Il giornalista ed ex ministro della Cultura turco, Ahmet Kislali, e' rimasto
ucciso ieri a seguito dell'esplosione di una bomba collocata nella sua automobile.
L'attentato è stato poi rivendicato dal gruppo fondamentalista "Fronte islamico dei
combattenti del Grande Oriente". Ministro della Cultura tra il 1978 e 1979 nel
Governo Ecevit, Kislali scriveva per il quotidiano ''Cumhurriyet'', lo stesso giornale nel
quale lavorava Ugur Mumcu, anche lui ucciso con un'autobomba nel 1993.
Kislali era considerato vicino agli ambienti militari ed apparteneva ai gruppi favorevoli
all'integrazione della Turchia nelle strutture europee. Probabilmente per la sua
impostazione laica, Kislali era evidentemente entrato nel mirino dei gruppi
fondamentalisti islamici.
2. TURCHIA - Il processo d'appello ad Ocalan. E' iniziato in mezzo ad imponenti misure di sicurezza il processo d'appello
contro Abdullah Ocalan, che dovrebbe concludersi il 25 novembre prossimo.
Nella memoria letta dai suoi avvocati in apertura del processo d'appello, il leader curdo
ha ribadito la necessità di avviare il negoziato per una soluzione pacifica della
questione curda, che potrà essere ricercata solamente all'interno di una riforma
autenticamente democratica del Paese che consenta il pieno riconoscimento di uguali
diritti a tutti i cittadini. "Apo" ha anche ribadito che al prossimo congresso
del PKK sarà formalizzata la sua richiesta ai guerriglieri di deporre le armi.
Per parte loro, gli avvocati difensori di Ocalan si sono appellati, dal punto di vista
politico, alla mancata presa in considerazione, da parte dei giudici di primo grado, dei
fattori di discriminazione presenti in Turchia contro l'etnia curda e, dal punto di vista
giuridico, su varie irregolarità procedurali (incompetenza territoriale del tribunale,
assenza di pubblicità delle udienze svoltesi sull'isola di Imrali ed altro),
sull'inattendibilità di alcuni testimoni e sull'incompatibilità di una condanna capitale
con la normativa internazionale applicabile al caso.
3. PORTOGALLO- Nel nuovo governo confermati 11 ministri su 16. Il primo ministro Antonio Guterres, ha varato oggi il nuovo governo dopo la
vittoria del Partito socialista alle elezioni del 10 ottobre scorso. La nuova lista dei
ministri comprende undici conferme su sedici.
Jaime Gama viene confermato come Ministro degli Esteri, mentre all'ex comunista, passato
al Partito socialista, Joaquin Pina Moura, va il ministero unificato di economia e
finanze. Ministro dell'Interno è l'ex sindaco di Porto, Fernando Gomes, che ricopre anche
la carica di vice premier e coordinatore dell'intero gabinetto. Julio Castro Caldas, un
eminente avvocato, è diventato ministro della difesa. Il Partito socialista si e
assicurato, a seguito delle ultime elezioni, la metà dei seggi in Parlamento, tre in più
rispetto alla precedente legislatura. Guterres potrà anche contare sull'appoggio esterno
del Partito comunista, che si e' rafforzato conquistando 17 seggi (ne aveva 15).
All'opposizione di centro destra erano andati rispettivamente 83 seggi al Partito
socialdemocratico (conservatore) e 15 al Partito popolare.
4. ITALIA - La conferenza euro-mediterranea per la gestione delle
acque. Si è conclusa a Torino la conferenza ministeriale euro-mediterranea sulla
gestione locale delle acque, con l'approvazione, da parte dei 27 Paesi, della Carta di
Torino sull'acqua e di un piano d'azione che fissano i principi di una politica di
gestione delle risorse idriche nel Mediterraneo sulla base di progetti regionali.
La valenza anche politica della conferenza è stata sottolineata dal Ministro israeliano
Peres, che ha ricordato come la cooperazione nel settore possa favorire la diplomazia
della pace. In effetti la crescente scarsità idrica, che caratterizza ampie zone del
bacino mediterraneo, potrà costituire, in assenza di una regolamentazione consensuale, un
forte motivo di attrito fra Stati. Anche a Torino si sono verificate divergenze fra alcune
delegazioni circa la valenza e l'utilizzo dei trattati internazionali concernenti l'uso
delle acque.
Quanto ai progetti concreti, sono state individuate alcune aree prioritarie (rafforzamento
delle capacità istituzionali e formazione, trasferimento di tecnologia, scambio di
informazioni). La Commissione ha annunciato l'intenzione di destinare ad ogni area una
dotazione finanziaria di 4-6 milioni di Euro.
