Nuova intensa notte di bombardamenti sulla Serbia. Colpite raffinerie ed
impianti industriali a Belgrado sin dalle 20,00 di ieri sera.
Sul fronte diplomatico a Mosca sono proseguiti i colloqui a tre tra l'inviato russo
Cernomyrdin, il Presidente finlandese Ahtisaari ed il vice Segretario di Stato USA
Talbott. Le divergenze resterebbero ancora notevoli, ma si parla di "passi in
avanti". Oggi nella capitale russa dovrebbero giungere anche l'inviato del Segretario
Generale delle Nazioni Unite Bildt ed il Ministro degli Esteri greco Papandreou. Riunione,
a livello direttore politico, del G8 per stillare la proposta di risoluzione da sottoporre
al C.d.S. per la sospensione dei bombardamenti ed il ritiro delle truppe dalla regione.
Il Presidente del Consiglio a Bruxelles incontra il Segretario Generale della NATO per
illustrargli le iniziative italiane e discutere della questione dei missili sganciati nel
Mar Adriatico.
Sul fronte umanitario, ieri il Segretario Generale della Nazioni Unite Kofi Annan si è
recato in Albania, dove ha ribadito l'impegno a far rientrare i profughi nelle loro case
in sicurezza prima dell'inverno.
Dopo qualche giorno di parziale rallentamento, anche in conseguenza di condizioni
meteorologiche non ottimali, le incursioni dell'Alleanza atlantica sulla Jugoslavia sono
riprese massicciamente, riproponendo la determinazione dei vertici militari della NATO nel
non dare tregua alle truppe di Milosevic. Presi di mira importanti depositi di carburante
della Serbia, alcuni già fatti oggetti di attacchi NATO nelle settimane scorse. Belgrado
è stata colpita sin dalle prime ore della sera. In particolare le raffinerie della
Jugopetro di Banono Brdo alla periferia della città e quelle di Rakovica, nelle immediate
vicinanze, sono state ben presto avvolte dalle fiamme, con violente esplosioni che hanno
interessato in parte anche la residenza dell'ambasciatore svizzero. Violente incursioni
anche sulle installazioni industriali ed i depositi di carburante di Sombor, duecento
chilometri a nord-ovest della capitale: in questo caso si parla anche di possibili vittime
civili. Gli attacchi potrebbero ulteriormente intensificarsi: nella notte altri 24
bombardieri statunitensi FA-18 hanno raggiunto l'Ungheria, che ha messo a disposizione una
sua base militare.
Questa situazione non sembra però piegare il Presidente Milosevic, anche se giungono
sempre più frequenti notizie di diserzioni tra le truppe serbe e di prese di posizioni e
proteste contro la politica governativa: Belgrado comunque è ancora ferma nel rifiutare
qualsiasi ipotesi di presenza di truppe straniere nel Kossovo.
Continuano nel frattempo gli sforzi diplomatici: da quasi due giorni, con brevi
interruzioni, sono in corso a Mosca i colloqui a tre tra l'inviato russo per i Balcani
Cernomyrdin, il Presidente finlandese Ahtisaari, inviato e prossimo presidente di turno
dell'UE, ed il vice Segretario di Stato americano Talbott. Le divergenze sarebbero ancora
notevoli, in particolare sul punto relativo alla cessazione dei bombardamenti
preliminarmente o susseguentemente all'avvio di negoziati con Belgrado. Tutti e tre i
negoziatori, tuttavia, hanno fatto manifestazione di ottimismo. Dopo alcuni giorni di
sospensione - connessi probabilmente con il cambio del governo deciso dal Presidente
Eltsin - Mosca sembra essere di nuovo tornata ad essere la capitale delle trattative
diplomatiche: oggi giungeranno nella città l'inviato speciale del Segretario Generale
delle Nazioni Unite per il Kossovo Karl Bildt ed il Ministro degli esteri greco
Papandreou. Oggi nel frattempo si riuniscono i direttori politici dei G8 per mettere a
punto un progetto di risoluzione da presentare al Consiglio di Sicurezza della Nazioni
Unite, primo passo della strategia decisa appunto in ambito G8 per fare cessare la crisi
nella regione.
