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Giorni dell'Europa

Venerdì 17 settembre 1999

1. GERMANIA - Dai risultati elettorali difficoltà in parlamento per il governo.
A seguito dei risultati nelle elezioni regionali nella Saar, in Brandeburgo e Turingia, la Germania si interroga sulle cause del pesante arretramento dei socialdemocratici e dei brillanti risultati dell'opposizione democratico-cristiana. I nuovi assetti politici del paese, che saranno riflessi nella composizione del Bundesrat, influenzeranno anche l'iter di approvazione del pacchetto di misure di contenimento della spesa pubblica varato dalla maggioranza, rendendo forse possibile nuove forme di collaborazione fra maggioranza e opposizione.
L'arretramento dei socialdemocratici ha condotto all'erosione del capitale di fiducia accumulato in occasione delle elezioni nazionali. Fra le cause di questo fenomeno si può citare l'identificazione dell'elettorato più giovane con le posizioni dell'opposizione cristiano-democratica, senza però trascurare il fatto che la politica moderata e di austerità finanziaria condotta da Schroeder da una parte ha scontentato l'elettorato socialdemocratico schierato più a sinistra e dall'altra non è riuscita ad intercettare il consenso dell'elettorato di destra.
I motivi dell'insuccesso socialdemocratico servono anche parzialmente a spiegare il successo della CDU: quest'ultima è riuscita ad intercettare il malcontento presente in vari strati della popolazione, oltre ad essere riuscita a presentare candidati particolarmente popolari.
Quanto ai partiti "minori" (verdi e liberali), entrambi hanno avuto risultati contrastati, che evidenziano da una parte l'incapacità di superare stabilmente la soglia del 5% e dall'altra le difficoltà di radicarsi nei laender dell'est. In queste ultime regioni si è confermata invece la propensione al voto per i partiti più "estremi" (PDS e estrema destra) a testimonianza di un perdurante scontento per la mancata realizzazione delle speranza, forse eccessivamente utopistiche, seguite alla riunificazione.
In tale contesto politico, la maggioranza rosso-verde dovrà cercare di ottenere l'approvazione del pacchetto di misure di risanamento finanziario, per un importo totale di 30,4 miliardi di marchi. L'esame del provvedimento è già iniziato al Bundestag, dove non dovrebbero verificarsi seri incidenti di percorso, mentre qualche difficoltà si potrebbe presentare al Bundesrat a seguito dei recenti risultati nelle elezioni regionali, specialmente se la tendenza alla perdita di consenso della maggioranza sarà confermata anche nelle prossime elezioni in Sassonia (19 settembre) e a Berlino (10 ottobre). L'opposizione della CDU, che approva nella sostanza l'austerità finanziaria proposta dalla coalizione al governo, pur non volendo accollarsi l'impopolarità che l'adozione di tali misura comporta, ha fatto sapere di non avere intenzione di bloccare le riforme, ma che richiederà l'introduzione di alcuni emendamenti non meglio precisati. Si prospetta quindi la possibilità che si sviluppi qualche forma di collaborazione fra maggioranza e opposizione per l'approvazione definitiva del pacchetto di misure di austerità.

2. UNIONE EUROPEA - A Bari la riunione del Patto di stabilità.
Nella riunione che a Bruxelles ha definito la struttura, l'organizzazione ed il programma di lavoro del Patto di stabilità, l'Italia ha potuto giocare un ruolo di primo piano. Il Sottosegretario Ranieri ha infatti potuto dare l'annuncio che la prima riunione operativa del tavolo operativo su ricostruzione, sviluppo e cooperazione economica si terrà a Bari il 9 ottobre e che, soprattutto, sarà presieduto da un italiano. Si tratta di Fabrizio Saccomanni, direttore centrale della Banca d'Italia per le attività estere. La riunione del 9 dovrebbe essere preceduta il giorno precedente da un incontro a livello di Ministri degli Esteri dei trenta Paesi partecipanti al Patto di stabilità.