5. JUGOSLAVIA - Milosevic dice "no" ad elezioni
anticipate. Il portavoce del Partito socialista del presidente jugoslavo Slobodan Milosevic
ha annunciato ieri il rifiuto in blocco delle istanze dei democratici serbi, e cioè la
tenuta di elezioni anticipate e l'organizzazione di una tavola rotonda fra Governo e
opposizioni. La coalizione al potere e' invece favorevole ad elezioni locali,
probabilmente allo scopo di recuperare il controllo delle 38 città serbe - Belgrado
inclusa - che sono passate all'opposizione. Tali elezioni si svolgerebbero in base ad una
nuova legislazione per gli enti locali che, secondo il democratico Goran Svilanovic, mira
a mettere sotto controllo governativo i comuni ora amministrati dalle forze contrarie al
regime.
Le opposizioni hanno invece ribadito che le elezioni si dovranno tenere a tutti i livelli,
compreso quello federale.
6. FRANCIA - Con Ciampi e Dini bilancio delle relazioni con
l'Italia. E' iniziata la visita del Capo dello Stato e del ministro Dini in Francia, che
si inserisce in un quadro di ottimi rapporti bilaterali, rafforzati da vari canali di
consultazione e da numerose occasioni di incontro. Ieri il Presidente della Repubblica
Ciampi ha incontrato il Presidente Chirac e quindi il Primo Ministro Jospin.
Come in occasione delle ultime consultazioni, si sono verificate importanti convergenze su
questioni europee e internazionali (ulteriormente valorizzate dalla comune solidarietà
atlantica in occasione delle operazioni militari NATO nei Balcani, per le quali Francia e
Italia sono state, dopo gli USA, i Paesi maggiormente impegnati e dalla volontà di
entrambi i Governi di rinsaldare in tutti i settori la collaborazione bilaterale).
La sintonia fra i due Paesi è stata di recente evidenziata dallaccettazione
francese della nostra proposta di reciproco appoggio nelle prossime elezioni al Consiglio
esecutivo dellUNESCO. Una significativa eccezione alla comunanza di vedute è
peraltro costituita dal tema della riforma del Consiglio di Sicurezza ONU.
Quanto alle crisi regionali ed in particolare i Balcani, lorganizzazione del
seminario bilaterale sui Balcani del gennaio 1999 (a Parigi) ha dimostrato la sintonia fra
le due capitali sullargomento, confermata durante i drammatici sviluppi successivi
nella regione.
Fra i rari problemi bilaterali, rimane ancora aperto il tema delle difformità delle due
cartografie in merito al confine di Stato sul massiccio del Monte Bianco (ove la
cartografia francese pretende che la vetta sia tutta sotto sovranità francese mentre per
quella italiana essa è italo-francese, nel rispetto della linea dello spartiacque).
I rapporti economici tra la Francia e lItalia sono molto intensi sia in termini di
scambi commerciali sia per quanto concerne la cooperazione tra imprese, che si estende a
tutti i principali settori di attività. La bilancia commerciale, da anni favorevole
allItalia, ha registrato nel 1998 un saldo negativo per la Francia di 5,27 miliardi
di franchi.
In tale periodo le esportazioni francesi verso lItalia (161,9 miliardi di franchi)
sono cresciute del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 1997, mentre le importazioni
(167,1 miliardi di franchi) sono aumentate dell8,1%. Alla luce di tali risultati il
nostro Paese si conferma al secondo posto (dopo la Germania) nella graduatoria dei
principali fornitori della Francia ed al terzo posto (preceduto da Germania e Gran
Bretagna) in quella dei principali clienti. Nel 1998, la quota italiana nelle importazioni
globali della Francia è stata pari al 9,9%.
Nello stesso anno lo stock dei nostri investimenti diretti in Francia, ha raggiunto,
secondo la Banca dItalia (non sono ancora disponibili i dati di parte francese), la
cifra di 18.619 miliardi di lire. Tale valore corrisponde all8,5% del totale degli
investimenti stranieri in quel Paese ed evidenzia che la Francia rappresenta
(relativamente agli stocks) la quarta destinazione dei nostri investimenti nel mondo dopo
i Paesi Bassi, il Lussemburgo e gli Stati Uniti.
7. MALTA - Assistenza italiana per l'ingresso nell'Unione. Italia e Malta hanno firmato ieri un memorandum d'intesa che prevede
l'assistenza tecnica del governo italiano per ''spianare'' la strada all'ingresso del
piccolo stato mediterraneo nell'Unione Europea. L'accordo, che e' stato firmato dal
ministro per le Politiche Comunitarie Enrico Letta e dal ministro degli Esteri maltese Joe
Borg, prevede, tra l'altro, l'invio di esperti italiani a Malta e l'organizzazione di
seminari in Italia per alti funzionari maltesi sul recepimento del diritto comunitario
nella legislazione interna italiana.