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Giorni dell'Europa

Lunedì 14 giugno 1999

1. KOSSOVO – Lo strappo dei russi.
Strobe Talbott a Mosca ha cercato ieri di ricucire lo strappo causato dall'improvviso ingresso a Pristina delle truppe russe. Nei colloqui col Ministro Ivanov e col Generale Ivashov, è stato concordato che si terrà un incontro Clinton-Ieltsin a margine del prossimo Vertice del G8 di Colonia (18-20 giugno). I colloqui hanno permesso di compiere qualche passo avanti nella definizione della partecipazione russa alla KFOR.
L'ingresso della KFOR in Kossovo non ha impedito il verificarsi di episodi di violenza: un poliziotto serbo è stato ucciso per legittima difesa da un paracadutista britannico, cecchini dell'UCK hanno ucciso tre soldati jugoslavi e un civile a Vraljevo, un morto e un ferito in uno scontro fra estremisti serbi e soldati del contingente tedesco. A Pristina, infine, sono stati uccisi tre giornalisti tedeschi al seguito del contingente canadese.
Continua l'esodo dei serbi dal Kossovo: circa 40.000 persone hanno varcato le frontiere con Serbia e Montenegro.
Dai colloqui di Strobe Talbott a Mosca è emersa un'ipotesi di compromesso basata sull'assegnazione alla Russia di "un'area di responsabilità propria, chiara e visibile" (mentre maggiori difficoltà permarrebbero riguardo alla partecipazione russa alla catena di comando all'interno della KFOR). Non è ancora il settore autonomo reclamato dai russi, sul quale ieri la Albright si è espressa negativamente, ma un passo avanti verso le richieste di Mosca. La questione rimarrà al centro dei contatti previsti per i prossimi giorni fra Clinton e Eltsin, fino al programmato incontro a Colonia per il Vertice del G8. Dal Cremlino intanto è stata espressa soddisfazione per gli esiti del colloquio Talbott-Ivanov: "l'America adesso ci ascolta", ha dichiarato un alto esponente dell'Amministrazione russa, che sembrava implicitamente alludere alla politica del fatto compiuto (l'ingresso delle truppe russe a Pristina) quale elemento di svolta nel dialogo con Washington.
Nel frattempo la "convivenza" fra i vari contingenti che compongono la KFOR può andare avanti in maniera informale: il generale Wesley Clark ha dichiarato ieri che l'utilizzo da parte delle truppe russe delle insegne KFOR lascia presumere che queste ultime riconoscano la sua autorità'.
Dopo l'ingresso dei russi nel Kosovo, i primi cinque veicoli del contingente britannico della Forza di pace sono comunque entrati nel pomeriggio di sabato a Pristina, seguiti nelle prime ore di domenica dai soldati italiani. I soldati francesi sono riusciti anch'essi ad entrare in Kosovo nonostante le mine lasciate dai soldati jugoslavi.
Gli aiuti finanziari per la ricostruzione del Kosovo sono stati al centro delle discussioni dei Ministri delle Finanze del G7, in preparazione delle decisioni che dovranno essere prese dai Capi di stato e di Governo a Colonia nel prossimo fine settimana. Proprio per iniziare a valutare sul terreno le esigenze finanziare, una missione di esperti dell'Unione Europea e della Banca Mondiale si recherà prossimamente nella regione. Entro la prima meta' di luglio si svolgerà poi la riunione del gruppo ad alto livello per gli aiuti ai Balcani (presieduto dalla Commissione Europea e dalla Banca Mondiale) al fine di fare il punto della situazione.

2. CASO OCALAN – Maggioranza per l’impiccagione.
La maggioranza del governo turco e' favorevole all'impiccagione di Abdullah Ocalan se questi sarà condannato alla pena capitale, dopo che lo stesso ex premier Yilmaz, leader del Partito della Madrepatria (Anap, conservatore), si e' allineato in tal senso.
Il Premier Bulent Ecevit ha detto di non poter garantire il 'no' del suo governo e del suo partito alla pena di morte a causa dell'atmosfera prevalente nel paese. Yilmaz, intervenendo ad una trasmissione televisiva, ha detto che se Ocalan sarà condannato a morte dal tribunale di Imrali, la sentenza confermata dalla corte d'appello e la decisione sottoposta quindi al Parlamento, ''io votero' si''. Con la presa di posizione di Anap, dello stesso Yilmaz e di Mhp, la maggioranza dei partiti di governo e' orientata per una conferma di un'eventuale pena capitale per Ocalan, mentre Ecevit mantiene una strategia attendista. Gli osservatori sono divisi sulla valutazione della posizione, che potrebbe essere decisiva, dei generali.

3. ELEZIONI EUROPEE - Voto degli italiani all'estero.
Scarsa l'affluenza (17,3% degli aventi diritto) alle urne europee nella prima giornata di voto degli italiani residenti in paesi UE. In Italia ha votato il 71% degli elettori (la percentuale più bassa della storia repubblicana). Astensionismo record anche nella maggior parte degli altri Paesi UE. Secondo le prime proiezioni, per la prima volta la maggioranza del Parlamento Europeo sarebbe stata conquistata dai partiti di centro-destra.

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14 giugno 1999
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