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Giorni dell'Europa

Giovedì 25 novembre 1999

1. UNIONE EUROPEA - La preparazione del Consiglio di Helsinki.
In vista del prossimo Consiglio Europeo, il Primo Ministro finlandese Lipponen sta compiendo un giro di capitali fra cui Roma, dove ieri ha incontrato il Presidente del Consiglio D'Alema. Il giorno precedente aveva avuto colloqui a Parigi col Presidente Chirac e col Primo Ministro Jospin.
Col Presidente D'Alema i colloqui si sono incentrati sull'allargamento dell'Unione Europea, con particolare riferimento alla candidatura turca. Da parte italiana è stata ribadita la nota posizione favorevole al riconoscimento alla Turchia dello status di Paese candidato.
In tema di sicurezza e difesa si è fatto il punto dei risultati che verosimilmente saranno raggiungibili a Helsinki, tenuto anche conto delle posizioni dei Partners maggiormente preoccupati per il necessario coordinamento con le competenze dell'Alleanza Atlantica. E' stato infine discusso il mandato, che dovrà essere deliberato a Helsinki, per la Conferenza Intergovernativa sulle riforme istituzionali. Da parte italiana è stata ribadita l'esigenza di attuare le necessarie riforme istituzionali prima dell'allargamento, con particolare riferimento all'introduzione del voto a maggioranza in Consiglio dei Ministri come regola generale e alla revisione dei meccanismi di attribuzione dei posti di Commissario.

2. AUSTRIA - Si cerca un governo in nome dell'Europa.
La logica dell’integrazione europea sembra cominciare a svolgere un suo ruolo nelle trattative per la formazione del nuovo governo, alimentando una contrapposizione tra le istanze di ammodernamento del paese ed i meccanismi più tradizionali, sia sul piano economico-finanziario che su quello della sicurezza. Sul piano economico-finanziario, la necessità di non allentare la politica di rigore e di predisporre una legge di bilancio capace di preservare i parametri di Maastricht era finora passata in secondo piano, nonostante le crescenti indicazioni sui rischi di espansione del deficit di bilancio nel 2000 fino ad un possibile 2,5 per cento (in netto contrasto con l’obiettivo dell’1,7 per cento definito dal patto europeo di stabilita’).Tale apparente disgiunzione tra i dati politici e quelli economici delle trattative di governo viene giustificata nella possibilità di fruire del regime di bilancio transitorio, in attesa di una ricomposizione della crisi che consenta l’adozione di una nuova legge finanziaria. In realtà inizia ad affiorare nel paese un problema politico che vede impegnate negli opposti schieramenti, anche all’interno degli stessi partiti (dai social-democratici ai popolari e perfino ai liberal-nazionali), le forze riformiste, consapevoli delle nuove esigenze della globalizzazione e dell’integrazione europea, e quelle più timorose dei ''salti nel buio'' e comunque di sostanziali modifiche degli attuali assetti di ''protezione'' sociale e politica.

3. BULGARIA - Il presidente del Parlamento visita Ciampi.
Il Presidente della Repubblica Ciampi ha ricevuto al Quirinale il Presidente dell'Assemblea Nazionale bulgara Jordan Sokolov, a Roma su invito del Presidente della Camera Violante.
Sokolov ha sottolineato come l'Italia debba svolgere un ruolo molto importante per lo sviluppo dell'area del sud-est europeo, dichiarandosi soddisfatto per l'altissima valutazione data da parte italiana al ruolo svolto dalla Bulgaria in quest'area e per la posizione assunta dal paese nella crisi del Kossovo. Altro tema, quello dell'ingresso del paese nella UE e nella NATO, che rappresentano le due priorità fondamentali di politica estera della Bulgaria. Infine i colloqui sono serviti a discutere di temi più specifici e di diretto interesse bilaterale, tra cui la costruzione del "corridoio numero otto", che collegherà la Bulgaria a Bari attraverso la Macedonia e l'Albania.

