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Giorni dell'Europa

Martedì 13 aprile 1999

1. KOSSOVO - Bombardamenti sulla Serbia.
A venti giorni dall’inizio dell’intervento NATO, proseguono incessantemente i bombardamenti sulla Serbia; raffinerie petrolifere, depositi di carburante e infrastrutture militari fra i principali bersagli di ieri. Colpito per errore da un missile un treno passeggeri; vittime civili: dieci morti e una ventina di feriti.
A Bruxelles, i Ministri degli Esteri dell’Alleanza ribadiscono le cinque condizioni già poste da Kofi Annan a Milosevic per interrompere i bombardamenti. Preciso monito a Milosevic e a Belgrado sulle responsabilità per le vittime della "pulizia etnica" in Kossovo: secondo stime americane, i senza tetto dispersi nella provincia si aggirano sui 700mila. Oggi ad Oslo l’incontro Albright-Ivanov: il Segretario di Stato tenta di recuperare la collaborazione russa, offrendo la partecipazione ad una futura forza di pace in Kossovo. A Mosca, tuttavia, crescono i sentimenti antioccidentali.
Non accenna a diminuire l’offensiva serba in Kossovo, ma la resistenza albanese è ancora forte, attestata nelle montagne, con classica tattica di guerriglia. Intensi scontri tra forze serbe e UCK all’estremità dell’Albania settentrionale.
Gli aerei della NATO hanno colpito una caserma a Belgrado, ed altri obiettivi in tutta la Jugoslavia. In particolare un missile ha colpito la raffineria di Novi Sad ed un altro un deposito di carburante della compagnia petrolifera serba Nis. Altri obiettivi sono stati gli stabilimenti industriali nelle città di Cacak, e di Kragujevac, nonché un aeroporto vicino a Kraljevo. Due aerei dell’Alleanza hanno colpito ieri per errore un treno passeggeri, in procinto di attraversare un ponte che era l’obiettivo designato, nella Serbia meridionale; l’attacco avrebbe provocato almeno dieci morti e una ventina di feriti. Il portavoce NATO ha ammesso le infelici conseguenze dell’attacco al ponte ferroviario di Grdelicka (300 chilometri a sud di Belgrado), ricordando che l’Alleanza ha fatto e sta facendo il massimo sforzo per evitare o quanto meno minimizzare vittime e danni civili.
Il Dipartimento della Difesa americano ha accolto la richiesta del Generale Clark di rinforzi, per disporre di circa 300 aerei per gli attacchi contro la Jugoslavia.
Sul versante politico-diplomatico, i Ministri degli Esteri dell’Alleanza, riuniti a Bruxelles, hanno lanciato un chiaro messaggio a Mosca di incoraggiamento perché essa dia il suo contributo alla soluzione della crisi. Pur compatta nella strategia del logoramento progressivo di Milosevic, l’Alleanza esclude (per ora) l’ipotesi di una guerra di terra e tenta di tenere agganciata Mosca nella difficile ricerca di una soluzione. Il messaggio dei 19 Ministri è in sostanza quello atteso: Milosevic non punti su divisioni nella NATO, perché i Membri dell’Alleanza andranno avanti nei bombardamenti fino a quando non accetterà le cinque condizioni della comunità internazionale. Sono inoltre allo studio alcune ipotesi circa il futuro del Kossovo e dei Balcani, tra cui l’istituzione di un protettorato internazionale nella provincia e la finalizzazione di un patto di stabilità sotto egida OSCE per l’intera area.
Mentre il Sottosegretario agli Esteri tedesco Ischinger era ieri a Mosca, il Cancelliere Schroeder ha parlato di una "sorta di piano Marshall" a favore dei Balcani ed ha annunciato che Kofi Annan parteciperà il 14 aprile al vertice informale dei Capi di Stato e di Governo dell’UE a Bruxelles. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite si è tra l’altro detto disponibile ad incontrare Milosevic per trovare una soluzione al conflitto.
Il Parlamento di Belgrado ha ieri approvato a stragrande maggioranza la proposta di Milosevic di fare aderire la Federazione jugoslava all’unione tra Russia e Bielorussia.
Si intensificano nel frattempo gli scontri nell’Albania settentrionale tra forze serbe e guerriglieri dell’UCK. Fonti dell’Esercito di Liberazione del Kossovo sostengono di aver ucciso nelle ultime 48 ore almeno 130 soldati serbi, mentre l’agenzia Tanjug riferisce che tra le fila dell’UCK sarebbero 150 i morti. Secondo il rappresentante in Austria della Lega dei democratici del Kossovo, Gashi, nonostante prosegua l’offensiva serba, circa il 50% del territorio della regione sarebbe sotto il controllo dell’UCK. Belgrado ha accusato la NATO di fornire all’UCK i suoi elicotteri per trasportare guerriglieri in Kossovo.
Le forze serbe stanno intanto intensificando anche il cannoneggiamento dei villaggi albanesi vicino alla frontiera con il Kossovo: otto granate hanno colpito il villaggio di Tropoje. Ancora imprecisato il bilancio delle vittime.

