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Giorni dell'Europa

Lunedì 18 ottobre 1999

1. ITALIA - A Roma in cerca di pace per il Corno d'Africa.
Si riuniranno domani e dopodomani a Roma i due Comitati dell’IGAD Partners Forum (l'organismo presieduto dall’Italia che riunisce un gruppo di Paesi e Organismi Internazionali interessati a sostenere i processi di pacificazione e di sviluppo nei Paesi del Corno d’Africa riuniti nell’IGAD) per la Somalia e per il Sudan. L’Italia, che presiede il Comitato IPF per la Somalia e co-presiede, con la Norvegia, quello sul Sudan, è da tempo impegnata in un’attività di facilitazione dei processi di pace nei due Paesi. In questo ambito si sono svolte tra il 1998 e l’anno in corso diverse riunioni del Comitato per il Sudan (l’ultima ad Oslo, nel marzo di quest’anno) e del Comitato per la Somalia (a Roma nel maggio e nel novembre del 1998).
Le prossime riunioni di Roma, che saranno presiedute dal Sottosegretario Serri, hanno come scopo generale di vagliare la situazione nei due Paesi alla luce degli sviluppi più recenti e di definire le future iniziative necessarie a favorire le prospettive di pacificazione.
In particolare, per la Somalia vi è l’esigenza di valutare le novità intervenute, in seguito anche all’ultimo rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, in vista della definizione di ulteriori azioni a sostegno dell’azione dell’IGAD per la soluzione della crisi favorendo la riconciliazione nazionale e la ricostruzione dello Stato e dell’unità del Paese.
Per quanto riguarda il Sudan, l’incontro analizzerà l’andamento del processo di pace dopo la sessione negoziale di Nairobi nello scorso mese di luglio, che ha tra l’altro deciso di rafforzare le strutture per la conduzione di tale processo al fine di giungere ad una cessazione delle ostilità, all’intensificazione degli interventi umanitari in condizioni di sicurezza e ad un’intesa sui nuovi rapporti tra Nord ed il Sud del Paese.
Fanno parte dei Comitati Somalia e Sudan dell’IGAD Partners Forum l’Austria, il Belgio, il Canada, la Danimarca, l’Egitto, la Finlandia, la Francia, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Svezia, la Svizzera, la Commissione Europea, il Segretariato delle Nazioni Unite, l’UNDP, l’UNCHR, la Banca Mondiale e la Federazione Russa come osservatore. Alla riunione saranno presenti anche la Presidenza di turno dell’IGAD (Gibuti), nonché l’Etiopia ed il Kenya, paesi incaricati di presiedere alle iniziative di pace rispettivamente per la Somalia e per il Sudan.

2. CONSIGLIO EUROPEO - Da Tampere un progetto: un'area di giustizia entro il 2005.
L'obiettivo fissato dai Capi di stato e di governo dei Quindici al vertice di Tampere è la costruzione entro il 2005 di un'area di libertà, sicurezza e giustizia nell'Unione Europea. In vista di tale obiettivo, la Commissione europea dovrà presentare una road map la cui attuazione da parte degli stati membri sarà sottoposta a monitoraggio periodico.
In materia di asilo e immigrazione l'UE vuole sviluppare un sistema europeo che disciplini le procedure d'asilo, sulla base standard e condizioni minime omogenee e della chiara identificazione dello stato che deve esaminare le richieste. Nel più lungo periodo, l'Unione dovrà definire una procedura comune ed uno status uniforme per la concessione dell'asilo. L'Europa intende anche intensificare gli sforzi per un accordo sulla protezione temporanea dei profughi sulla base della solidarietà fra gli stati membri. Non ci saranno risorse aggiuntive per un fondo a favore dei paesi più colpiti da ondate di profughi (come sollecitavamo noi), ma la Commissione è stata invitata a studiare la materia. Il Consiglio Europeo, nel deliberare una cooperazione tecnica fra i Paesi membri al fine di controllare l'immigrazione illegale, ha inoltre salutato con favore l'intesa fra Italia e Grecia per rafforzare la cooperazione nell'area dello Ionio contro le organizzazioni criminali, il contrabbando ed il traffico di esseri umani. In tale ultimo settore, il Consiglio Europeo ha previsto pene più severe, da definire entro la fine del 2000.
In tema di giustizia, i Quindici hanno approvato il principio del mutuo riconoscimento delle sentenze, che sarà la pietra angolare della cooperazione giudiziaria sia in diritto civile che penale. Le misure per passare alla sua attuazione dovranno essere assunte entro la fine del 2000. Uno sfoltimento delle procedure intermedie per il riconoscimento di giudizi resi in un altro stato membro sarà proposto dalla Commissione europea con riguardo ai settori del diritto di famiglia e commerciale. Sul fronte dell'estradizione, i leaders dell'UE si propongono di abolire procedure formali nel caso di persone che si sono sottratte alla giustizia dopo una condanna definitiva. Iter accelerati di estradizione saranno studiati senza pregiudizio del principio dell'equo processo. Tutti i Paesi membri non stati invitati a ratificare le Convenzioni Europee del 1995 e 1996 sull'estradizione.
Quanto alla lotta al crimine, è stata varata una task force di capi della polizia europei incaricata, insieme ad Europol, di contribuire alla pianificazione di azioni operative. Luce verde entro la fine del 2001 anche per 'Eurojust', una rete di magistrati, procuratori nazionali e agenti di sicurezza che coordini e faciliti le indagini transazionali. Previsto anche il rafforzamento di Europol, con l'estensione delle competenze al riciclaggio di capitali.

