Dopo quattro mesi dall'investitura, il presidente russo Boris Ieltsin ha
rimosso questa mattina dall'incarico di Primo Ministro Serghei Stepashin. Al suo posto ha
nominato ad interim Putin e contemporaneamente ha presentato alla Duma, che deve
ratificarla, la relativa richiesta dapprovazione della candidatura alla carica di
primo Ministro con pieni poteri, sebbene Putin, al momento, non sembra godere del massimo
appoggio del Parlamento russo. Putin, oltre ad essere a capo dei servizi segreti, è anche
segretario del Consiglio di Sicurezza russo. Stepashin è il quarto primo ministro ad
essere silurato in un anno e mezzo da Ieltsin, il quale non ha motivato la destituzione.
Tuttavia pare che Stepashin, cui Ieltsin non aveva concesso ampi poteri, non era visto di
buon grado dai più stretti collaboratori del presidente.
2. RUSSIA - Situazione politica. E' iniziata a Mosca la lotta politica per il controllo del prossimo Parlamento
russo e per la successione al Presidente Ieltsin. In funzione del voto del 19 dicembre, è
nata la prima alleanza elettorale tra il partito "Otcestvo" (patria) e
"Tutta la Russia". Il primo è guidato dal sindaco di Mosca, Luzhkov, mentre il
secondo raggruppa alcuni dei più influenti governatori provinciali. Ai due partiti si
dovrebbe aggiungere l'ex Primo Ministro Primakov che, nonostante il siluramento subito dal
capo del Cremlino quattro mesi fa, rimane il leader con maggiore popolarità in Russia. Un
siffatto schieramento sarebbe in grado di sottrarre ai comunisti di Ziuganov il controllo
della Duma. Dalla battaglia politica il primo a farne le spese è stato il Primo Ministro,
Stepashin, al quale Ieltsin rimprovererebbe di non aver saputo sfruttare un momento
daggregazione tra diverse forze politiche per porsi come leader del nuovo movimento,
ma, forse, ancora di più di non aver evitato lo stesso formarsi della neonata
aggregazione, potenzialmente vincente.
3. KOSOVO - Entra in azione la polizia internazionale. La forza di Polizia Internazionale ha iniziato nella giornata di ieri a
svolgere il proprio ruolo in Kossovo, consistente in servizi di pattugliamento e
controllo. Il suo dispiegamento era atteso da tempo, come attività complementare alla
Kfor, per ripristinare l'ordine pubblico, principalmente nel campo della violenza
interetnica, non ancora totalmente sotto controllo. La forza di polizia delle Nazioni
Unite, che conta attualmente solo su 200 agenti e che a pieno regime potrà fare
affidamento su 3100 effettivi, ha iniziato il proprio schieramento nella zona di Pristina.
Intanto il gen. Jackson ha affermato che gli attacchi degli ultimi giorni portati da
alcune frange dellUCK potrebbero significare che l'Esercito di Liberazione del
Kossovo abbia perso il controllo dei suoi settori più estremistici. Il punto centrale,
secondo Jackson, è che la leadership dellUCK non è ancora riuscita a convincere
l'etnia albanese a non dare vita a vendette contro la popolazione di origine serba e
contro la Kfor, la quale tenta, in applicazione del piano di pace, di proteggere
quest'ultima. Il mutato atteggiamento dellUCK si è registrato allorquando questo si
è reso conto che la Kfor non era un alleato di fatto contro i serbi ma una forza di
interposizione imparziale tra le due etnie.