1. KOSSOVO - La Nato ribadisce le condizioni irrinunciabili.
Comincia la terza settimana di bombardamenti sulla Jugoslavia, mentre la NATO
annuncia unintensificazione degli attacchi contro le truppe e le colonne corazzate
serbe nel Kossovo. Colpiti tra laltro obiettivi al centro di Belgrado a poche
centinaia di metri dallAmbasciata dItalia. Il Segretario alla Difesa USA Cohen
oggi ad Aviano. Il portavoce del Pentagono conferma che il Governo statunitense sta
studiando lipotesi di chiedere al Tribunale dellAja lincriminazione dei
vertici politici e militari serbi per crimini di guerra. In risposta alla tregua
unilaterale proclamata da Belgrado la NATO ribadisce le cinque condizioni ritenute
irrinunciabili per poter ottenere la sospensione dellazione militare. Oggi intanto
potrebbero essere rilasciati i tre militari USA prigionieri dei serbi anche se la NATO
mantiene un cauto scetticismo in proposito e sottolinea che un eventuale liberazione deve
essere comunque incondizionata.
Nella notte un missile della NATO ha colpito lex sede del comando dellesercito
nel centro di Belgrado. Ledificio sorge in un quartiere densamente popolato e
praticamente accanto alla sede del Governo. Anche lAmbasciata dItalia sorge
nelle vicinanze: contattato per le vie brevi lAmb. Sessa ha confermato che tutto il
personale sta bene e non vi sono stati danni materiali alla sede. Secondo le prime
testimonianze riferite dalla televisione locale i danni riportati dal palazzo sarebbero di
lieve entità. Lintensità dei bombardamenti di stanotte sulla Jugoslavia sembra
essere diminuita rispetto alle notti immediatamente precedenti, non si sa se a causa del
maltempo o per un cambiamento di strategia. Certo è che nella giornata di ieri i vertici
militari della NATO hanno preannunciato per i prossimi giorni unintensificazione
degli attacchi direttamente contro le truppe ed i mezzi corazzati serbi, mediante
lutilizzo degli elicotteri Apache. Il Segretario alla Difesa statunitense, ieri in
missione a Bruxelles, si recherà oggi ad Aviano per ispezionare le truppe ed i mezzi fino
ad oggi impegnati nello sforzo bellico e probabilmente conferire con i comandi operativi
delloperazione.
Sul fronte diplomatico, mentre da un lato si assiste ad unintensificazione dei
contatti dei paesi occidentali con Mosca affinché il Presidente Eltsin prema
sullirriducibilità del Presidente jugoslavo, è da registrare uniniziativa,
comunicata dal portavoce del Pentagono Rubin, che indicherebbe la volontà americana di
proseguire fino alle estreme conseguenze lattuale confrontazione con la dirigenza
serba: Washington starebbe infatti studiando le mosse per chiedere la messa in stato di
accusa presso il Tribunale dellAja sui crimini nellex Jugoslavia dei vertici
politici e militari di Belgrado. Un eventuale inserimento di Milosevic nella lista di
quelli accusati per crimini di guerra ancora non è stata definita, ma sicuramente gli
strali si rivolgerebbero contro i comandanti dellesercito ed i vertici del Ministero
degli Interni coinvolti nelle operazioni di pulizia etnica in Kossovo. A titolo personale
il Segretario Generale della NATO Solana ritiene che sussistano chiare responsabilità da
addebitare direttamente anche al Presidente jugoslavo.
Dopo la dichiarazione unilaterale di tregua per la festività ortodossa della Pasqua
proveniente da Belgrado, la NATO risponde ribadendo le cinque condizioni irrinunciabili
che la Jugoslavia deve rispettare per ottenere la fine dellazione militare. In
sintesi esse riguardano la sospensione di ogni tipo di attacco contro le popolazioni
civili del Kossovo, il ritiro delle forze militari e paramilitari dalla regione,
laccesso nel Kossovo di una forza multinazionale, il ritorno di tutti i rifugiati,
un quadro politico che riprenda i termini degli accordi di Rambouillet. Sono condizioni
sulle quali le riserve di Milosevic sono note, soprattutto per quanto riguarda la presenza
di una forza internazionale militare incaricata nel Kossovo di garantire il rispetto degli
accordi. Alcuni commentatori si chiedono anche se tutte queste condizioni siano ancora
valide o se levolversi della crisi non abbia de facto superato alcune di queste
condizioni come, per esempio, il richiamo agli accordi di Rambouillet, dove si ricorda
viene prevista lautonomia ma non lindipendenza della regione, condizione che
già allepoca dei negoziati era stata accettata con riluttanza da parte albanese e
che oggi, dopo gli episodi di violenza generalizzata nella regione, potrebbe essere di
difficile attuazione.