3. UNIONE EUROPEA - Francia e Germania per un'Europa più politica.
Francia e Germania sembrano intenzionati a recuperare il rapporto privilegiato franco-tedesco, utilizzando in particolare la dimensione politica e di difesa dell'Unione (vero banco di prova dell'integrazione europea del dopo Euro) per tale rilancio. In tale chiave si può interpretare la lettera congiunta Chirac - Schroeder al Consiglio europeo di Tampere, intesa a elevare il profilo politico dell'Unione rafforzando il ruolo dell'Alto Rappresentante della PESC.
Anche l'aperto appoggio dei due Governi al recente accordo delle rispettive industrie di difesa (creazione della European Aeronautic Defense and Space Company dalla fusione della francese Aerospatiale-Matra e della tedesca Dasa) testimonia della volontà di rilanciare il polo continentale dell'industria militare europea in vista dell'auspicato rilancio delle capacità di difesa dell'Unione.
Queste nuove iniziative comuni sono indice di un'inversione di tendenza rispetto alle frizioni e al minore slancio sperimentato dalla cooperazione franco-tedesca negli ultimi tempi, anche se non cancellano del tutto il passato: sussistono infatti vari casi di insoddisfacente andamento dei progetti di cooperazione bilaterale, ed a livello di società civile si notano alcune involuzioni, come testimoniato dalla prosecuzione del trend discendente dell'insegnamento del tedesco nelle scuole francesi.

4. GERMANIA - Cambia la politica sul Consiglio di sicurezza dell'Onu.
La Germania non considera più "un obiettivo prioritario" la conquista di un seggio permanente nell'esecutivo dell'Onu, come dichiarato dal Ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer un’intervista allo "Spiegel". Il Ministro ha infatti rivelato di non considerare prioritaria la causa del seggio permanente, tenacemente perseguita governo Kohl, anche se rimane un obiettivo da perseguire "senza urgenza ".

5. VATICANO - Visita ufficiale di Ciampi.
La visita ufficiale di domani del Presidente della Repubblica in Vaticano fa seguito ad una serie di contatti regolari al più alto livello, a conferma di un rapporto bilaterale intenso e caratterizzato da un dialogo costante su tutti i temi di comune interesse. Essa segue, da ultimo, l’incontro tra il Presidente del Consiglio D’Alema ed il Nunzio Apostolico in Italia (22-3-1999) e la colazione di lavoro del Presidente Scalfaro con il Santo Padre ed il Cardinale Sodano in Vaticano (29-3-1999) su tematiche connesse con la crisi del Kosovo.
Tra i punti dell’agenda internazionale di rilievo preminente per la diplomazia pontificia rientrano le relazioni con le Organizzazioni Internazionali, i temi del disarmo, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la auspicata remissione – in occasione del Giubileo – del debito estero dei Paesi in via di sviluppo, in particolar modo di quelli africani, l’assistenza umanitaria e la tutela dell’ambiente.
I colloqui potranno anche incentrarsi sul Kosovo e sui Balcani, sulle varie tematiche mediorientali – anche in vista del programmato pellegrinaggio religioso del Papa nei Luoghi Santi – sulla situazione a Timor Est, per ampliarsi eventualmente alle crisi regionali in Africa ed ai temi asiatici (rapporti con la Cina) e relativi all’America latina.

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18 ottobre 1999
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