1. UNIONE EUROPEA - La preparazione del Consiglio di Helsinki.
In vista del prossimo Consiglio Europeo, il Primo Ministro finlandese Lipponen
sta compiendo un giro di capitali fra cui Roma, dove ieri ha incontrato il Presidente del
Consiglio D'Alema. Il giorno precedente aveva avuto colloqui a Parigi col Presidente
Chirac e col Primo Ministro Jospin.
Col Presidente D'Alema i colloqui si sono incentrati sull'allargamento dell'Unione
Europea, con particolare riferimento alla candidatura turca. Da parte italiana è stata
ribadita la nota posizione favorevole al riconoscimento alla Turchia dello status di Paese
candidato.
In tema di sicurezza e difesa si è fatto il punto dei risultati che verosimilmente
saranno raggiungibili a Helsinki, tenuto anche conto delle posizioni dei Partners
maggiormente preoccupati per il necessario coordinamento con le competenze dell'Alleanza
Atlantica. E' stato infine discusso il mandato, che dovrà essere deliberato a Helsinki,
per la Conferenza Intergovernativa sulle riforme istituzionali. Da parte italiana è stata
ribadita l'esigenza di attuare le necessarie riforme istituzionali prima
dell'allargamento, con particolare riferimento all'introduzione del voto a maggioranza in
Consiglio dei Ministri come regola generale e alla revisione dei meccanismi di
attribuzione dei posti di Commissario.
2. AUSTRIA - Si cerca un governo in nome dell'Europa. La logica dellintegrazione europea sembra cominciare a svolgere un suo
ruolo nelle trattative per la formazione del nuovo governo, alimentando una
contrapposizione tra le istanze di ammodernamento del paese ed i meccanismi più
tradizionali, sia sul piano economico-finanziario che su quello della sicurezza. Sul piano
economico-finanziario, la necessità di non allentare la politica di rigore e di
predisporre una legge di bilancio capace di preservare i parametri di Maastricht era
finora passata in secondo piano, nonostante le crescenti indicazioni sui rischi di
espansione del deficit di bilancio nel 2000 fino ad un possibile 2,5 per cento (in netto
contrasto con lobiettivo dell1,7 per cento definito dal patto europeo di
stabilita).Tale apparente disgiunzione tra i dati politici e quelli economici delle
trattative di governo viene giustificata nella possibilità di fruire del regime di
bilancio transitorio, in attesa di una ricomposizione della crisi che consenta
ladozione di una nuova legge finanziaria. In realtà inizia ad affiorare nel paese
un problema politico che vede impegnate negli opposti schieramenti, anche allinterno
degli stessi partiti (dai social-democratici ai popolari e perfino ai liberal-nazionali),
le forze riformiste, consapevoli delle nuove esigenze della globalizzazione e
dellintegrazione europea, e quelle più timorose dei ''salti nel buio'' e comunque
di sostanziali modifiche degli attuali assetti di ''protezione'' sociale e politica.
3. BULGARIA - Il presidente del Parlamento visita Ciampi. Il Presidente della Repubblica Ciampi ha ricevuto al Quirinale il Presidente
dell'Assemblea Nazionale bulgara Jordan Sokolov, a Roma su invito del Presidente della
Camera Violante.
Sokolov ha sottolineato come l'Italia debba svolgere un ruolo molto importante per lo
sviluppo dell'area del sud-est europeo, dichiarandosi soddisfatto per l'altissima
valutazione data da parte italiana al ruolo svolto dalla Bulgaria in quest'area e per la
posizione assunta dal paese nella crisi del Kossovo. Altro tema, quello dell'ingresso del
paese nella UE e nella NATO, che rappresentano le due priorità fondamentali di politica
estera della Bulgaria. Infine i colloqui sono serviti a discutere di temi più specifici e
di diretto interesse bilaterale, tra cui la costruzione del "corridoio numero
otto", che collegherà la Bulgaria a Bari attraverso la Macedonia e l'Albania.
