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Giorni dell'Europa

Venerdì 9 aprile 1999

1. KOSSOVO - I raids proseguono.
Bombardamenti a Belgrado e Smederevo. La NATO annuncia un’intensificazione delle operazioni militari, mentre i Ministri degli Esteri dell’UE assicurano il pieno appoggio alle incursioni dell’Alleanza, attribuiscono a Milosevic le responsabilità delle atrocità nel Kossovo e promettono sostanziosi aiuti ai Paesi più colpiti dal flusso di profughi. Oggi si terrà l’incontro tra Milosevic e il presidente del parlamento cipriota Kyprianiou, giunto a Belgrado per trattare il rilascio dei tre soldati americani. Ancora drammatica la situazione in Kossovo, dove, secondo la NATO, continua la repressione, mentre fonti serbe annunciano la fine dell’offensiva contro le forze "terroristiche" albanesi nel Kossovo.
Sedicesima notte di bombardamenti, che hanno interessato l’area orientale di Belgrado e la città di Smederevo, dove è stato colpito un deposito di carburanti.
La volontà dell’Alleanza di proseguire i raids era stata ribadita ieri da Solana, che aveva annunciato operazioni ancora "più dure". Anche il Ministro della Difesa americano Cohen, in visita alla base aerea di Aviano, aveva ribadito la ferma volontà di continuare i bombardamenti, escludendo qualsiasi sospensione dei raids allo scopo di ottenere il rilascio dei tre soldati catturati. A tale ultimo fine è iniziata ieri la missione a Belgrado del Presidente del parlamento cipriota Kyprianou, che incontrerà oggi Milosevic per tentare una mediazione effettuata a titolo personale per fini umanitari. La missione non è iniziata sotto buoni auspici, visto che fonti vicine a Milosevic hanno parlato di impossibilità di consegnare i tre militari. Mentre si attendono i risultati della missione Kyprianou, si profila anche un tentativo di mediazione da parte del Governo israeliano. Secondo fonti stampa di Tel Aviv il Ministro degli Esteri Sharon sarebbe impegnato in un tentativo di convincere il suo omologo russo Ivanov a intervenire sulle Autorità di Belgrado per il rilascio dei prigionieri di guerra.
E’ "scoppiata" anche la "guerra mediatica" a causa delle immagini del conflitto trasmesse dalla TV jugoslava, che sono state giudicate non autentiche dalla NATO. In considerazione della valenza della televisione come strumento di propaganda e repressione, l’Alleanza ha dichiarato che le installazioni radiotelevisive sono considerate "obiettivi legittimi" per gli attacchi.
Dopo la riunione dei Ministri degli Interni di mercoledì, dedicata all’emergenza profughi, l’Unione Europea ha definito ieri, nel corso di una riunione a Lussemburgo del Consiglio Affari Generali, la propria posizione sul conflitto lanciando un forte messaggio a Milosevic, ritenuto il solo responsabile del conflitto in corso, e sollecitando un processo di fronte al Tribunale per la ex Jugoslavia di quanti hanno pianificato, autorizzato ed eseguito la campagna di deportazione delle popolazioni kossovare. I Ministri hanno quindi ribadito chiaramente che senza il rispetto delle note condizioni minime poste dalla NATO gli attacchi continueranno. Sul fronte dell’emergenza umanitaria, i Ministri dell’UE hanno promesso aiuti ai Paesi più colpiti dal flusso di profughi (Albania, FYROM e Montenegro) e prefigurato un approfondimento delle relazioni dell’Unione Europea con tali Paesi, invitando anche la Commissione a studiare l’opzione di un accordo di associazione con la Macedonia. La Presidenza tedesca dell’UE ha proposto un "patto di stabilità" per i Balcani volto ad evitare conflitti nella regione tramite il progressivo avvicinamento dei paesi dell’Europa sud-orientale alle strutture comunitarie, euro-atlantiche e dell’OSCE.
La situazione in Kossovo appare ancora drammatica e il Segretario Generale della NATO Solana ha denunciato ieri che le forze di Belgrado, non rispettando la tregua unilaterale annunciata martedì, stanno proseguendo le operazioni militari, mentre la strategia serba nei riguardi della popolazione è cambiata e mira ora ad impedire ai kossovaro-albanesi di lasciare la provincia tramite la chiusura dei confini con Albania e Macedonia. Opposta la versione delle Autorità di Belgrado, che hanno annunciato la fine delle offensive contro i "terroristi", nel rispetto della tregua unilaterale, e la possibilità di ritorno dei kossovari alle proprie abitazioni.
Prosegue la grande attenzione con cui la Russia segue il conflitto: Eltsin ha preannunciato ieri nuove iniziative diplomatiche e il Ministro degli Esteri russo Ivanov ha dichiarato che le Nazioni Unite e l’OSCE devono giocare un ruolo nella soluzione della crisi, mentre proseguono i preparativi per il possibile dispiegamento nel Mediterraneo di sette navi da guerra russe della flotta del Mar Nero. A Mosca si è svolta la missione dell’On. Cossutta, che ha avuto incontri con il leader comunista Ziuganov e al Ministero degli Esteri.
Oggi alle 15.00 è prevista un’audizione dei Ministri Dini e Scognamiglio presso le Commissioni riunite Esteri e Difesa sullo stato delle operazioni militari e diplomatiche nei Balcani e sulla posizione del Governo italiano in vista della riunione del Consiglio Atlantico del 12 aprile prossimo. Il Ministro Dini ha evidenziato ieri la necessità di ricercare una pace negoziata e non imposta con l’attuale Governo jugoslavo. La determinazione del Governo italiano a mantenere la solidarietà all’interno dell’Alleanza Atlantica sulle operazioni in corso è stata ribadita dal presidente D’Alema nel corso di un incontro con l’ambasciatore statunitense Foglietta, latore di un messaggio di Clinton.