2. KOSSOVO – Profughi in difficoltà.
Il Ministro Jervolino ha incontrato il suo omologo bulgaro, Bonev, in visita a Roma. La Russia ha protestato con il Governo di Budapest per aver bloccato ai confini con l’Ucraina un convoglio di aiuti umanitari, che successivamente è peraltro riuscito ad entrare in territorio jugoslavo. La situazione complessiva dei profughi è sempre più drammatica, con le malattie che iniziano a diffondersi.
I due Ministri hanno concordato sul fatto che tutti gli sforzi devono tendere a fornire ogni possibile aiuto ai rifugiati, allontanandoli però il meno possibile dalle terre d’origine e senza la predeterminazione di quote che possono portare a successive deportazioni forzate verso Paesi terzi, compromettendo così il loro rapido rientro nei luoghi di provenienza.
Mosca ha inviato una nota di protesta alle Autorità di Budapest per l’arresto di un convoglio umanitario al confine con l’Ucraina, accusando le Autorità magiare di interferire con le azioni umanitarie in sostegno dei profughi: Ciò, secondo Mosca, denoterebbe la mancanza di volontà politica di sviluppare relazioni "amichevoli con la Russia a seguito dell’ingresso dell’Ungheria nella NATO". Il convoglio, che poi è comunque riuscito ad entrare in territorio jugoslavo, è composto da 68 autocarri con 300 tonnellate di aiuti.
E’ ripreso il flusso di profughi al posto di frontiera albanese di Morini. Altri 1200 sono entrati in Montenegro. In Albania sono giunti i primi militari della NATO nel contesto dell’operazione "Allied Harbor". La nave francese "Orange" ha attraccato al porto di Durazzo con a bordo 200 uomini, 100 veicoli e tre elicotteri da trasporto.
Il Governo della Nuova Zelanda ha offerto asilo permanente a 200 famiglie albanesi del Kossovo, per un totale di circa 600 persone e ha inviato una équipe medica ed un aereo da trasporto nella zona.
Gli osservatori internazionali in Macedonia hanno verificato che iniziano a diffondersi sempre più velocemente le malattie: sono stati infatti registrati casi di colera, scabbia, tifo ed infezioni polmonari.

3. SVEZIA - Sostituzione al Ministero delle Finanze.
Dimissioni del Ministro delle Finanze e nomina-lampo del suo successore. Divergenze sul proseguimento della politica di rigore in tema di riduzione delle tasse con il Primo Ministro Persson.
Alla vigilia della presentazione del progetto di legge di bilancio 1999-2000 il Ministro delle Finanze del governo svedese, il socialdemocratico Erik Asbrink, presenta le sue dimissioni per contrasti con il premier Persson. All'origine del gesto, che, pur giungendo dopo una lunga fase di deterioramento dei rapporti emersa nella complessa fase di preparazione del bilancio, ha colto di sorpresa gli osservatori, vi sarebbero alcune dichiarazioni del Primo Ministro il quale, citando alcune previsioni dell'istituto per la congiuntura più ottimistiche di quelle del Ministero delle Finanze, avrebbe ipotizzato una possibile riduzione delle tasse dell'ordine di 15-20 miliardi di corone. Queste dichiarazioni, non concordate, sono state aspramente criticate da Asbrink che ha affermato che in tal modo era vanificata la complessa architettura della proposta di bilancio ed ha presentato le dimissioni. Immediata la reazione del Primo Ministro che ha nominato un suo fedelissimo, Bosse Ringholm, al vertice del dicastero finanziario, assicurando nello stesso tempo che non vi saranno cambiamenti di sostanza nella politica di rigore economico finora perseguita dal suo governo.

4. RUSSIA - Visita israeliana.
Sharon in visita a Mosca ha incontrato il suo omologo Ivanov.
Si è parlato dei rapporti bilaterali della crisi del Kossovo e delle prospettive di pace in Medio Oriente. Al termine dell’incontro Sharon ha detto di aver posto l’accento sui pericoli inerenti all’acquisizione di tecnologia militare da parte di Paesi come l’Iran ed altri Paesi del Medio Oriente.

5. UE - Vertenza delle banane.
Dopo l’emissione del lodo arbitrale che prevedeva la riduzione delle sanzioni prospettate dagli Stati Uniti nei confronti dei membri dell’UE a 191 milioni di dollari, il Dipartimento per Commercio statunitense ha pubblicato la lista dei prodotti nei cui confronti saranno applicate le ritorsioni.
Per quanto riguarda i prodotti di origine italiana sono stati esclusi dai superdazi: cachemire, pecorino, prosciutto, e prodotti dolciari. Sono state altresì escluse dai superdazi, con esplicita previsione, le macchinette da caffè, e da tè di origine italiana. Rimane l’imposizione dei superdazi, del 100% ad valorem, con decorrenza retroattiva al 3 marzo, nei confronti dei tessuti di lino e delle preparazioni da bagno.
Resta ora da procedere alla definizione di un nuovo regolamento Banane. In tale ottica è stato chiesto alla nostra Rappresentanza a Bruxelles di opporsi all’ipotesi di un appello, qualora la Commissione intendesse proporla, in quanto tale scelta risulterebbe inutilmente dilatoria mentre appare necessaria una pronta e costruttiva soluzione negoziale della vertenza.

6. UE - Il presidente designato Prodi di fronte all’Europarlamento.
Il Presidente designato Prodi pronuncerà oggi per la prima volta di fronte al Parlamento Europeo un discorso di indirizzo politico.
Il discorso del Presidente designato sarà seguito dagli interventi dei portavoce di tutti i gruppi. Mercoledì pomeriggio Prodi sarà poi a Bruxelles al vertice dell’Unione per chiarire tempi e procedure per la formazione della nuova Commissione. Ai primi di maggio (il 4 o il 5) il neo Presidente interverrà nuovamente davanti all’Europarlamento per presentare il suo programma e successivamente ci sarà il voto.

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13 aprile 1999
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