Mentre gli Stati Uniti dispiegano altri aerei nel teatro jugoslavo e non
escludono l'invio di truppe di terra, Belgrado offre finalmente un aggancio al piano di
pace elaborato dal G8: non si tratta ancora di un'accettazione incondizionata - come
pretende la NATO - ma "in linea generale" la Serbia definisce accettabili i
principi concordati dagli "Otto" e rende pubblico un invito di recarsi a
Belgrado al Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Presidente serbo Milutinovic
conferma le aperture di Belgrado al piano di pace del G8, come del resto annunciato anche
dal portavoce del Ministero degli esteri di Belgrado, sebbene siano mantenute "alcune
riserve" sul documento.
Oggi si riuniscono vicino Bonn i Direttori Politici del G8 per esaminare gli ultimi
sviluppi del conflitto, definire un documento da sottoporre sotto forma di risoluzione al
Consiglio di Sicurezza dell'ONU, e per redigere una "road map" sulla strada
verso la composizione pacifica della crisi.
Si susseguono un alternarsi di prese di posizione e misure tendenti a consolidare i
propositi iniziali dell'Alleanza Atlantica alle iniziative diplomatiche in atto per porre
fine al conflitto. Infatti, da un lato, il Presidente Clinton ribadisce l'intenzione di
portare avanti la guerra fino al raggiungimento degli obiettivi della NATO, senza quindi
escludere l'intervento delle truppe di terra nel teatro jugoslavo e con analoga fermezza
gli fa eco il Ministro degli Esteri francese Vedrine, affermando che la NATO non
sospenderà i bombardamenti fino a quando Belgrado non avrà accettato le condizioni
imposte dalla comunità internazionale. L'Alleanza decide poi di aumentare la dimensione
della forza di pace che sarà schierata nel Kossovo portandola dai 28.000 uomini
inizialmente previsti, a 45-50.000. Contemporaneamente, dall'altro lato, la NATO fornisce
il suo appoggio all'iniziativa di pace che si sta delineando nei colloqui - che
proseguiranno anche questa mattina a Helsinki - tra l'inviato russo Cernomyrdin e quello
americano Talbott, dietro la spinta e mediazione del Presidente finlandese Ahtisaari.
Continua inoltre l'iniziativa diplomatica russa nei confronti di Belgrado, con il quarto
viaggio nella capitale della RFJ dell'inviato Cernomyrdin, che sempre oggi incontrerà
nuovamente Milosevic. Inoltre, questa mattina si riuniscono i Direttori politici del G8 a
Petersberg, vicino Bonn. In tale sede si dovrà mettere a punto un progetto di risoluzione
da presentare al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, nonché definire una "road
map" sulla strada della composizione pacifica del conflitto. Come noto, il piano di
pace elaborato dal G8 prevede in sostanza la presenza nel Kossovo di una forza
internazionale di sicurezza che secondo i paesi occidentali dovrebbe essere un contingente
militare a guida NATO. Mentre in passato Milosevic si era sempre opposto a tale
formulazione, merita di essere segnalato come il leader del Parlamento serbo, Ristic,
esponente tra l'altro del partito comunista Jul, che fa a capo alla moglie di Milosevic,
abbia dichiarato che "i principi di base elaborati dal G8 sono accettabili in linea
di massima anche per la Jugoslavia, anche se tali principi richiederanno un dibattito
dettagliato da parte delle Nazioni Unite e a patto che non siano intaccate la sovranità e
l'integrità territoriale della Jugoslavia". Anche il portavoce del Ministero degli
Esteri di Belgrado ha affermato che il Governo jugoslavo è "aperto alla proposta del
G8, pur se mantiene alcune riserve sul documento". Nella medesima scia va a
collocarsi infine la presa di posizione del Presidente serbo Milutinovic, che non ha
smentito quanto affermato dal portavoce del Ministero degli Esteri di Belgrado,
confermando le aperture al piano di pace del G8, pur sostenendo la necessità di ricevere
spiegazioni dettagliate e ricondurre l'intera questione in sede ONU.
