L'esercito russo ha lanciato quella che nei piani di Mosca dovrebbe essere
l'offensiva finale contro i ribelli islamici del Daghestan. Con l'ausilio
dell'artiglieria, di aerei e unità corazzate, le truppe russe hanno ingaggiato
combattimenti con estremisti ''Wahabiti'' in diversi villaggi della regione di Buikansk.
L'operazione sarebbe iniziata al termine di una notte di bombardamenti aerei e di
schermaglie isolate con gruppi di guerriglieri, in particolare nei villaggi di Karamakhi e
Chabanmakhi dove i Wahabiti hanno per diversi mesi rovesciato il potere, imponendo la
legge islamica della Sharia.
Almeno 60 tra soldati russi e poliziotti sono morti in due settimane e mezzo di scontri.
2. TURCHIA Controversa legge di amnistia. Il Parlamento di Ankara approva una controversa legge di amnistia che sembra
sollevare molte critiche e scarse lodi. Nessuna apertura politica nel provvedimento.
L'obiettivo originario della legge era di decongestionare le sovraffollate carceri turche
e frenare una pericolosa deriva violenta al loro interno, ma il dibattito politico aveva
poi fatto registrare diversi appelli a cogliere l'opportunità per varare un provvedimento
che rivestisse anche il carattere di un gesto di riconciliazione politica ed in tema di
diritti umani. Ma questo non sembra essere il caso della legge approvata.
Del provvedimento - per effetto del quale dovrebbero ritrovare la libertà circa metà dei
detenuti presenti nelle carceri turche - appaiono infatti beneficiare essenzialmente i
criminali ordinari e risultano esclusi i responsabili di reati contro lo Stato. Non
usufruiranno quindi dell'amnistia le circa 10.000 persone condannate e detenute per reati
politici, attivismo a favore del PKK, per atti di terrorismo e per appartenenza a gruppi
radicali islamici e di sinistra. La legge finirà inoltre con il sottrarre all'ulteriore
corso della giustizia anche alcuni politici accusati di collusione con il crimine
organizzato.
E' su questi aspetti che si appuntano le perplessità di buona parte dell'opinione
pubblica turca, già particolarmente sensibile dopo gli ultimi avvenimenti connessi con le
operazioni di soccorso post-terremoto, che appare sempre più critica nei confronti del
governo e forse di buona parte della classe politica, con la sola eccezione del Primo
Ministro Ecevit (non a caso anch'egli pubblicamente dubbioso nei confronti di diversi
aspetti della legge).
3. MACEDONIA Un candidato "forte" per le
presidenziali. La candidatura del partito di maggioranza relativa per le elezioni
presidenziali decisa a favore del vice Ministro degli Esteri Boris Trajkovski,
personalità in ascesa nel panorama politico dello stato balcanico dopo il recente
conflitto nella limitrofa regione del Kossovo. La designazione a larga maggioranza da
parte dell'assemblea del VMRO sembra confermare quindi il crescente ruolo politico del
giovane vice ministro sia nel partito di maggioranza sia nel governo macedone. Uomo di
fiducia del Primo Ministro (e Presidente del VMRO) Georgievski, il neo-candidato
Trajkovski ha acquistato popolarità durante il recente conflitto nel Kossovo, in
particolare per la sua dinamica e concreta gestione della delicata questione dei profughi
e degli aiuti internazionali alla Macedonia.
Il ruolo del VMRO nel quadro politico macedone - partito di maggioranza relativa alle
elezioni parlamentari del 1998 con il sostegno di circa un terzo dei votanti - rende la
candidatura di Trajkovski una delle più forti nel panorama che va delineandosi a Skopje.
4. PARLAMENTO EUROPEO Laudizione dei commissari. Iniziate ieri le audizioni dei singoli Commissari dinanzi al Parlamento con la
spagnola de Palacio. Oggi dovrebbero presentarsi altri quattro Commissari, tra cui la
verde tedesca Schreyer. Toni accesi nel dibattito tra PPE e PSE.
5. JUGOSLAVIA A Roma esponente dellopposizione. Oggi a Roma l'economista Dragoslav Avramovic, l'economista serbo ritenuto
possibile capofila di un'opposizione moderata al Presidente Milosevic. Previsto un
incontro con il Ministro Dini.