Possibile apertura della Grecia nei confronti della Turchia per il protocollo
finanziario UE. Situazione sempre drammatica nel paese: nuovo bilancio ufficiale
provvisorio è di più di 11.000 morti e di 33.000 feriti. I dispersi ammontano a 35.000.
Il Ministro degli Esteri greco ha lasciato aperta leventualità di revocare il veto
greco per il protocollo finanziario dellUnione Europea per la Turchia a causa della
situazione creatasi dopo il sisma. Si tratterebbe di un primo ammorbidimento dopo molto
tempo della nota posizione di Atene nei confronti di un maggiore coinvolgimento
nellUnione del paese vicino, ma nulla cambierebbe per quanto concerne l'attitudine
greca nei confronti di una possibile adesione turca.
La Grecia sta attivamente partecipando alle azioni di aiuti nei confronti della Turchia,
sia mediante l'invio di personale specializzato sia con l'invio di medicinali e generi di
assistenza.
Continua intanto a salire il numero dei morti mentre si affievoliscono le speranze di
ritrovare altre persone vive sotto le macerie. Sono più di 100.000 edifici distrutti in
unarea che va dalla Turchia nord-occidentale alle zone nei pressi di Ankara. Sempre
aspre le critiche al Governo per la carenza dei soccorsi ed ai militari.
2. KOSSOVO Riunito a Pristina il Consiglio di transizione. Aperta seconda riunione Consiglio di transizione del Kossovo. In Serbia
l'opposizione al regime sempre divisa.
Nel pomeriggio di sabato si è aperta a Pristina la seconda riunione del Consiglio di
transizione del Kossovo. Allincontro era presente Rugova, che aveva boicottato la
riunione del 16 luglio, mentre era assente Thaci.
Si registrano, intanto, ancora violenze e vendette nella regione. Due serbi sono rimasti
gravemente feriti sabato nel corso di un attacco di separatisti albanesi kossovari nei
pressi del villaggio di Banje. A tal riguardo, Zivorav Igic, dirigente del Partito
Socialista di Milosevic e uomo vicino al Presidente, ha nuovamente accusato la forza
internazionale di pace di inerzia di fronte al "genocidio etnico e spirituale"
dei serbi.
Lopposizione jugoslava resta profondamente divisa. Draskovic ha annunciato che non
parteciperà più a manifestazioni per sollecitare le dimissioni del Presidente Milosevic
ed ha accusato gli altri leaders del fronte democratico (in unintervista ad una Tv
locale il capo del Movimento per il Rinnovamento Serbo ha polemizzato specialmente con
Zoran Djindjic, che lo ha accusato, a sua volta, di "cooperare" con il regime)
di spingere il Paese verso una guerra civile con il rifiuto delle elezioni anticipate
proposte dal regime.
3. RUSSIA Per il Cremlino impossibile soluzione rapida in
Daghestan Il portavoce di Boris Eltsin, in una intervista ad una radio di Mosca, ha
riconosciuto che è "impossibile aspettarsi una soluzione rapida" della crisi
del Daghestan. I combattimenti, infatti, continuano violenti al confine con la Cecenia
nonostante lintensificazione dellazione delle forze russe contro i ribelli.
Sul fronte della politica interna, Stepashin fa saltare lalleanza a tre con
Cernomyrdin e Kiryenko ideata per creare un fronte unito da contrapporsi allo schieramento
capeggiato da Primakov e Luzhkov.
4. ITALIA - Italiano rapito in Iran, sequestratori chiedono
impunità. La richiesta di una garanzia di impunità da parte dei rapitori sarebbe
allorigine del ritardo nella liberazione del turista sequestrato in Iran, che sabato
sera era data per imminente da diverse fonti, secondo quanto ha affermato domenica il
quotidiano "Entekhab". Tuttavia, in un intervista al quotidiano "Teheran
Times", il Direttore Generale del Dipartimento per la Sicurezza del Governatorato di
Kerman ha detto che le autorità hanno "raggiunto un accordo con i sequestratori in
seguito a negoziati".
Da segnalare inoltre che, secondo quanto riferisce il quotidiano Hamshahri, ad un mese dal
suo insediamento, il nuovo capo dellapparato giudiziario iraniano, layatollah
Mahmoud Hashemi Shahroudi, ha sostituito nove dirigenti conservatori di alcuni uffici
chiave con esponenti più moderati vicini al Presidente Khatami.