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Giorni dell'Europa

Lunedì 7 giugno 1999

1. KOSSOVO - Condizioni serbe per il ritiro bloccano il piano di pace.
I colloqui militari tra la delegazione della NATO e serbi per il ritiro delle forze serbe dal Kossovo, dalla cui effettuazione dipende la cessazione delle ostilità, si sono interrotti bruscamente. Lapidario il Gen. britannico Jackson, stamattina all’alba, dopo dodici ore di negoziato: la Jugoslavia ha presentato controproposte inaccettabili che non garantivano né il ritiro effettivo né la sicurezza dei profughi né quella della forza multinazionale. L'Alleanza tornerà immediatamente a bombardare in maniera massiccia il territorio della RFJ.
Le difficoltà sono state sollevate dai militari, ma il colpo di freno è venuto da Belgrado. Il vice ministro degli esteri jugoslavo si è affrettato a dichiarare che la RFJ rimane "ferma nell'intenzione di portare avanti la trattativa con la massima buona volontà", ma l'impressione è che il vertice politico stia cercando di recuperare terreno su quanto concordato con Cernomyrdin ed Ahtisaari.
I colloqui alla frontiera macedone avrebbero dovuto avere natura esclusivamente tecnica per mettere a punto le modalità del ritiro serbo dal Kossovo, come previsto dal piano G8 accettato da Belgrado.
Le conseguenze dell'insuccesso dei colloqui militari di Kumanovo si possono riassumere nelle parole del portavoce del Dipartimento di Stato. Rubin ha affermato che da una parte la campagna aerea continuerà e che dall'altra gli Stati Uniti proseguiranno con i membri del G8 negli sforzi diplomatici per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Subito dopo l'annuncio di Jackson, a Belgrado è risuonato l'allarme aereo e l'attività aerea sui cieli della RFJ è ripresa con vigore, in particolare sulla parte occidentale del Kossovo.
Continua l’attività politica. Già questa mattina si riuniscono a Petersberg i rappresentanti politici del G8 per mettere a punto il contenuto di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Al fine di ottenere l'indispensabile consenso della Cina, che nel frattempo ha ribadito che lo stop dei bombardamenti deve precedere la risoluzione del CdS, il direttore politico del Ministero degli Esteri tedesco, Plueger, si trova oggi a Pechino per informare il governo cinese sul piano G8. Rinviato invece un viaggio di Ahtisaari.
Le cancellerie mantengono ottimismo. Vedrine, ha poco fa dichiarato che il G8 sarà in grado di superare l'ostruzionismo jugoslavo. Dello stesso tenore le dichiarazioni che giungono da parte tedesca dove ci si attende che i colloqui a Kumonovo possa già riprendere nella giornata di oggi.
Washington e NATO sono più caute, come lo sono state fin dall’inizio. Milosevic non è nuovo a tentativi di ritornare su concessioni fatte e di accettare l’inevitabile solo se costretto con la forza.

2. EUROPA - Embargo sulle carni.
Il fronte delle restrizioni commerciali, poste a seguito del ritrovamento di tracce di diossina in polli e suini, si allarga, estendendosi dalla sola produzione belga a quella francese, olandese e tedesca. Dopo che già nei giorni scorsi gli Stati Uniti avevano posto il loro embargo a tutta la produzione comunitaria, ora anche Russia, Hong Kong, Canada ed Ungheria hanno disposto il divieto di importazione per la carne di produzione UE. Riflessi negativi per la produzione italiana giungono dal Giappone, paese che da poco aveva aperto ai prodotti italiani. Temendo triangolazioni, il governo nipponico ha chiesto chiarimento alla nostra ambasciata a Tokyo.

Giorni dell'Europa


7 giugno 1999
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