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Giorni dell'Europa

Giovedì 4 novembre 1999

1. UNIONE EUROPEA - La ricostruzione del Kossovo.
Proposta dell'esecutivo comunitario di finanziamento per azioni di ricostruzione nel Kossovo per un valore di circa 500 milioni di Euro da realizzare nel 2000.Il finanziamento dovrebbe avvenire a "costo zero", senza quindi alcun rialzo delle prospettive finanziarie globali, nel rispetto della disciplina di bilancio. Nella sua proposta la Commissione prevede invece di riallocare parte di alcuni finanziamenti inizialmente previsti nel settore dello sviluppo rurale, di utilizzare parte di crediti già destinati ad operazioni esterne e di prelevare fondi dalla "riserva di flessibilità" di bilancio a sua disposizione.

2. ARMENIA - Sostituito in presidente assassinato.
Nel segno della ricerca della continuità politica la nomina del nuovo Primo Ministro in sostituzione del premier assassinato la scorsa settimana durante l'assalto armato al Parlamento di Erevan.
Il Presidente Kotcharian ha, infatti, nominato nuovo Primo Ministro armeno Aram Sarkissian, fratello del premier caduto sotto i colpi del commando terrorista penetrato nel Parlamento di Erevan lo scorso 27 ottobre, ed esponente dello stesso partito. A differenza del fratello, il nuovo capo del governo è sostanzialmente sconosciuto negli ambienti politici armeni, ma ha subito ricevuto l'appoggio della coalizione di maggioranza "Unità" fondata nello scorso maggio da Vazguen Sarkissian assieme al presidente del Parlamento, Karen Demirtchian, caduto anch'egli sotto i colpi dei terroristi. La nomina di Aram Sarkissian interviene il giorno dopo la scelta di un nuovo presidente del Parlamento, Armen Khatchatrian, una scelta anche questa nel segno della continuità: il neo presidente è infatti uno stretto collaboratore di Demirtchian ed esponente della coalizione di maggioranza.

3. ITALIA - Eletta nel Comitato patrimonio mondiale dell'Unesco.
L’Italia è stata rieletta nel Comitato del Patrimonio Mondiale. La votazione ha riguardato sette seggi, su ventuno, che scadevano per fine mandato. L’Italia è stato l’unico membro uscente ad essere riconfermato. Sono entrati nel Comitato, oltre all’Italia, Colombia, Portogallo, Belgio, Sudafrica, Cina ed Egitto. Tra gli esclusi il Regno Unito.
Il 9 novembre la Conferenza Generale sarà chiamata a rinnovare oltre la metà degli attuali membri del Consiglio Esecutivo (32 su 58). Dei 32 Paesi il cui mandato è in scadenza, cinque (Francia, Austria, Belgio, Malta e Svezia) appartengono al gruppo occidentale. Un fattore che contribuisce a rendere importante e sensibile la nostra candidatura è che l’Italia, nonostante l’elevatissimo contributo finanziario, di idee e risorse umane assicurato all’UNESCO, non risultò eletta per uno scarto di soli 4 voti nel corso della Conferenza Generale del 1997.
Oltre all’Italia hanno formalizzato le loro candidature Norvegia, Paesi Bassi, Grecia, Spagna e Francia, sei candidati occidentali a fronte dei cinque posti disponibili.

