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Giorni dell'Europa

Lunedì 24 maggio 1999

1. JUGOSLAVIA – Già due mesi di bombardamenti.
Allo scadere di due mesi dall'inizio delle operazioni militari, la NATO continua a colpire la RFJ e il Generale Clark sostiene che i bombardamenti proseguiranno con maggiore intensità.
Il Segretario di Stato Albright si dice disponibile ad accettare una presenza militare simbolica dei serbi in Kossovo, precisando però che il dispiegamento dovrebbe riguardare solo l'area di confine con la Serbia. La NATO intanto studia l'invio di una forza di pace di 50.000 uomini in vista del raggiungimento di un accordo di pace, che non sembra però in vista come sostenuto dal Ministro Dini in visita ieri alla base di Comiso, dove sono attualmente ospitati 3.200 profughi. Col bel tempo è ripreso ieri il flusso di profughi (circa 300, in gran parte kossovari, ma anche serbi e montenegrini) sulle coste del Salento.
I negoziati proseguono senza particolari novità, con la Russia che critica l'eccessiva rigidità della NATO, che starebbe sabotando - secondo il Ministro Ivanov - l'iniziativa di mediazione di Cernomyrdin.
Il Ministro degli Esteri tedesco Fischer parte oggi per Washington dove avrà dei colloqui con il Segretario di Stato Albright. Quest'ultima, in un'intervista televisiva, ha intanto affermato di essere disponibile ad accettare la permanenza di un contingente "simbolico" di truppe serbe in Kossovo se Belgrado accetterà le condizioni poste dalla comunità internazionale. La Albright ha comunque precisato che la forza serba dovrebbe essere dislocata esclusivamente al confine col Kossovo, in modo da impedire azioni di disturbo delle truppe di Belgrado durante la fase di rientro dei profughi.
Tale auspicata fase è già oggetto di pianificazione all'interno della NATO, che domani riunirà il Consiglio Atlantico - ha dichiarato la Albright - per studiare l'invio di una forza di 50.000 uomini con il mandato di applicare l'eventuale accordo di pace.
Il Governo italiano non stima però che una soluzione al conflitto possa essere trovata in tempi rapidi, come ha dichiarato il Ministro Dini in visita ieri alla base di Comiso, anche se esistono spiragli negoziali. Il Ministro ha anche auspicato che i profughi presenti nella base di Comiso (con l'arrivo ieri di 247 kossovari sono ora 3.200 gli abitanti della base) possano fare rientro in Kossovo quanto prima.
Procedono intanto i negoziati per trovare una soluzione diplomatica del conflitto, anche se - come ha riferito Kofi Annan dopo un incontro con il Presidente Ahtisaari - ci sono ancora molti dettagli da mettere a punto. Per parte sua, il Cancelliere tedesco Schroeder ha spiegato alla stampa di essere anche pronto a incontrare Milosevic se ciò si rivelasse necessario per raggiungere una soluzione politica. Schroeder si è comunque detto convinto che in questa fase i bombardamenti non debbano essere fermati.
La Russia sembra invece incline ad attribuire almeno parte della responsabilità del mancato raggiungimento di un'intesa politica ai Paesi della NATO: il Ministro degli Esteri russo Ivanov ha, infatti, dichiarato che i Paesi della NATO "avanzano richieste illogiche e innaturali, respingono giustificate esigenze di Belgrado e cercano di sabotare la mediazione russa di Cernomyrdin".
La missione delle Nazioni Unite in Kossovo, inviata sotto la guida del Segretario Generale aggiunto Vieira de Mello allo scopo di verificare le esigenze umanitarie della popolazione, prosegue intanto le ispezioni fra notevoli difficoltà. Le Autorità serbe sembrano, infatti, intenzionate a consentire l'accesso solo ad alcuni villaggi, con il sospetto intento - secondo esponenti della delegazione ONU - di impedire una visione equilibrata della situazione sul terreno.
Mentre è stato raggiunto il sessantesimo giorno di operazioni militari, gli aerei della NATO hanno colpito ieri la zona di Novi Sad e la centrale termoelettrica di Kostolac, 30 chilometri a sud di Belgrado. Nella notte di sabato erano state effettuate 684 missioni aeree. La NATO ha anche ammesso di aver colpito per errore una postazione dell'UCK situata nella località di Kosare, un ex posto di frontiera al confine con l'Albania. Secondo gli osservatori dell'OSCE, nell'attacco avrebbero perso la vita almeno un miliziano dell'UCK ed altri 15 sarebbero riamasti feriti.
Nuovi segnali di tensione sono emersi al confine fra Albania e Kossovo: per tutta la giornata di ieri sono state udite esplosioni in una zona assai vicina all'area di Kukes, dove sono ancora presenti circa centomila profughi.

2. GERMANIA – Elezione del presidente della Repubblica.
L'Assemblea elettorale tedesca (Bundesversammlung) ha eletto con 690 voti su 1338 il socialdemocratico Johannes Rau alla carica di Presidente della Repubblica. L'elezione è avvenuta al secondo turno, dopo che nel corso della prima votazione al candidato della SPD e dei Verdi erano mancati 13 voti. Determinanti per l'elezione del nuovo presidente si sono rivelati i deputati Liberali, che dopo aver votato al primo turno il candidato della CDU (Dagmar Schipanski, una scienziata senza tessera di partito), hanno votato al secondo turno "secondo coscienza", premettendo il raggiungimento della maggioranza assoluta necessaria all'elezione del Presidente della Repubblica.
Rau, il secondo Presidente socialdemocratico della Germania postbellica, ha dichiarato dopo l'elezione di considerarsi il Presidente di tutti i tedeschi e degli stranieri che vivono in Germania, manifestando quindi l'intendimento di operare a favore della convivenza civile nel proprio Paese.

3. UNIONE EUROPEA - Solana favorito per "Mr. Pesc".
L'attuale Segretario Generale della NATO Solana sta emergendo come il candidato favorito nella corsa alla nomina a rappresentante della politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea (il cosiddetto Mr. PESC). Secondo fonti di Bruxelles, a due settimane dalla nomina, che sarà presa in occasione del Consiglio Europeo di Colonia, Solana dispone del sicuro sostegno di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Nel caso fosse nominato, Solana porterebbe comunque a termine il suo mandato alla NATO, che scade il prossimo dicembre.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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