Nel corso della sua visita in Polonia, il Presidente Prodi ha illustrato al
Presidente della Repubblica Kwasniewski e al Primo Ministro Buzek le priorità della sua
azione al vertice della Commissione.
Innanzi tutto la questione dell'allargamento, come la scelta della Polonia per la sua
prima visita lascia intuire. Il Presidente Prodi ha assicurato le Autorità polacche del
suo impegno affinché al vertice di Helsinki si arrivi alla fissazione di date certe per
l'adesione del primo gruppo di sei Paesi candidati, dei quali la Polonia è il maggiore
per taglia, popolazione e PIL. Il Presidente non ha tuttavia sottaciuto le difficoltà che
potrebbero emergere, auspicando comunque il completamento delle procedure entro la fine
del suo mandato.
In materia di agricoltura, il Presidente Prodi ha invitato le Autorità polacche ad uno
sforzo di realismo, anche per non ingenerare eccessive aspettative nell'opinione pubblica
polacca. Quanto alle riforme istituzionali, il cui completamento si rende urgente anche in
vista dell'adesione di un Paese delle dimensioni della Polonia, il Presidente Prodi ha
informato che intende procedere attraverso incontri preliminari con i singoli Paesi
membri.
2. ALBANIA - Strategiche le relazioni con l'Italia. Il Ministro Dini ha ricevuto ieri il Ministro degli Esteri di Albania, Paskal
Milo, con il quale ha passato in rassegna i rapporti italo-albanesi e la situazione nei
Balcani, anche nella prospettiva della visita in Italia nei prossimi giorni del Presidente
Mejdani.
E' stato innanzi tutto ribadito il carattere "strategico" delle relazioni
bilaterali e rilevata con soddisfazione la prosecuzione della collaborazione fra i due
Governi, alla quale da parte albanese si vorrebbe dare carattere più istituzionale e
permanente, anche con la creazione di un apposito meccanismo di consultazione.
I due Ministri hanno ribadito la necessità di intensificare ulteriormente la
collaborazione nella lotta allimmigrazione clandestina, rafforzando la cooperazione
fra le rispettive competenti Autorità nellazione di controllo e di contrasto dei
fenomeni migratori illegali, della criminalità organizzata, dei traffici illegali, della
corruzione. Il Ministro Dini ha sottolineato limportanza di un controllo efficace
dellordine pubblico, anche sotto il profilo dello sviluppo delle relazioni
dellAlbania con la comunità internazionale e delle relative implicazioni.
Il Ministro Milo ha altresì segnalato limportanza, ai fini della stabilizzazione,
di sviluppare i rapporti economici, gli investimenti di grande portata, la presenza di
imprenditori italiani in Albania, la partecipazione ai programmi di privatizzazione,
agevolando inoltre i progetti di sviluppo della Banca Mondiale. Da parte albanese, è
stato fatto cenno anche allo sviluppo della collaborazione culturale nel settore delle
borse di studio, nonché ai rapporti in materia socio-emigratoria e di visti.
Da parte del Ministro Milo, è stato ribadito lauspicio - che il Governo italiano
appoggia - di un rafforzamento delle relazioni dellAlbania con lUnione Europea
e laspettativa per unaccelerazione del processo di avvicinamento del Paese
alle istituzioni europee, anche attraverso la conclusione di un accordo di stabilizzazione
e associazione con lUE. Il Ministro Milo ha anche ricordato la questione
delladesione dellAlbania al WTO, per la quale viene sollecitato
lappoggio italiano.
Il Ministro Dini ha poi confermato limpegno italiano di cooperazione con
lAlbania, dove si stanno realizzando progetti per 154 miliardi di lire. Sono inoltre
in avanzata fase istruttoria progetti per ulteriori 101 miliardi di lire, mentre sono in
preparazione nuovi interventi per un ammontare di 166 miliardi di lire. Complessivamente,
per il triennio 1999-2001 il Ministero degli Esteri ha allocato a favore dellAlbania
fondi per un totale di 421 miliardi di lire, nei settori prioritari dellenergia
elettrica, dei trasporti, dellagricoltura, delle risorse idriche, della formazione
dei quadri dirigenti e della sanità di base.
3. PRINCIPATO DI MONACO - Prima visita ufficiale italiana. La visita di oggi del Ministro Dini a Montecarlo, la prima nella storia dei
rapporti bilaterali tra i due Stati, si inserisce in una fase in cui il Principato di
Monaco dimostra un particolare interesse al rafforzamento delle relazioni con il nostro
Paese.
Le ultime elezioni del febbraio 1998 hanno visto la vittoria del partito UND ("Union
Nationale et democratique", partito moderato conservatore) di Jean Louis Campora, che
ha conquistato tutti i diciotto seggi disponibili al Consiglio Nazionale, lassemblea
legislativa eletta per cinque anni a suffragio universale diretto. Le prossime elezioni
sono previste nel 2003.
Lordinamento costituzionale monegasco, tipico di una monarchia illuminata, è
destinato a subire una profonda revisione qualora Monaco dovesse aderire, come è suo
auspicio, al Consiglio dEuropa. Tale "membership", infatti, comporterebbe
necessariamente un sostanziale riequilibrio nella distribuzione dei poteri, attualmente
accentrati nelle mani del Sovrano. In tal senso si è espresso il recente rapporto degli
esperti giuridici inviati a Montecarlo dallAssemblea del Consiglio dEuropa
come passo preliminare allesame della domanda di ammissione monegasca.
Lattività economica globale del Principato (non coincidente con il PIL) supera i 40
miliardi di franchi francesi ed è basata principalmente su commercio e attività
finanziarie e bancarie.
In politica estera, il Principato ha recentemente iniziato una rinnovata azione di
proiezione in modo da allargare lo spettro delle relazioni internazionali, finora
eccessivamente incentrate sul vicino francese ai sensi degli Accordi bilaterali del 1918.
Non esiste in passato una tradizione di scambi di visite ufficiali con l'Italia, a parte
le occasioni private, come la più recente nel 1996, quando il Principe Ranieri ha
effettuato una visita privata a Roma incontrando informalmente il Presidente Scalfaro. Il
Principe Ranieri ha manifestato a varie riprese laspettativa per un concreto segno
di maggior attenzione da parte italiana verso Monaco, citando lefficace cooperazione
bilaterale nellambito di varie organizzazioni internazionali (realizzata
compatibilmente con i privilegiati rapporti con la Francia), ed in particolare quella
svolta in seno allONU per quanto riguarda la riforma del Consiglio di Sicurezza.
Il sostegno del nostro Paese è auspicato dalle autorità monegasche per sostenere la
candidatura di Monaco al Consiglio d'Europa.