4. ITALIA - Pressioni sulla Tunisia per la sicurezza della pesca.
Anche a seguito del tentato sequestro del motopeschereccio "Aceria" nella notte tra il 1° e il 2 novembre, il Governo italiano continua a seguire con la massima attenzione gli sviluppi dei rapporti con la Tunisia in tema di pesca ed ad impegnarsi per la soluzione dei casi di sequestro – peraltro diminuiti negli ultimi dodici mesi – da parte delle motovedette tunisine.
L’azione italiana ha puntato a consolidare i rapporti con la Tunisia, attraverso scambi di visite a livello politico e incontri tecnici tra operatori economici e tra i rappresentanti delle rispettive Marine. L’obiettivo è quello di pervenire ad una soluzione definitiva del problema, attraverso un’intesa sempre maggiore tra i due Paesi e una più solida cooperazione tra le marinerie. La questione è stata, tra l’altro, al centro della sessione della grande commissione mista dell’agosto 1998 ed è stata approfondita nel corso dalla visita del Ministro Dini a Tunisi, nel luglio di quest’anno.
Tali incontri hanno consentito di impostare la soluzione su basi consensuali. L’accresciuta collaborazione tra le due Marine militari ha portato ad una sensibile riduzione dei sequestri di imbarcazioni. Da parte tunisina, sono anche giunti segnali concilianti nel trattamento giuridico riservato ai casi delle imbarcazioni italiane, con l’emissione di multe di entità limitata o addirittura inferiore al minimo previsto dalla legge, senza che si procedesse in molti casi al sequestro dei natanti coinvolti.

5. MACEDONIA - Più deboli i partiti di governo.
I risultati del primo turno delle presidenziali - largamente punitivi per i due candidati espressione dei partiti governativi e vincente invece per il candidato di centro-sinistra appoggiato dal Presidente uscente - sembra indebolire la compagine governativa di centro-destra guidata dal premier Georgievski. Possibile rimpasto a Skopje in tempi brevi.
L'incapacità dell'attuale maggioranza di governo uscita vittoriosa dalle legislative del novembre dello scorso anno ad esprimere un candidato unico ha finito con sottolineare le divisioni esistenti tra i partiti che appoggiano l'esecutivo Georgievski e premiare la candidatura di Tito Petkovski, espressione del partito di centro-sinistra vicino al Presidente uscente Grigorov. Petkovski infatti ha vinto il primo turno di domenica, mentre i due candidati del centro-destra hanno registrato scores ben inferiori a quelli previsti.
Il Primo Ministro Georgievski sembrerebbe adesso intenzionato ad operare un profondo rimpasto ministeriale, che dovrebbe portare alla sostituzione di molti ministri tra i quali tutti quelli espressi dal partito di maggioranza relativa al quale appartiene egli stesso, oltre che Boris Trajkovski, uno dei due candidati di centro-destra, che dovrebbe adesso contendere l'elezioni a Petkovski nel turno di ballottaggio del prossimo 14 novembre.

6. TURCHIA - Riaffiorano frizioni con l'Iran.
Segnali contraddittori continuano a caratterizzare le relazioni tra Ankara e Teheran. Dopo indicazioni di visibile miglioramento, sulla scia della positiva conclusione dell'ultima riunione della commissione mista ad alto livello per le questioni della sicurezza, nonché della capacita' mostrata dalle due capitali di portare a conclusione, in maniera non traumatica, la delicata questione apertasi lo scorso luglio con le accuse iraniane alla Turchia di essersi resa responsabile di incursioni aeree oltre-frontiera, di nuovo sembrano adesso riaffiorare frizioni.
Tali incoraggianti sviluppi sono infatti stati seguiti nei giorni scorsi da nuovi sospetti di Ankara circa un presunto coinvolgimento di Teheran nel recente assassinio del giornalista di tendenze laiche Kislali, nonché dalla irritata reazione suscitata presso le Autorità turche dalle critiche di Teheran alla visita compiuta ad Ankara nei giorni scorsi dal Primo Ministro israeliano. Un ulteriore fattore di tensione e' poi scaturito dalle indicazioni apparse su taluni organi di informazione turchi secondo le quali l’Iran intenderebbe ospitare prossimamente un congresso del PKK.
Da questo scenario emerge la conferma che il traguardo di una stabilizzazione dei rapporti bilaterali sia ancora difficile da raggiungere. Obiettivo cui peraltro non farebbe mistero di puntare Ankara, che non intenderebbe trarre dagli ultimi episodi conclusioni di segno negativo, anche se la situazione potrebbe mutare qualora dovessero trovare conferma le menzionate voci sulla tenuta del prossimo congresso del PKK in Iran, e a maggior ragione quelle di un qualche collegamento con l'attentato a Kislali.

Giorni dell'Europa


4 novembre 1999
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