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Giorni dell'Europa

Lunedì 25 ottobre 1999

1. SPAGNA - Dibattito sulle atomiche americane.
Il Ministro Matutes ha risposto alle polemiche sorte dopo le rivelazioni riguardanti la dislocazione di armi atomiche statunitensi, oltre che in altri paesi, anche in territorio spagnolo. Matutes ha affermato essere fatto noto che negli anni sessanta e settanta furono effettivamente dislocate in Spagna armi atomiche americane (circa 200, secondo informazioni statunitensi).Egli ha anche dichiarato, per quanto riguarda il presente, che ai termini del trattato di cooperazione tra Spagna ed Stati Uniti del 1988 la installazione, dislocazione ed utilizzazione di armamento nucleare in Spagna sono sottoposte ad esplicito accordo di questo governo, cosa che, ha aggiunto, ''non e' avvenuta e non avverrà''. Per quanto riguarda le reazioni, oltre alle proteste delle associazioni ecologiste, l'opposizione di Izquierda Unida ha annunciato che chiederà un’audizione parlamentare del Primo Ministro Aznar, ed eventualmente una riunione della Commissione parlamentare sul segreto di Stato per conoscere la reale posizione del Governo spagnolo attuale, e soprattutto per quanto riguarda il movimento di navi e sottomarini USA alla base di Rota.

2. JUGOSLAVIA - Coalizione elettorale delle opposizioni.
I dirigenti dei principali partiti di opposizione raggruppati nell'Alleanza per il cambiamento (Szp) hanno firmato un accordo per formare una coalizione elettorale. Le consultazioni sono state chieste dall'opposizione prima della fine dell'anno. La coalizione comprende il partito democratico (Ds) di Zora Djindjic, il partito demcratico-cristiano di Serbia (Dhss) di Vladan Batic, l'alleanza civica di Serbia (Gss) di Goran Svilanovic, la Nuova Serbia di Velimir Ilic, l'associazione dei sindacati liberi e indipendenti (Asns) di Dragan Milovanovic e l'associazione democratica serba di Milan Protic. Più di venti piccoli partiti e movimenti politici - ha detto Batic - sottoscriveranno inoltre l'accordo nei prossimi giorni. Non ci sarà pero' la socialdemocrazia (Sd) di Vuk Obradovic, che lascerà l’alleanza ritenendo che la coalizione elettorale e' concepita in modo da privare i partiti membri della loro autonomia - cosa ''non accettabile''. Anche il partito democratico degli ungheresi di Voivodina (nord) si e' rifiutato di associarsi.

3. TURCHIA - Assistenza per l'unione doganale con l'Unione Europea.
A seguito dell'entrata in vigore dell'unione doganale con l'UE, la Turchia si e' impegnata a trasporre nel suo ordinamento giuridico, entro la fine del 2001, numerose direttive nel settore della armonizzazione tecnica, principalmente in ambito industriale. Dopo un periodo di oltre due anni durante i quali le autorità turche hanno proceduto autonomamente, Ankara ha recentemente richiesto alla Commissione un progetto di assistenza ai fini dell'adeguamento nei confronti dell'''acquis'' comunitario in questo campo.
Esiste una notevole disparità tra il settore privato e quello pubblico nell'azione di adattamento agli ''standards'' europei. Infatti, le imprese private (comprese quelle medio-piccole) si stanno attrezzando per far fronte ai criteri di qualità del prodotto ed hanno raggiunto livelli talvolta superiori a quelli di alcuni paesi dell’Europa Centro-Orientale candidati all'Unione. Per contro, nell'ambito governativo e' stata rilevata l'assenza di una reale comprensione dei problemi sul tappeto, le cui implicazioni non si limitano alla trasposizione formale delle direttive europee, ma coinvolgono una complessa attività di ''institution building''. La Turchia dovrà infatti dotarsi, ad esempio, di un'agenzia per la sorveglianza del mercato, di un organismo competente per il ''marchio CE'' e del Consiglio dell’accreditamento nazionale. Ulteriori perplessità suscita anche la disposizione secondo cui le funzioni di tale Consiglio, una volta entrata in vigore la legge, saranno esercitate per almeno un anno (senza un termine massimo) dall'istituto turco per la standardizzazione. Ciò ne farebbe, allo stesso momento, l'ente competente a regolare, giudicare ed attuare la normativa: ruoli che invece vanno chiaramente distinti secondo la prassi europea.
Nella conduzione di questo esercizio, in ogni caso, la richiesta di assistenza tecnica presentata da Ankara alla Commissione testimonia la volontà turca di approfondire costruttivamente le questioni relative all'attuazione dell'unione doganale nel Paese.

