1. RUSSIA - Talbott a Mosca per rilanciare il dialogo con gli Stati Uniti.
Il vicesegretario di Stato americano Strobe Talbott e' giunto ieri a Mosca per
cercare di rilanciare il dialogo Russia-USA sul disarmo, che da qualche tempo segna il
passo, e di diradare le nuove nubi formatesi a causa degli scandali finanziari
internazionali che hanno investito Mosca e rischiano di ritardare nuovi crediti da parte
del FMI.
Quella di Talbott, interlocutore privilegiato del Cremlino da diversi anni, e' una
missione preliminare: sono previsti colloqui con il Vice Ministro russo degli Esteri
Mamedov. Talbott ha comunque annunciato discussioni su ''questioni strategiche''. I
colloqui dovrebbero vertere in particolare sul possibile avvio di un negoziato per il
disarmo nucleare START-3 (anche se la Duma russa ha di nuovo rinviato la ratifica dello
START-2 durante la fase più acuta della crisi nel Kosovo), e sulle modifiche al trattato
ABM (ipotesi osteggiata da Mosca che si oppone al rinnovato progetto di uno 'scudo
spaziale' antimissilistico americano).
Dovrebbe essere anche sollevato il tema degli scandali finanziari e del presunto
riciclaggio di denaro russo negli USA. Riciclaggio che, secondo Mosca, non ha coinvolto i
crediti del FMI e non deve quindi portare alla sospensione dei prestiti ipotizzata a
Washington. Ieri colloquio telefonico tra Eltsin e Clinton sugli sviluppi della situazione
interna in Russia.
2. GERMANIA - Nonostante il calo elettorale, la politica
economica del governo non cambierà. Dopo le sconfitte elettorali di domenica nella Saar e nel Brandeburgo, i
sondaggi evidenziano un consistente calo della SPD nelle preferenze di voto dei tedeschi.
Il Cancelliere Schroeder dichiara comunque che la politica economica del suo governo non
cambierà.
Stando ad un recente sondaggio, infatti, solo il 31% dei tedeschi voterebbe oggi per la
SPD (un punto in meno rispetto la settimana scorsa), mentre il 48% di essi tornerebbe a
votare per le unioni CDU-CSU (+2). Anche in caso di elezione diretta del cancelliere,
Gerhard Schroeder continua in effetti a perdere quota: lo voterebbe solo il 33% dei
tedeschi (-1), contro il 29% che sceglierebbe il capo dell'opposizione CDU-CSU, Wolfgang
Schaeuble (+3).
In materia di politica economica, il Cancelliere Schroeder ha assicurato che il pacchetto
con le severe misure di risparmio non sarà toccato , ma che non ci saranno aumenti di
tasse. Schroeder si è quindi detto ''fermamente convinto che il programma sarà approvato
dalla maggioranza al Bundestag, cosi' come lo ha presentato il ministro delle finanze''
Hans Eichel.
3. REGNO UNITO - Il tasso di riferimento aumenta di un quarto di
punto. La Banca d'Inghilterra ha alzato ieri dello 0,25 per cento il tasso di
riferimento della Gran Bretagna che sale cosi' a 5,25%.
L'aumento, deciso dal comitato della banca per la politica monetaria, ha colto di sorpresa
la City: la stragrande maggioranza degli economisti prevedeva che la revisione mensile dei
tassi si risolvesse in una conferma dei livelli esistenti. Il ritocco di un quarto di
punto verso l'alto e' stato dettato dal timore che l'inflazione rialzi la testa sulla scia
dellandamento al rialzo dei consumi e in particolare di un boom eccezionale dei
prezzi delle case, cresciuti di circa il dieci per cento durante l'ultimo anno. La
Confindustria britannica aveva pero' avvertito che un rincaro del costo del denaro avrebbe
potuto essere deleterio per la ripresa economica, tuttora fragile.
Con la decisione odierna il tasso di riferimento ritorna al livello mantenuto da aprile a
giugno. Dal 1977 ad oggi la Gran Bretagna ha sempre avuto un tasso superiore al 5%.
