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Giorni dell'Europa

Martedì 18 maggio 1999

1. JUGOLSAVIA – Segnali di guerra e di tregua.
Segnali di segno opposto da parte della diplomazia: da un lato si torna a parlare - soprattutto a Londra - con insistenza dell'ipotesi di un intervento via terra, dall'altro si cerca un compromesso per porre termine alle azioni militari. Dal vertice italo-tedesco di Bari oggi dovrebbe uscire una nuova proposta mentre si attendono nuove iniziative da parte di Cernomyrdin.
Sul fronte militare nuovi attacchi nella notte a Belgrado e Nys e nella Serbia meridionale, soprattutto nelle zone dove maggiore è la presenza di truppe jugoslave. Bombardamento serbo alla frontiera albanese: vi sarebbero oltre diecimila persone in fuga dall'area. Sono di nuovo cessati gli arrivi dei profughi a Morini e Kukes mentre la NATO sostiene di essere in possesso dell'uso degli ostaggi come scudi umani. Rugova disconosce qualsiasi impegno da lui assunto nei suoi incontri a Belgrado con il Presidente jugoslavo Milosevic ed auspica il proseguimento dei bombardamenti.
Dopo otto settimane dall'inizio delle operazioni militari dell'Alleanza atlantica nella Jugoslavia, segnali di segno chiaramente opposto si susseguono, mentre proseguono senza soluzioni di continuità i bombardamenti. Di fronte all'intransigenza di Milosevic, soprattutto a Londra e Washington sembra riaffacciarsi con insistenza l'ipotesi di un intervento via terra, che potrebbe concretizzarsi tra la fine di luglio e gli inizi di agosto. Il Primo Ministro britannico Blair, forte anche di sondaggi favorevoli, dichiara fortemente convinto della necessità di piegare la resistenza di Belgrado, ed ha ribadito l'opzione di un intervento militare via terra anche in occasione della sua visita a Sofia, dove peraltro sarebbero registrare animate manifestazioni di protesta. Più sfumata la posizione di Washington, che sarebbe favorevole all'utilizzo di truppe di terra, ma solo per il mantenimento di un accordo di pace e non come ulteriore strumento per costringere Milosevic alla resa.
Di segno diametralmente opposto l'iniziativa italo-tedesca che si starebbe concretizzando nel vertice bilaterale di Bari: oggi dovrebbe emergere una proposta di tregua unilaterale, in concomitanza con una risoluzione dal Palazzo di Vetro, sulla quale potrebbe essere possibile raccogliere la posizione favorevole anche di Mosca e Pechino. La sospensione dei raids aerei si avrebbe, in base a quanto dovrebbe essere messo a punto a Bari, in concomitanza con una risoluzione delle Nazioni Unite che indichi le condizioni minime per una tregua.
Nel frattempo le operazioni militari continuano senza sosta. In questa nuova notte di bombardamenti colpite di nuovo le periferie di Belgrado e Njs, la terza città della Jugoslavia, in particolare le infrastrutture, i depositi di carburante e le caserme già pesantemente danneggiate nei gironi scorsi. Nuove distruzioni per l'aeroporto militare di Batajnica ed i complessi industriali di Lipovacka Suma, nei sobborghi meridionali della capitale. Altri attacchi hanno colpito la Serbia meridionale e le zone limitrofe del Kossovo, dove più forte è la presenza dei reparti di truppe speciali serbe.
Poco incoraggianti le notizie sul fronte dei profughi. Il flusso è nuovamente bloccato dai serbi, che attestatisi sulle colline prospicienti Kukes, respingono indietro con pretesti vari o con la forza migliaia di disperati. La cittadina albanese sembra sempre più piombare in un clima di guerra: ieri si è avuto un lungo bombardamento da parte delle artiglierie serbe ed oltre diecimila persone sarebbero in fuga all'interno del paese schipetaro per sfuggire ai bombardamenti serbi. Ciò renderebbe ancora più urgente lo spostamento dei campi di accoglienza verso zone più sicure. La NATO nel frattempo ha dichiarato di essere in possesso di prove documentali che attestano l'utilizzo dei profughi come scudi umani da parte delle truppe serbe.
Il leader kossovaro Rugova, a Bruxelles dove ha incontrato i Ministri degli Esteri dei Quindici riuniti al Consiglio Affari Generali, ha nel contempo dichiarato che qualsiasi cosa da lui concordata con Milosevic a Belgrado non può avere alcun valore visto le circostanze, smentendo anzi anche qualsiasi firma da lui apposta su non importa quale documento. Il leader moderato kossovaro mentre si è invece dichiarato favorevole ad un proseguimento dei bombardamenti, che potranno cessare soltanto dopo il ritiro delle truppe serbe dalla regione e la costituzione di una forza di sicurezza internazionale da inviare nel Kossovo a protezione di un ritorno dei profughi nella regione. Rugova sarebbe invece stato più evasivo su ipotesi di truppe di terra, sottolineando che tale decisione spetta comunque esclusivamente all'Alleanza atlantica.

