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Giorni dell'Europa

Mercoledì 29 settembre 1999

1. AUSTRIA - Coalizione contro la destra.
A seguito della netta affermazione, nelle elezioni regionali del Vorarlberg, del partito liberal-nazionale (FPOe) di Joerg Haider, i due maggiori partiti che formano l'attuale coalizione di Governo (socialdemocratici e popolari) sembrano intenzionati a rinnovare la propria strategia politica, nel tentativo di evitare che alle elezioni politiche di domenica prossima la FPOe possa diventare il secondo partito su scala nazionale.
Innanzi tutto i leader dei due partiti di governo hanno abbandonato la litigiosità all'interno della coalizione, che non poco aveva contribuito alle recenti sconfitte elettorali. Ma il mutamento più evidente è nella strategia di confrontazione con l'FPOe: abbandonati i toni della polemica etico-ideologica, si tenta ora di dimostrare l'incongruenza e la dannosità del programma economico della destra di Haider.
In particolare i popolari, che fanno leva sull'elettorato da cui attinge anche la FPOe, si sono sforzati di dimostrare che la riforma fiscale proposta da Haider (aliquota unica del 23%) avrebbe effetti dannosi per il bilancio dello stato e comporterebbe effettivi miglioramenti "netti" solo per la fascia alta dei contribuenti. Anche la proposta della FPOe di attribuire generosi assegni di famiglia per ogni primogenito austriaco avrebbe conseguenze pesanti, secondo i popolari, sui conti dello stato. Lo stesso partito popolare aveva proposto l'introduzione di simili benefici, ma in misura compatibile con i vincoli di bilancio ed a favore di tutti i residenti, senza discriminazioni contro gli stranieri.
Resta da stabilire quanto questa nuova strategia di contenimento della FPOe possa essere successo, vista la presa che le idee xenofobe di Haider continuano ad esercitare su parte dell'elettorato di ogni ceto sociale. Gli elettori della FPOe sono infatti sparsi sia fra i lavoratori dipendenti sia fra gli autonomi (è il primo partito d'Austria in questa fascia sociale), fra i "single" ma anche nelle famiglie numerose. Particolarmente sensibili al richiamo di Haider sono invece i giovani, che in maggioranza votano FPOe in occasione della loro prima partecipazione al voto.
Le spinte xenofobe che questo elettorato esprime contrastano con la tradizione dell'Austria, la cui identità nazionale è da secoli il risultato di una felice sintesi di culture diverse.

2. UNGHERIA - Fiducia nell'Italia per l'adesione all'Unione europea.
Inizia oggi la visita in Italia del primo Ministro ungherese Viktor Orban, che sarà ricevuto dal Capo dello Stato e dal Presidente D'Alema. La visita si inserisce in un contesto di frequenti contatti, che avvengono sia a livello bilaterale sia nelle varie sedi multilaterali (CEI, Iniziativa Trilaterale italo-sloveno-ungherese, da ultimo la NATO) di cui i due Paesi fanno parte, sullo sfondo di eccellenti rapporti economici.
L’Italia è infatti il terzo partner commerciale in assoluto dell’Ungheria, con un saldo attivo che nel 1996 è stato di 416,3 miliardi di lire (più 78,5% rispetto al 1995), nel 1997 ha registrato un ulteriore incremento attestandosi a 614,6 miliardi di lire, confermando poi questo andamento sia nel 1998 sia nel primo semestre 1999. Lo squilibrio nelle relazioni commerciali con l'Italia, che si presenta anche a livello aggregato di saldo della bilancia dei pagamenti, è anche dovuto alla brillante congiuntura economica del Paese: nel 1998 il PIL è cresciuto del 5%, la crescita più elevata degli ultimi 20 anni, mentre la produzione industriale è cresciuta del 12,6%. L’inflazione ha continuato a scendere, fino ad una media annua nel 1998 del 14%, in ribasso di 4,3 punti rispetto alla media '97.Per quanto riguarda i conti dello stato, i dati più aggiornati non confermano l'eccessivo ottimismo delle previsioni per il bilancio di quest'anno. Alla fine di aprile ’99 il deficit dei conti pubblici è arrivato al 70% del totale prefissato su base annua. Questi dati indicano un preoccupante scostamento dell'Ungheria dal virtuoso percorso della stabilità economica. Al centro dei colloqui del Primo Ministro Orban a Roma, oltre alle relazioni bilaterali, saranno l'attualità regionale, con particolare riferimento alla RFJ, ed il processo di adesione ungherese all'Unione Europea. In vista di tale obiettivo l’Ungheria conta molto sull’appoggio dell’Italia, che costituisce d’altra parte uno dei cardini dell’Iniziativa Trilaterale italo-magiaro-slovena. Il governo ungherese ritiene comunque di essere a buon punto sulla via dell'adesione, come confermato dall'"avis" emesso dalla Commissione, e dalla decisione del Consiglio, di iniziare negoziati di adesione con l’Ungheria (e gli altri cinque paesi), pur in presenza di ulteriori sforzi da compiere in materia di armonizzazione normativa e di completamento delle riforme economiche e sociali.
Si discuterà anche di temi concernenti la NATO, a seguito dell'adesione ungherese all'Alleanza completata il 12 marzo scorso con il deposito a Washington degli strumenti di ratifica.

3. SLOVENIA - Esame congiunto con l'Italia della situazione nei Balcani.
Il Ministro della Difesa Scognamiglio inizia oggi una visita ufficiale a Lubiana per esaminare con le autorità slovene la situazione nei Balcani dopo la fine del conflitto in Kosovo e lo stato della collaborazione militare tra i due paesi. Il Ministro incontrerà oggi il Presidente sloveno Milan Kucan, il Ministro degli Esteri Boris Frlec e il Ministro della difesa Franci Dmsar con il quale, oltre ad uno scambio di vedute sulla situazione nei Balcani, esaminerà gli ultimi dettagli tecnici per la creazione della Forza multinazionale terrestre (MLF) formata da truppe italiane, slovene ed ungheresi, con base ad Udine, nell'ambito dell'Iniziativa trilaterale.
L'accordo per la creazione della MLF dovrebbe essere ratificato nei prossimi giorni dal parlamento italiano. Al centro dei colloqui fra i due ministri della Difesa saranno anche le prospettive dell'ingresso della Slovenia nell'Alleanza atlantica come membro a pieno titolo.

Giorni dell'Europa


30 settembre 1999
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