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Giorni dell'Europa

Mercoledì 22 settembre 1999

1. GERMANIA - La nuova geografia politica dei Laender.
Con le elezioni in Sassonia si è completato il giro di elezioni regionali. Profondamente rinnovata in poche settimane la mappa dei poteri locali che sembra delineare il superamento dell'emergenza post-riunificazione. Il problema dei Verdi.
Una delle conseguenze principali delle elezioni di queste settimane è una divisione dei poteri tra i principali partiti secondo un'asse nord-sud piuttosto che est-ovest. I Laender settentrionali sono infatti uniformemente a guida socialdemocratica, mentre quelli centromeridionali sono a guida democratico-cristiana. Da questo punto di vista sembra superata la tradizionale dicotomia est-ovest e fondamentalmente per la prima volta dalla riunificazione i Laender orientali sembrano entrare in dinamiche politiche nazionali.
L'est tedesco resta comunque marcato da un forte disagio sociale, che forse sembra avere componenti ormai più a carattere psicologico che economico, accompagnato da una certa nostalgia per taluni aspetti della situazione precedente di "socialismo reale". Questo disagio trova la propria valvola di sfogo a livello politico nel partito neo-comunista del PDS che, anche alla luce del risultato in Sassonia, sembra ormai avviato a essere legittimato come componente influente del sistema politico nazionale. Ma anche l'estrema destra, nonostante i risultati deludenti di queste elezioni regionali, resta un potenziale bacino per le frange più colpite dal disagio e dovrebbe essere perfettamente in grado di riacquistare visibilità autonoma con una certa facilità.
Mentre all'interno della SPD aspre si fanno le critiche da sinistra, rivolte essenzialmente contro il pacchetto di riforme finanziarie in senso liberistico del Cancelliere, problemi molto pressanti si pongono per i Verdi (partners di coalizione dello SPD nel governo federale), che vedono a rischio la loro stessa sopravvivenza come forza politica radicata a livello nazionale. Problemi analoghi per i Liberali che però, a differenza dei Gruenen, sembrano disporre di una struttura organizzativa più solida ed adeguata per definire le scelte strategiche per i prossimi impegni elettorali (elezioni municipali a Berlino in ottobre e soprattutto elezioni regionali in Renania nella primavera prossima).

2. COMMISSIONE EUROPEA - Primi cambiamenti organizzativi.
Nella sua prima riunione collegiale l'esecutivo comunitario guidato da Romano Prodi fissa la riorganizzazione delle direzioni generali e dei servizi (che saranno d’ora in poi conosciuti con nomi e non piu’ i tradizionali numeri romani) sulla linea di quanto dichiarato dal Presidente all'inizio dell'estate. La decisione diverrà operativa a partire dal 1° ottobre.
Le relazioni esterne sono suddivise tra una direzione geografica a competenza globale e tre direzioni generali specializzate rispettivamente per quanto concerne l'allargamento, il commercio e lo sviluppo. La Direzione Generale dell'Industria acquisisce le competenze anche della ex DG XXIII per le piccole e medie imprese e si trasforma in Direzione Generale per l'Impresa.
Vengono create due nuove Direzioni Generali: Giustizia ed Affari Interni nonché Educazione e Cultura, composta dalla ex D.G X decurtata della parte relativa allo sviluppo (che passa alla nuova D.G. specializzata), alla tecnologia dell'audiovisivo (che passa alla nuova D.G. Impresa) e all'informazione istituzionale (che passa al servizio del Portavoce). Da segnalare infine proprio il rafforzamento del Servizio del portavoce (che passa da un organico di 72 ad uno di 175 addetti), unico abilitato a parlare a nome della Commissione tutta e responsabile della diffusione dell'informazione nelle sedi estere della Commissione.

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22 settembre 1999
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