4. UNIONE EUROPEA - Dall'Iran un invito alla collaborazione economica.
Il Presidente Mohammad Khatami afferma che l'Iran vuole allargare la cooperazione industriali con i paesi dell'Unione Europea ed è pronto a ricambiare con opportunità di investimento per le aziende europee. Khatami ha precisato che "stiamo spianando la strada per incrementare la cooperazione in tutti i campi, soprattutto in quelli dello sviluppo industriale e del trasferimento di tecnologia". L'Iran, in particolare, e' pronto ad offrire alle aziende dell'Unione europea l’opportunità' di sfruttare le occasioni disponibili in una nazione ricca di risorse energetiche e altre materie prime.

5. FRANCIA - Chirac insiste sulla Difesa europea.
Nuovo, forte intervento del Presidente Chirac a Strasburgo a sostegno della creazione di un'autonoma capacita' istituzionale di difesa dell'UE. Chirac ha esordito evocando ''il legame indefettibile che unisce l’Europa agli Stati Uniti'' ed ha centrato il suo intervento sul concetto di una costruzione europea funzionale (seppur non asservita) all'Alleanza Atlantica e in nessun caso in contrasto con essa: ''opporre l'Alleanza alla costruzione europea - ha detto- sarebbe un controsenso storico'', come, d'altra parte, ''la contestazione di una prospettiva autenticamente europea non rafforzerebbe la Nato ma indebolirebbe per contro lo sforzo collettivo degli alleati europei''. Di qui la necessita' di dar vita ad un ''vero pilastro europeo'', in una NATO ''allargata ai paesi dell'est''.
Secondo Chirac, ''e' venuto il momento per l'Unione Europea di dotarsi dei mezzi istituzionali e delle capacita' militari che le consentano di agire, qualora necessario, sia insieme con l'alleanza atlantica sia autonomamente'', poiché in tal senso ''uno spirito nuovo anima i principali partners europei della Francia''.
Chirac ha insistito sulla necessita' di dar vita a quel foro permanente (il ''Coops'') ''suscettibile di definire in ogni circostanza le posizioni suggerite dall’attualità'' che dovrebbe surrogare il Copol per le questioni di politica estera e sicurezza comune (gestione delle crisi) e fornire ''il sostegno delle nazioni'' all'alto rappresentante Pesc, potendo a sua volta contare su un'analoga struttura ''di consiglio, analisi e orientamento'' (il comitato militare, che introdurrebbe nel nuovo sistema anche un ruolo ed una responsabilità specifici dei ministri della difesa) e su uno stato maggiore europeo. Una formula operativa (la Kfor) alla quale adattare una struttura esistente ed in evoluzione (l''Eurocorpo") sono, in nuce, i modelli additati da Chirac per dare in tempi brevi all’Europa un ''braccio armato'' capace di intervenire in situazioni di crisi, fermo restando che, in una visuale di medio termine, gli stati membri dell'UE dovranno concordare dei criteri di convergenza e raggiungere degli ''obiettivi qualitativi'' nei settori dell'informazione, del comando e della logistica.

6. RUSSIA - In Italia il ministro degli Esteri.
Da ieri il Ministro degli Esteri russo Ivanov è in visita a Roma, dove si tratterà fino a domani. Oggi avrà incontri con il Presidente della Repubblica, con il Presidente del Consiglio e con il Ministro Dini. Martedì Ivanov incontrerà il Presidente del Senato ed il Presidente della Camera dei Deputati. Prevista inoltre un’udienza in Vaticano con Sua Santità Giovanni Paolo II.
La crisi cecena; la preoccupazione per la possibilità di uno status di autonomia del Kossovo; la ricerca di aiuti internazionali per fronteggiare la perdurante crisi economico- finanziaria. Sono queste le tre priorità del governo di Mosca che il Ministro Ivanov affronterà durante gli incontri.

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25 ottobre  1999
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