4. GRAN BRETAGNA - Slitta in referendum sull'euro? Si sta definendo la strategia laburista in vista delle prossime elezioni, che
concerne da vicino anche il processo di avvicinamento alla moneta unica europea. Con
l'obiettivo di completare un secondo mandato, il premier Tony Blair sembra intenzionato ad
anticipare le prossime elezioni alla primavera 2001, senza attendere la naturale scadenza
della legislatura (aprile 2002). Nel 2001 si ritiene infatti che le condizioni siano più
favorevoli all'attuale esecutivo, perché dopo tale data potrebbe manifestarsi un
peggioramento della congiuntura economica che favorirebbe l'opposizione.
Strettamente collegato alla strategia elettorale laburista è la "tempistica"
del referendum sull'Euro. A causa dell'atteggiamento sempre negativo in materia rilevato
fra la popolazione tramite i sondaggi di opinione, la maggioranza dei dirigenti laburisti
sembra intenzionata a tenere il referendum il più tardi possibile, e non a fine 2001.
Tale data sembra infatti troppo a ridosso delle previste elezioni della primavera dello
stesso anno e, in caso di esito negativo del referendum, si verificherebbe una precoce
perdita di "legittimità" dell'eventuale nuovo governo laburista.
Il partito laburista sembra comunque seriamente intenzionato ad "agganciare" la
Gran Bretagna alla moneta unica europea, ed a tal scopo ritiene che il referendum dovrebbe
tenersi il più tardi possibile, quando l'opinione pubblica avrà verificato il concreto
funzionamento dell'Euro e si sarà probabilmente assuefatta all'atteggiamento favorevole
già attualmente tenuto dalla classe imprenditoriale.
5. ITALIA - Colloqui con Slovenia, Ungheria e Croazia. Insieme al Prof. Saccomanni, presidente del Tavolo per la ricostruzione del
Patto di stabilità, il Sottosegretario Ranieri ha effettuato una visita in Slovenia,
Ungheria e Croazia.
La visita fa parte di un giro di capitali dei Paesi del sud-est europeo finalizzata a fare
il punto sulle iniziative già avviate e per raccogliere osservazioni e proposte
provenienti dai Paesi dell'area, utili per meglio calibrare l'azione di ricostruzione
nella regione. Negli incontri con le autorità slovene, ungheresi e croate, il
Sottosegretario Ranieri ha sottolineato come il Patto di stabilità risponda a quella
strategia globale ed integrata a lungo perseguita da parte italiana fin dalla costituzione
dell'INCE nel 1989, e da ultimo con il lancio dell'Iniziativa adriatica.
6. TURCHIA - Confermata la pena capitale per Ocalan. La corte di cassazione turca, riunitasi questa mattina ad Ankara per decidere
sull'appello del leader del PKK Abdullah Ocalan contro la sentenza di morte emessa al
termine del processo di primo grado, ha confermato la condanna.
Gli avvocati avevano chiesto la derubricazione dell'accusa da tradimento a capo di banda
armata per evitare la pena capitale. Adesso hanno indicato che dopo la decisione odierna
della Corte di Cassazione chiederanno un riesame della sentenza da parte della stessa
corte. Per questo ci vuole pero' l'accordo del Procuratore Capo del tribunale che appare
contrario. Se tale richiesta sarà respinta, gli avvocati dellesponente curdo si
appelleranno alla Corte europea per i diritti umani.
Una volta esperiti tutti i meccanismi legali il Governo dovrà sottoporre il caso alla
Commissione Giustizia della Camera. Una volta esaminato da questa la sentenza dovrà
essere ratificata dal Parlamento in sessione plenaria. Ma dal 1984 la assemblea non
ratifica pene di morte e 37 casi per 53 imputati si sono accumulati in attesa di esame. Il
Governo ha peraltro informalmente indicato di ''non avere fretta'' di portare il caso in
Parlamento.