Il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema ha ieri illustrato a Bruxelles al Segretario
Generale della NATO le iniziative italiane per una soluzione negoziata della crisi. Nel
corso dei colloqui è stato anche trattato il tema delle bombe inesplose dell'Alleanza
sganciate nel Mar Adriatico (143 in totale secondo fonti NATO).
Il Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan ieri si è recato in visita in Albania, in
particolare al campo profughi di Kukes. A fronte di un atteggiamento chiaramente contrario
della grande maggioranza dei profughi a lasciare il campo per essere trasferiti altrove
per timore di un definitivo sradicamento (oltre che la paura di finire in mano a
speculatori senza scrupoli e di perdere anche il poco che sarebbero riusciti a portarsi
appresso), il Segretario Generale ha ribadito l'impegno a far rientrare prima del prossimo
inverno gli sfollati in Kossovo. Perché questo avvenga senza rischi ed in tutta sicurezza
Annan ha confermato la necessità di far accettare a Belgrado il ritiro delle truppe e
delle milizie paramilitari dalla regione e l'esigenza di inviare una forza militare
multinazionale in loco.
Nel corso della sua visita il Segretario Generale si è intrattenuto a colloquio con il
Presidente ed il Primo Ministro albanesi ai quali ha manifestato il ringraziamento delle
Nazioni Unite per lo sforzo che il paese sta compiendo con l'emergenza umanitaria
creatasi. In tale occasione Annan ha affermato che, una volta ritornata la pace, il
Tribunale Internazionale dell'Aja dovrà essere sicuramente messo in condizioni di operare
per colpire i colpevoli delle atrocità commesse nel Kossovo.
2. RUSSIA Le probabili riconferme al governo. Nuovo Governo: confermati con molta probabilità Ivanov agli Esteri e Sergheiev
alla Difesa. Dovrebbero invece essere esclusi i comunisti ed i loro alleati. Nel giro di
una settimana Eltsin incassa due importanti vittorie e potrebbe adesso avviarsi un periodo
di relativa stabilità per il paese, fino alle elezioni legislative di fine anno.
Dopo l'approvazione della nomina di Stepashin a Primo Ministro da parte della Duma,
sembrerebbe essere in fase avanzata la composizione del nuovo governo russo. Dalle prime
indiscrezioni, un congruo numero di ministri potrebbero essere confermati, mentre sarebbe
ormai certa l'esclusione dei comunisti e dei loro alleati dall'esecutivo. I decreti di
conferma dovrebbero riguardare, tra gli altri, il Ministro degli Esteri Ivanov, il
Ministro della difesa Sergheiev, quello della giustizia e delle situazioni di emergenza.
La riconferma di Ivanov era stata messa in dubbio nei giorni scorsi da varie fonti, dato
che egli è considerato un uomo dell'ex Primo Ministro Primakov, ma d'altro canto potrebbe
prevalere la considerazione dell'inopportunità di cambiare i vertici del Ministero degli
Esteri in un momento di pesante crisi internazionale scatenata dal conflitto nel Kossovo.
Al di là di nuovi problemi collegati con la salute, gli sviluppi di quest'ultima
settimana sembrano segnare un chiaro rafforzamento della posizione di Eltsin, soprattutto
per quanto riguarda il complesso e travagliato rapporto del Presidente con il Parlamento.
Superato lo scoglio dell'impeachment, sostituito il Primo Ministro che in qualche
maniera si era sentito imposto dalla Duma con un suo fedelissimo, oggi il Capo dello Stato
sembra in condizione di poter assicurare una relativa stabilità al paese fino alle
prossime elezioni legislative previste per dicembre.
3. BOSNIA ERZEGOVINA Lultima fase della
ricostruzione. Si è aperta ieri a Bruxelles la quinta Conferenza dei donatori per la Bosnia.