4. GRAN BRETAGNA - Slitta in referendum sull'euro?
Si sta definendo la strategia laburista in vista delle prossime elezioni, che concerne da vicino anche il processo di avvicinamento alla moneta unica europea. Con l'obiettivo di completare un secondo mandato, il premier Tony Blair sembra intenzionato ad anticipare le prossime elezioni alla primavera 2001, senza attendere la naturale scadenza della legislatura (aprile 2002). Nel 2001 si ritiene infatti che le condizioni siano più favorevoli all'attuale esecutivo, perché dopo tale data potrebbe manifestarsi un peggioramento della congiuntura economica che favorirebbe l'opposizione.
Strettamente collegato alla strategia elettorale laburista è la "tempistica" del referendum sull'Euro. A causa dell'atteggiamento sempre negativo in materia rilevato fra la popolazione tramite i sondaggi di opinione, la maggioranza dei dirigenti laburisti sembra intenzionata a tenere il referendum il più tardi possibile, e non a fine 2001. Tale data sembra infatti troppo a ridosso delle previste elezioni della primavera dello stesso anno e, in caso di esito negativo del referendum, si verificherebbe una precoce perdita di "legittimità" dell'eventuale nuovo governo laburista.
Il partito laburista sembra comunque seriamente intenzionato ad "agganciare" la Gran Bretagna alla moneta unica europea, ed a tal scopo ritiene che il referendum dovrebbe tenersi il più tardi possibile, quando l'opinione pubblica avrà verificato il concreto funzionamento dell'Euro e si sarà probabilmente assuefatta all'atteggiamento favorevole già attualmente tenuto dalla classe imprenditoriale.

5. ITALIA - Colloqui con Slovenia, Ungheria e Croazia.
Insieme al Prof. Saccomanni, presidente del Tavolo per la ricostruzione del Patto di stabilità, il Sottosegretario Ranieri ha effettuato una visita in Slovenia, Ungheria e Croazia.
La visita fa parte di un giro di capitali dei Paesi del sud-est europeo finalizzata a fare il punto sulle iniziative già avviate e per raccogliere osservazioni e proposte provenienti dai Paesi dell'area, utili per meglio calibrare l'azione di ricostruzione nella regione. Negli incontri con le autorità slovene, ungheresi e croate, il Sottosegretario Ranieri ha sottolineato come il Patto di stabilità risponda a quella strategia globale ed integrata a lungo perseguita da parte italiana fin dalla costituzione dell'INCE nel 1989, e da ultimo con il lancio dell'Iniziativa adriatica.

6. TURCHIA - Confermata la pena capitale per Ocalan.
La corte di cassazione turca, riunitasi questa mattina ad Ankara per decidere sull'appello del leader del PKK Abdullah Ocalan contro la sentenza di morte emessa al termine del processo di primo grado, ha confermato la condanna.
Gli avvocati avevano chiesto la derubricazione dell'accusa da tradimento a capo di banda armata per evitare la pena capitale. Adesso hanno indicato che dopo la decisione odierna della Corte di Cassazione chiederanno un riesame della sentenza da parte della stessa corte. Per questo ci vuole pero' l'accordo del Procuratore Capo del tribunale che appare contrario. Se tale richiesta sarà respinta, gli avvocati dell’esponente curdo si appelleranno alla Corte europea per i diritti umani.
Una volta esperiti tutti i meccanismi legali il Governo dovrà sottoporre il caso alla Commissione Giustizia della Camera. Una volta esaminato da questa la sentenza dovrà essere ratificata dal Parlamento in sessione plenaria. Ma dal 1984 la assemblea non ratifica pene di morte e 37 casi per 53 imputati si sono accumulati in attesa di esame. Il Governo ha peraltro informalmente indicato di ''non avere fretta'' di portare il caso in Parlamento.

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25 novembre 1999
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