2. KOSSOVO - Assistenza ai profughi sul luogo.
L’Unione Europea mette a punto un pacchetto di aiuti umanitari e conferma l’opzione preferenziale per l’assistenza ai profughi vicino al Kossovo.
La NATO annuncia l’operazione "Allied harbor" finalizzata a fornire appoggio logistico alle operazioni di assistenza ai rifugiati. L’Alto Commissario per i Rifugiati in missione in Albania.
Mentre ci si continua ancora ad interrogare sulla sorte dei profughi "spariti" dal campo di Blace in Macedonia (operatori umanitari occidentali sostengono che i profughi sono stati costretti a rientrare in Kossovo), le Autorità di Belgrado hanno ieri parlato di "rientro volontario" nella provincia dei profughi. Appare comunque chiaro che la strategia jugoslava punta ora al rientro dei profughi in Kossovo.
Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, i Ministri degli Esteri dell’UE hanno ieri confermato la strategia di accoglienza dei profughi il più vicino possibile al Kossovo, con possibilità di trasferimento al di fuori della regione solo temporaneamente.
Dopo la tappa romana, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ogata ha avuto ieri incontri al vertice a Tirana per discutere le misure da adottare in favore dei circa 300 mila kossovari accolti in Albania.
La NATO è intanto impegnata sul fronte umanitario nell’operazione "allied harbor", cui partecipano 8000 uomini, che mirerà a garantire protezione all’attività di assistenza ai profughi in Albania.
Una funzionaria della missione internazionale per la riorganizzazione del sistema doganale albanese, Natalina Cea, da due anni a Tirana, ha ricevuto per telefono minacce di morte. Secondo l’interessata, che vive da tempo sotto scorta, tali minacce sono da collegare alla rimozione di un dirigente delle dogane attuata dal Governo di Tirana a seguito delle numerose irregolarità da lei riscontrate e segnalate.

3. UE - Invito alla Libia al partenariato euro-mediterraneo.
La Libia invitata a partecipare alla Conferenza Ministeriale sul partenariato euro-mediterraneo di Stoccarda.
Segni di "disgelo" anche nelle relazioni Libia – USA.
La Presidenza tedesca dell’UE ha deciso di invitare come "ospite speciale" la Libia alla Conferenza di Stoccarda sul partenariato euromediterraneo in programma il 15-16 aprile prossimi. La decisione è stata salutata positivamente dal Ministro Dini, che aveva compiuto il 6 aprile un viaggio a Tripoli per marcare la positiva svolta costituita dalla consegna libica dei due sospettati della strage di Lockerbie, chiedendo poi alla Presidenza di associare la Libia all’appuntamento di Stoccarda.
Anche gli Stati Uniti sembrano disposti a riprendere i contatti con la Libia: secondo fonti stampa statunitensi sarebbe stata avanzata richiesta a Kofi Annan di favorire l’organizzazione di un incontro bilaterale allo scopo di discutere la revoca definitiva delle sanzioni.

4. UE - BCE riduce il costo del denaro.
La Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso fisso per le operazioni pronti-termine di 0.5 punti, portandolo dal 3% al 2,5%. La prima operazione di politica monetaria compiuta dalla BCE, di segno espansivo, è stata presa al fine di "creare le condizioni per sfruttare il considerevole potenziale di crescita dell’area dell’Euro" secondo quanto dichiarato dal presidente Duisemberg.
Favorevoli le reazioni al taglio in Europa. Il Presidente D’Alema ha parlato di decisione attesa e positiva.
Sui mercati l’Euro ha risentito solo marginalmente dalla diminuzione dei tassi, chiudendo a quota 1,0743 dollari contro 1,0777 della vigilia.

5. UE - Il Ministro Fassino chiede un Consiglio Straordinario.
Il Ministro Fassino ha scritto alla Presidenza tedesca chiedendo la convocazione di un Consiglio Straordinario dei Ministri dell’UE affinché "le questioni che ci oppongono sul piano commerciale agli Stati Uniti possano essere oggetto di un ampio ed approfondito dibattito a livello politico".

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