Oggi frattanto potrebbero essere liberati i tre militari USA catturati dalle forze serbe
al confine con la Macedonia la scorsa settimana. In proposito bisogna registrare
uniniziativa del Presidente del Parlamento cipriota, lex Capo dello Stato
Kiprianou, che oggi potrebbe recarsi a Belgrado per prendere in consegna i prigionieri.
Fonti della NATO hanno manifestato un cauto scetticismo in merito ed hanno comunque
sottolineato che un eventuale liberazione dei tre deve considerarsi incondizionata ed
ininfluente sullandamento delle operazioni militari.
2. KOSSOVO La Macedonia svuota un campo profughi. Scoppia il problema dei profughi in Macedonia. In una notte e con una
deportazione forzata in particolare verso lAlbania, la Turchia e la Grecia le
Autorità di Skopje svuotano il campo di Blace sulla frontiera con la Jugoslavia. Timori
per le decine di migliaia di profughi che erano ancora bloccati al di là del confine in
territorio serbo. Belgrado, dando seguito a quanto già preannunciato ieri, ha chiuso le
frontiere con i paesi limitrofi e starebbe spingendo i profughi ad un ritorno nella
regione: si teme un utilizzo di questi come scudi umani. Si intensificano gli sforzi
umanitari, mentre un primo gruppo di sfollati giunge in Germania. Visita dellAlto
Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Italia, pessimista su una rapida
conclusione della crisi.
Le autorità di Skopje hanno completamente svuotato il campo profughi di Blace, dove da
giorni si ammassavano oltre 25.000 persone in attesa di poter entrare nel paese.
Levacuazione, che sarebbe avvenuta in modo estremamente rude e forzata, è stata
aspramente criticata da Washington, che ha ammonito la Macedonia per le modalità
dellevacuazione e per il mancato rispetto dei più elementari diritti. Rapporti
molto tesi anche tra Tirana e Skopje, con accuse di malafede dellAlbania nei
confronti della Macedonia. La grande maggioranza dei profughi di Blace sono stati portati
in Albania a Korcia, dove la situazione logistica è allo stremo, mentre altri avrebbero
già raggiunto la Turchia, la Grecia e la Germania. Apprensione invece per quelli che
erano ancora bloccati al di là della frontiera serba: anche in questo caso, infatti, non
si trova nessuno più e sembra che fossero varie migliaia quelli che ancora premevano per
abbandonare la Serbia. Si teme che i profughi siano stati costretti dalle truppe serbe a
rientrare verso il Kossovo e non si esclude un loro utilizzo come scudi mani contro le
incursioni degli aerei NATO.
Anche sulla frontiera tra Albania e Serbia ormai non vi è più traccia delle migliaia di
profughi che aspettavano di superare il confine. Questo è stato chiuso manu militari dai
serbi e si parla di un possibile minamento dellarea. Preannunciata dallappello
dellaltro giorno dal Vice premier di Belgrado, la strategia di Belgrado nei
confronti dei profughi sembra adesso cambiata e dopo averne forzato lesodo,
svuotando per esempio la città di Pristina, adesso è in atto un blocco anchesso
forzato della partenze.
Prosegue, pur tra varie polemiche, lazione umanitaria a sostegno delle centinaia di
migliaia di profughi. Si intensificano in particolare gli sforzi italiani in Albania,
nellambito delloperazione Arcobaleno, e sono ormai numerosi i soldati italiani
nel paese balcanico per gestire lemergenza. Anche il Sottosegretario alla Protezione
Civile Barberi è in Albania da diversi giorni per coordinare gli sforzi. Di questo
impegno italiano ha dato atto lAlto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
ieri in visita a Roma. La sig.ra Ogada ha manifestato un certo pessimismo
sullipotesi di una rapida conclusione della crisi ed ha sottolineato quindi la
necessità di uno sforzo continuato e coordinato per evitare un disastro umanitario; sul
trasferimento dei profughi in altri paesi lAlto Commissario ha ribadito che questo
non deve essere se non momentaneo e dovrebbe preferibilmente avvenire soltanto su base
volontaria.
