10 dicembre, all'attenzione dei vertici governativi dei
Quindici saranno altresì portate la situazione in Russia e la crisi cecena, la situazione
nei Balcani Occidentali ed il Patto della Stabilità per l'Europa Sud-Orientale; i
Ministri degli Esteri, nella stessa occasione, dovrebbero discutere del processo di pace
in Medio Oriente, dei rapporti con le forze dell'opposizione democratica in Serbia e delle
prossime strategie comuni.
2. ITALIA - La visita del segretario della Nato. In corso la visita a Roma del nuovo Segretario Generale della NATO, Lord
Robertson. Dopo i colloqui ieri alla Farnesina con il Ministro Dini, oggi gli incontri con
il Presidente Ciampi ed il Presidente del Consiglio D'Alema.
3. RUSSIA - Eltsin per la quarta volta il Cina. Iniziata oggi la quarta visita del Presidente Eltsin in Cina. Crisi cecena,
sviluppo degli scambi commerciali e intese sui territori di confine al centro dei
colloqui. Il Presidente russo è arrivato a Pechino per un vertice informale di due
giorni, da tempo previsto, ma che è stato in forse fino all'ultimo per le condizioni di
salute di Eltsin e per l'evoluzione della crisi cecena. Il "bollettino medico"
continua ad essere precario, ma con un'improvvisa accelerazione questi avrebbe deciso di
recarsi comunque in Cina, probabilmente per rimarcare ancora più solennemente il
sostanziale appoggio che da Pechino è già giunto alla Russia sulla questione cecena
("piena comprensione e appoggio" del governo cinese per la lotta contro "il
terrorismo cinese") ed inviare un messaggio all'Occidente per dimostrare che nella
crisi caucasica Mosca non è isolata a livello internazionale.
Il Capo dello Stato russo, nel corso delle sue ventisei ore di presenza sul territorio
cinese, dovrebbe incontrare il suo omologo cinese, Jang Zemin, a più riprese nonché il
Primo Ministro Zhu Rongji ed il Presidente del Parlamento Li Peng. Eltsin dovrebbe anche
assistere alla firma di un accordo per lo sfruttamento congiunto delle isole sui fiumi di
confine.
L'attuale stato dei rapporti tra Mosca e Pechino va comunque oltre la semplice convergenza
sulla questione cecena, ed appare ormai improntato, secondo fonti ufficiali russe, ad una
vera e propria partnership strategica che, dopo le prime aperture di Gorbaciov, si
è consolidata nel corso degli anni di gestione del potere da parte di Eltsin. Gli
incontri tra i vertici politici dei due paesi avvengono ormai, in base ad un preciso
accordo, a scadenza annuale (nel 1998 è stato Jang Zemin a recarsi i Russia e l'anno
precedente vi fu uno scambio di visite dei Presidenti), e soltanto la crisi economica
russa avrebbe finora frenato il pieno sviluppo degli scambi commerciali. Ma è sul piano
della politica internazionale che negli ultimi mesi si è registrata una decisa
convergenza tra le posizioni russe e quelle cinese, a cominciare dalla crisi del Kossovo
per finire, appunto, a quella cecena.