La Conferenza affronta l'ultima fase del programma di ricostruzione deciso per la Bosnia.
In conseguenza del programma avviato per venire incontro alle necessità del paese dopo il
conflitto, è stato possibile raggiungere una crescita economica media del 40% annuo.
Finora i fondi messi a disposizione dall'Unione Europea per aiuti umanitari e per la
ricostruzione sono stati di 222,4 milioni di euro nel 1999, portando a 2.033 milioni di
euro il contributo totale dell'UE tra il 1995 e il corrente anno.
Nella conferenza si parlerà anche dell'impatto che la crisi del Kossovo potrà avere
sulla Bosnia. Un progetto di sviluppo sostenibile a medio termine per il 2000/2004 sarà
inoltre presentato dalla Banca Mondiale. Secondo una stima annunciata dalla BEI, i costi
della ricostruzione dopo il conflitto del Kossovo si preannunciano molto più elevati,
circa 25 miliardi di dollari USA (45.000 miliardi di lire).
4. TURCHIA - Condannato a morte l'ex numero due del PKK. Con un verdetto che getta inquietanti presagi sulla sorte di Abdullah Ocalan,
il suo ex numero due del PKK, Semin Sakik, è stato condannato a morte per tradimento,
omicidio plurimo e separatismo. Le stesse accuse sono state formulate in effetti contro
Ocalan, che sarò giudicato nel carcere di massima sicurezza dell'isola di Imrali, a
partire dal 31 maggio prossimo. La Procura, come noto, ha già annunciato che chiederà
per Ocalan la condanna a morte. La sentenza contro Sakik è stata emessa a Diyarbakir, nel
sud-est della Turchia, da una Corte per la sicurezza dello Stato formata da un giudice
militare e due magistrati civili.
5. CONSIGLIO EUROPEO COOPERAZIONE Lagenda della
riunione. Riunione dei Ministri dei Quindici incaricati delle tematiche connesse con la
Cooperazione allo sviluppo oggi a Bruxelles. Fra i temi in discussione, i meccanismi di
valutazione , il coordinamento e la complementarità tra gli stati membri e la
Commissione, la prosecuzione dei negoziati post-Lomè, la prevenzione dei conflitti in
Africa, le mine anti-uomo, la sicurezza alimentare. Su richiesta della delegazione belga
sarà affrontata anche la questione relativa alla ripresa della cooperazione con il
Burundi e su richiesta del Portogallo la questione di Timor orientale.
6. GERMANIA - Chiederà il commissario per l'economia? La Germania potrebbe reclamare nella nuova Commissione le competenze per
l'economia, le finanze e la politica della concorrenza.
A Bonn, durante una riunione, i partiti della coalizione governativa hanno richiesto che
siano affidate alla Germania le competenze per l'economia, le finanze e la politica della
concorrenza nella nuova Commissione. Perlomeno due di questi incarichi, si sottolinea,
dovranno essere ricoperti da commissari tedeschi. Tali competenze, secondo Schroeder,
corrispondono in definitiva al peso attuale della Germania e anche se altri Stati vorranno
richiuderle, la Germania "non si farà mettere da parte". Sui potenziali
candidati non sono stati peraltro avanzato nomi. Gli ambientalisti, alleati di minoranza
del governo, si battono in effetti per avere uno dei due commissari tedeschi ed intendono
assegnarlo ad una donna.
Il cancelliere Schroeder intenderebbe mettere a parte quanto prima dei desideri tedeschi
il Presidente designato Prodi.
7 BCE Tassi invariati. La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di riferimento di
mercato. Per le operazioni di pronti-termine il livello rimane pertanto fissato al 2,5%.
8. FRANCIA Jospin a Napoli. Il Primo Ministro francese Jospin in Italia per partecipare all'avvio della
campagna elettorale della sinistra a Napoli per le elezioni europee. Oggi colloqui con il
Presidente del Consiglio D'Alema.