Oggi a Lussemburgo sessione straordinaria del Consiglio Affari Generali sulla questione
kossovara e sulle iniziative umanitarie intraprese o da intraprendere. Il Commissario
Bonino illustrerà i risultati della sua missione in Albania e Macedonia dei giorni scorsi
e monitorerà le iniziative avviate dagli Stati membri. Per lItalia saranno presenti
il Ministro Dini ed il Sottosegretario Ranieri.
3. ALBANIA - Cresce il ruolo umanitario e militare. Il ruolo albanese nella crisi del Kossovo sembra aumentare ogni giorno di più.
Tirana si trova al centro di tutte le iniziative umanitarie di sostegno ai profughi,
mentre anche sul fronte militare, con il dispiegamento nel paese degli elicotteri Apache,
si accresce limportanza della collaborazione albanese.
Pur nella già precaria situazione economica e sociale, lAlbania non sembra lesinare
in alcun modo sforzi per venire incontro alla popolazione di etnia albanese scappata dal
Kossovo. Questo sforzo del governo e della popolazione albanese nei confronti dei
kossovari ha sottolineato ulteriormente la centralità che il paese schipetaro sta
acquisendo nellevolversi della crisi nei Balcani. LAlbania, in un certo modo,
starebbe investendo in termini di credibilità nei confronti della comunità
internazionale e non a caso il Ministro degli Esteri di Tirana, riferendosi alla
situazione di questi giorno, ha parlato "della più grande sfida di questo secolo per
lAlbania".
Il ruolo e limportanza di Tirana sembrano destinati ad accrescersi anche sul piano
militare. Con una rapidità inusitata il Parlamento albanese ha concesso
lautorizzazione al dispiegamento di mezzi e truppe della NATO sul proprio
territorio, circostanza decisiva soprattutto per quanto riguarda i 24 elicotteri Apache
che dovrebbero nei prossimi giorni acquisire un ruolo centrale nelle azioni
dellAlleanza contro le truppe serbe impegnate nella repressione delle popolazioni
albanesi del Kossovo. E nelleventualità di ipotetiche operazioni via terra, per il
momento peraltro ancora ufficialmente smentite, la logistica principale finirebbe con il
trovarsi inevitabilmente in Albania. Questo secondo aspetto evidenzia come, oltre a
indubbi slanci umanitari, vi siano però anche precisi calcoli politici della dirigenza di
Tirana: un ruolo accresciuto del paese nella regione, dove vivono numerose comunità
albanesi come per esempio in Macedonia, dovrebbe consentire un maggior ritorno in termini
di aiuti e sostegno per lo sviluppo economico e la stabilizzazione politica
dellAlbania. Ciò senza prendere in considerazione ipotesi di "Grande
Albania" che, pur essendo presenti nella cultura di alcune componenti della vita
politica albanese, appaiono sostanzialmente impraticabili. Cero è però che un eventuale
Kossovo indipendente rafforzerebbe il concetto di "nazione albanese" ed i legami
tra Tirana e Pristina.
In questo quadro lOperazione Arcobaleno ed in generale la tradizionale politica di
assistenza ed amicizia del governo italiano nei confronti di Tirana acquista un valore
ancora più specifico.
4. UE WTO approva le ritorsioni americane. Gli organi arbitrali dellOrganizzazione Mondiale del Commercio si
pronunciano a favore della congruità delle ritorsioni americane al nuovo regime
comunitario sulle banane, riducendo però di oltre 2/3 il livello delle ritorsioni
ammissibili. LUE si riserva il diritto di appellarsi.
La congruità delle sanzioni annunciate da Washington agli inizi dello scorso mese di
marzo come ritorsione al nuovo regime comunitario delle banane è stata riconosciuta dagli
organi arbitrali della WTO, ma queste dovranno attestarsi su un livello massimo di 191,4
milioni di dollari, cifra ritenuta dallorgano ginevrino come lammontare del
danno subito dagli Stati Uniti (che avevano invece inizialmente stimato tale danno in
quasi 521 milioni di dollari). Si riaprirebbe quindi la lista dei prodotti colpiti dai
superdazi, con conseguenti pressioni da parte degli Stati membri sullamministrazione
americana per cercare di ottenere leliminazione o la riduzione dei propri prodotti
dallelenco. Per quanto riguarda invece il nuovo regime comunitario di importazione
sulle banane, questo è stato ritenuto non conforme a vari articoli del Trattato GATT e
dovrebbe quindi essere modificato dallUnione. I competenti servizi della Commissione
a Bruxelles si sono comunque riservati il diritto di appellarsi, anche se nessuna
decisione è stata ancora presa in materia.