4. TURCHIA - Nuova candidatura all'ingresso in Unione Europea. Il Ministro turco per gli Affari Europei, Mehmet Ali Irtemcelik, ha affermato
che la Turchia e' pronta ad accettare 'percorsi' ("road maps") per la sua
candidatura all'Unione europea ma solo ''dopo che lo status (di candidato) sarà
garantito'', sottolineando che fra le condizioni per l'adesione non potranno figurare le
questioni di Cipro e dell'Egeo.
Durante la riunione dei Ministri degli Esteri in Finlandia lo scorso fine settimana la
maggior parte dei paesi europei si e' mostrata in favore di un'apertura alla candidatura
turca in occasione del prossimo vertice di Helsinki in dicembre, ma non sono mancate
opinioni secondo cui un ''percorso'' dovrebbe essere indicato per rendere possibile tale
candidatura. ''Naturalmente ci saranno percorsi che dovranno essere seguiti, e fasi che
dovremo superare dopo che lo stato di candidato sarà garantito'' ha detto Irtemcelik.
''Sappiamo che alcuni criteri sono in questione. Non abbiamo nessun problema al riguardo.
Accettiamo tutti i criteri oggettivi richiesti ai candidati''. Ma Irtemcelik ha respinto
la possibilità che Cipro e l'Egeo possano farne parte, ''altrimenti si tratterebbe di una
ripetizione del vertice europeo di Lussemburgo'' (finora non vi sono state reazioni greche
a tale condizione posta da Ankara). Il ministro avrebbe convenuto con il capo della
diplomazia turca, Ismail Cem - che ha accettato l'invito a recarsi a Bruxelles per
incontrare i Ministri degli Esteri dei Quindici a margine del Consiglio Affari Generali
della prossima settimana - che se ad Helsinki la Turchia non riceverà lo status di
candidato, il paese e' pronto a rinunciarvi definitivamente, chiudendo i rapporti con
l'Unione.
Resta comunque il dato positivo che, dopo il gelo piombato nelle relazioni tra la Turchia
ed i Quindici a seguito della decisione del Consiglio Europeo di Lussemburgo del dicembre
1997 di non riconoscere alla Turchia lo status di paese candidato all'adesione, le fila
del dialogo sembrano essersi ora nuovamente riannodate. In questo quadro, un'importanza
specifica assumono i segnali di apertura da parte di Atene, tradizionalmente arroccata su
una posizione di netta chiusura verso qualsiasi concessione, registrati nelle ultime
settimane, dopo il sisma che ha colpito la Turchia.
5. POLONIA - Dini in visita parla di Unione Europea. Il Ministro Dini è da ieri in Polonia per una visita di due giorni. In
programma incontri con il Presidente, Alexander Kwasniewski, con il Premier, Jerzy Buzek,
e con il suo omologo, Boris Geremek. Al centro dei colloqui, lo stato dei rapporti
bilaterali tra Roma e Varsavia, ma anche le prospettive di adesione della Polonia
all'Unione Europea.
In particolare, su quest'ultimo tema, il governo polacco insiste perché, al Consiglio
europeo di Helsinki del prossimo dicembre, l'UE formalizzi l'impegno a promuovere una
decisione che indichi il completamento dei negoziati entro il 2003 per i paesi di punta,
tra cui appunto la Polonia. In questo contesto, Varsavia guarda all'Italia come a un
partner qualificato, grazie anche alla nostra rilevante presenza economica e commerciale,
per esercitare un'autorevole azione a sostegno delle aspirazioni polacche di integrazione
euroatlantica.
Per quel che riguarda i rapporti economici bilaterali, l'Italia e' il secondo partner
commerciale della Polonia (dopo la Germania) e l'interscambio e' più che triplicato dal
1991 ad oggi, con un forte avanzo per il nostro paese. L'Italia, poi, e' al terzo posto
per volume di investimenti, dietro Germania e Stati Uniti. Da parte polacca si auspica una
maggiore partecipazione italiana al processo di privatizzazione ed una maggiore presenza
delle nostre piccole e medie imprese.