3. GIORDANIA - Accordo di associazione con l'Unione Europea.
La camera bassa giordana ha ieri approvato la legge di ratifica dell'accordo di associazione con l'Unione Europea, firmato il 24 novembre 1997. Il provvedimento passa ora al senato dove l'approvazione appare scontata.
In fase di discussione alla camera bassa, varie voci si sono levate per esprimere la preoccupazione che l'eliminazione dei dazi doganali per i prodotti industriali europei, prevista nell'accordo, possa seriamente danneggiare l'industria nazionale giordana, che non sarebbe in grado di reggere la concorrenza con quella europea. Da questi timori sono derivate le richieste al governo di accelerare i progetti di ammodernamento industriale del Paese, peraltro già ampiamente sostenuti nel quadro dell'accordo di associazione stesso grazie ai fondi comunitari MEDA, stanziati nell'ambito del partenariato euro-mediterraneo.

4. CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA - Nuove regole stabilite dalla Cassazione italiana.
La prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha stabilito che ogni qualvolta nelle more di un processo civile il giudice ordinario sarà chiamato ad applicare un norma controversa di diritto comunitario dovrà in ogni caso adire, in quanto giudice a quo, la Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo quand'anche un giudice diverso abbia già investito la medesima Corte per una questione analoga. Finora il giudice a quo poteva limitarsi a sospendere il giudizio principale, in applicazione dell'art. 295 del codice di procedura civile, in attesa che la Corte del Lussemburgo si pronunciasse su questioni analoghe per poi applicarne il principio stabilito alla causa pendente presso di lui.
La ratio della sentenza, avversa al Tribunale di Bologna che aveva deciso di attendere il pronunciamento della Corte Europea già addita per un caso analogo dal Tribunale di Venezia, consiste nel permettere alle parti del processo, privati cittadini o soggetti di diritto privato, di accedere in contraddittorio, e conseguentemente esporre le loro motivazioni, direttamente alla Corte, anziché attendere la soluzione di un giudizio analogo.

5. TURCHIA - Definitivo rilancio della cooperazione con l'Italia.
Si è svolta ieri ad Ankara l'attesa visita del Ministro Dini che ha sancito il definitivo rilancio dei rapporti bilaterali, messi alla prova a causa della vicenda Ocalan. Il Ministro ha definito "molto fruttuosi", "con il caso Ocalan dietro di noi", i colloqui con il Presidente Demirel, col Primo Ministro Ecevit e con il suo omologo Cem. Durante la visita, molto intensa, il Ministro ha avuto anche modo di incontrare rappresentanti delle Organizzazioni dei diritti umani ed esponenti della Confindustria locale, nonché rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano, entrambi largamente a favore dell'entrata della Turchia nell'Unione europea, per la quale l'Italia garantirà il proprio sostegno senza però concedere sconti in materia di diritti umani.
Il successo della visita sarà alla base del rilancio delle relazioni bilaterali sia a livello politico che economico. Tra i risultati concreti va segnalata la decisione di dar vita a dei gruppi di lavoro per la cooperazione in campo politico per l'approfondimento di posizioni comuni in aree di particolare interesse reciproco quali il Kosovo ed il Mediterraneo e per il sostegno comune ad iniziative politiche di carattere economico. E' stata inoltre prevista la costituzione di un foro, aperto a politici, uomini della cultura e funzionari dei due Paesi, sulla "dimensione mediterranea dell'Europa".
Il tema dell'adesione della Turchia all’UE è stato al centro non solo dei colloqui con i rappresentanti delle istituzioni, anche negli incontri con le organizzazioni schierate a difesa dei diritti umani e con gli imprenditori dei due Paesi. Ai primi è stato assicurato l'impegno a sostegno della candidatura, rinvigorita di nuovo slancio anche alla luce del mutato atteggiamento in proposito della Grecia, ed ai secondi è stato confermato che il riconoscimento dello status di candidato non comporterà sconti in materia di diritti umani e tutela delle minoranze, sconti che l’UE non farà mai a nessuno.

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17 settembre 1999
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