Lintero pacchetto dei lodi arbitrali dovrà essere sottoposto allapprovazione
del Consiglio Soluzione Controversie OMC nei prossimi giorni prima di diventare operativo.
Sembra probabile che, una volta superato questultimo elemento procedurale, i
superdazi vengano applicati con decorrenza 3 marzo, secondo il meccanismo di copertura con
cauzione a garanzia dei dazi da parte degli importatori. Secondo una prima stima della
lista dei prodotti inserita nella lista, lItalia e il Regno Unito risultano essere i
paesi più colpiti.
5. UE - Commissione Prodi a settembre. Settimana importante la prossima per il Presidente designato della Commissione,
lon. Romano Prodi, che di seguito si presenterà al Parlamento Europeo per
illustrare il suo programma martedì prossimo ed incontrerà mercoledì i Capi di stato e
di Governo dellUnione, riuniti in una sessione straordinaria del Consiglio Europeo a
Bruxelles per incontrare il nuovo capo dellesecutivo comunitario.
Lapprovazione da parte del P.E. interverrà però soltanto alla prossima sessione di
maggio, lultima dellattuale legislatura. Su richiesta dello stesso Prodi, la
conferenza dei capigruppo dellEuroparlamento ha deciso invece di abbandonare
lipotesi di richiedere una rapida sostituzione dei commissari uscenti per il periodo
rimanente di mandato dellattuale esecutivo. Ciò significa che i nuovi commissari
saranno ufficializzati non prima del prossimo luglio, quando il nuovo Parlamento avrà
pienamente assunto le sue funzioni, e la Commissione Prodi otterrà la necessaria (ex
Trattato di Amsterdam) luce verde da Strasburgo non prima di settembre. Nelle more
rimarrà in carica lattuale Commissione dimissionaria.
6. UE - Riunione della BCE a Francoforte. Si riunisce oggi a Francoforte il Consiglio della BCE. Un eventuale riduzione
dei tassi al centro delle attese, anche se la politica finora seguita dallIstituto
sembra escludere tale eventualità.
Il Consiglio della BCE, composto dagli undici governatori delle banche centrali più i sei
componenti del direttorio BCE guidati dal Presidente Duisenberg, procederà ad un esame
della politica monetaria sulla scorta degli sviluppi più recenti. Come già in passato vi
è molta attesa tra gli operatori per una eventuale riduzione del tasso dinteresse,
anche se non sembrano provenire dallIstituto di Francoforte segnali in senso
contrario alla politica finora seguita.
7. ITALIA Visita del primo ministro slovacco
Dzurinda. Nel corso della sua visita a Roma il premier slovacco ha incontrato il Capo
dello Stato, il Presidente del Senato ed il Presidente del Consiglio. Nel corso dei
colloqui tra DAlema e Dzurinda è stato esaminato lo stato delle relazioni
bilaterali tra Roma e Bratislava, registrando con soddisfazione landamento
ascendente in molti settori, nel quadro di intensi contatti politici, di una cooperazione
economica dinamica e ricca di ulteriori possibilità e di una crescente comunicazione tra
le rispettive società civili, grazie allaccresciuta democratizzazione della vita
slovacca dopo le ultime elezioni nel paese. Il Presidente del Consiglio ha altresì
riaffermato lappoggio dellItalia allaspirazioni slovacche di
integrazione alle strutture dellUnione Europea e di avvicinamento allAlleanza
atlantica.
Da parte italiana è stata inoltre illustrata la nostra posizione nel quadro della crisi
nel Kossovo e dellazione della NATO. Il Primo Ministro slovacco ha espresso piena
concordanza in merito, ricordando che Bratislava ha aperto nel suo spazio aereo un
corridoio a favore della NATO e che mantiene allo stesso tempo continui contatti con le
autorità jugoslave tramite la sua ambasciata a Belgrado. In proposito è stato concordato
di proseguire la cooperazione italo-slovacca anche nellambito delliniziativa
Centro europea e dellOSCE.