Annunciato da fonti governative turche l'arresto del numero due del PKK, Cevat
Soysal, "in un paese europeo".
La notizia è stata smentita dal PKK che ha affermato che Soysal sarebbe stato arrestato
in Moldova e che si tratterebbe di un esponente del Fronte Nazionale di Liberazione del
Kurdistan. Fonti tedesche hanno pure negato che l'arrestato sia il numero due del PKK.
L'arresto avviene in contemporanea con la visita del Ministro degli esteri tedesco,
Fischer, ad Ankara che è stata un'occasione per ribadire che i diritti umani
rappresentano un elemento essenziale dei rapporti tra Ue e Turchia.
2. JUGOSLAVIA. Lesercito stanco di Milosevic. Aumenta il malessere delle forze armate jugoslave contro il regime di Slobodan
Milosevic. Dettato da motivazioni di ordine economico in quanto lo Stato non è in grado
di pagare i salari arretrati a chi è stato impegnato nella campagna militare in Kosovo,
il malcontento trova le proprie radici anche in motivazioni di carattere
"politico".
A farsene interprete è l'ex capo di Stato Maggiore, Momcilo Perisic, silurato nello
scorso novembre per insanabili contrasti con la presidenza Jugoslava, il quale si è
schierato apertamente a fianco degli oppositori di Milosevic, che a loro volta sono stati
seriamente ammoniti nei giorni scorsi dal successore di Perisic. In particolare, Perisic
ritiene che la base dell'esercito serbo non condivida la posizione dei vertici militari
che tenderebbero a fare delle forze armate una cellula operativa del partito di Milosevic
e di quello di sua moglie, arrivando a prevedere che in futuro la base potrebbe non
schierarsi con i propri vertici. Su questo humus si inserisce lo scontento dei militari
per le mancate paghe, che il governo si è impegnato di iniziare a saldare in sei rate ad
partire da agosto.