2. OCSE Crescita economica modesta. Nell'ultimo bollettino economico, l'Organizzazione prevede una crescita
complessivamente modesta dei Paesi membri sia nel 1999 sia nel 2000. Più in particolare,
si verificherà una crescita ancora sostenuta negli Stati Uniti, mentre in Europa il PIL
crescerà ad un ritmo modesto e in Giappone proseguirà la fase recessiva.
Nel suo ultimo rapporto sulla congiuntura, l'OCSE stima che nei Paesi membri la crescita
del PIL per il corrente anno si attesterà su un tasso medio del 2,2%, in aumento dello
0,5% rispetto al 1998, ma sempre su valori modesti. Per il 2000 l'organizzazione prevede
una leggera riduzione della crescita.
Le cifre previste per il 1999 sono il risultato di una perdurante notevole espansione
negli Stati Uniti (più 3,6%), di una crescita modesta in Europa (più 2%) e di una
recessione in Giappone (meno 0,9%).
Sul fronte dell'inflazione e della disoccupazione, l'OCSE non prevede variazioni di
rilievo per i prossimi mesi, così come nel livello dei tassi di interesse, con
conseguente calma anche sul mercato dei cambi. L'attuale forte livello del dollaro
dovrebbe quindi permanere, contribuendo a stimolare la domanda aggregata in Europa.
Per quanto riguarda la situazione dell'economia giapponese, il rapporto OCSE evidenzia il
perdurare della crisi (la sopracitata previsione di crescita per il 1999 è frutto di una
revisione al ribasso) che il Governo potrà affrontare con armi ormai spuntate (la
politica monetaria non dispone di margini essendo ormai il livello dei tassi ridotto quasi
a zero, e la politica fiscale non può essere utilizzata se non a rischio di compromettere
il già precario bilancio pubblico). Non desta meraviglia quindi che l'Organizzazione
preveda una crescita zero per il paese nell'anno 2000.
3. GRAN BRETAGNA Riallacciate le relazioni con
lIran. Iran e Gran Bretagna hanno riallacciato formalmente le relazioni diplomatiche.
Ieri i governi di Londra e Teheran hanno formalmente riallacciato le relazioni
diplomatiche, accreditando i rispettivi Ambasciatori nelle due capitali. Da ieri, facendo
seguito ad un'intesa tra i due Paesi del settembre scorso, i due incaricati d'affari sono
stati elevati al rango di ambasciatori. L'accordo è divenuto possibile dopo che il
Governo iraniano si è dissociato dalla "fatwa" con la quale nel 1989 l'Iman
Khomeini condannò a morte lo scrittore Salman Rusdhie per il suo noto libro
"versetti satanici".
4. UNIONE EUROPEA Accordo sulla nomina di "Mr.
Pesc" Il cancelliere tedesco Schroeder ha affermato che al prossimo Consiglio Europeo
di Colonia si raggiungerà un accordo sul nome di Mr. PESC, il rappresentante della
politica estera e di sicurezza comune. Per Schroeder c'è il pieno accordo nell'Unione
Europea su un politica estera e di sicurezza che "non sia contro la NATO, ma in
accordo con essa".
5. Islanda e Norvegia - Firmato accordo di associazione al
trattato di Schengen. Islanda e Norvegia hanno firmato ieri a Bruxelles un accordo di associazione al
trattato di Schengen. Con tale firma le Autorità dei due Paesi potranno applicare le
regole di Schengen sull'abolizione dei controlli alle frontiere interne sulla circolazione
delle persone. Per definire in dettaglio la fase di attuazione è stato istituito un
comitato misto formato dai rappresentanti di Islanda, Norvegia, Consiglio UE e Commissione
Europea, che si è già riunito ieri.