2. RUSSIA – Consultazioni per il governo.
Il candidato premier Stepashin ha avviato consultazioni con i membri della Duma per ottenere la sua conferma nella carica. La votazione si terrà mercoledì prossimo. Il candidato premier Stepashin, scelto da Boris Eltsin, non dovrebbe avere problemi per la ratifica della sua nomina. L'interessato ha avviato una serie di consultazioni tre i parlamentari per chiedere loro di confermarlo premier nel corso della votazione che si terrà mercoledì prossimo alla Duma. A spingere per la sua conferma è tra tutti il leader moderato Nikolai Fyodorov, secondo il quale la nomina di Stepashin contribuirà a "garantire economica alla nazione". Peraltro, anche i comunisti, che sono stati pesantemente sconfitti nel loro tentativo di mettere in stato d'accusa Eltsin, non hanno escluso che il loro voto possa essere favorevole a Stepashin. D'altro canto, dopo la bocciatura dell'impeachment nei confronti di Eltsin la stessa Duma non intende adesso continuare la sfida al Cremlino, rischiando così lo scioglimento. Stepashin, dal canto suo, ha dichiarato che se sarà confermato nella carica, il suo governo intende continuare la politica di stabilizzazione economica e di pace sociale, conseguita dal suo predecessore.

3. CONSIGLIO EUROPEO AFFARI GENERALI – Decisioni sui Balcani.
Kossovo e Patto di stabilità per l'Europa orientale e meridionale al centro della prima giornata di lavori del Consiglio. I Ministri dei Quindici hanno incontrato il Presidente montenegrino Djukanovic ed il leader moderato kossovaro Rugova.
I Ministri degli Esteri dei Quindici hanno manifestato rincrescimento per la mancata accettazione da parte del Presidente Milosevic delle condizioni poste dalla comunità internazionale, sottolineando come l'UE aderisca a tali condizioni nella loro interezza. E' stato manifestato pieno sostegno alle iniziative del Presidente finlandese Ahtisaari - che tra poco più di un mese sarà presidente di turno dell'Unione - e soddisfazione per la nomina dell'ex primo ministro svedese Bildt e del Ministro degli Esteri slovacco Kukan come rappresentanti speciali del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Kossovo. I Quindici hanno inoltre evidenziato la necessità di giungere quanto prima alla definizione di una risoluzione del C.d.S. sulla crisi e la volontà a contribuire per una ricerca di una soluzione politica definitiva.
E' stata inoltre esaminata in dettaglio l'azione di assistenza che l'Unione sta svolgendo nella regione, annunciando l'imminente allocazione di 100 milioni di euro di assistenza budgetaria all'Albania, alla macedonia ed al Montenegro, per contribuire alla stabilizzazione generale della regione.

4. UNIONE EUROPEA – Agli olandesi l’italiana Tecnologistica.
Luce verde della Commissione all'accordo Renault-Nissan ed alla acquisizione della maggiore società italiana di servizi logistici alle imprese da parte del gruppo olandese TNT.
La Commissione, per bocca del portavoce del Commissario alla concorrenza Van Miert, ha oggi approvato due importanti operazioni di concentrazione societaria nel settore automobilistico in Francia e di fornitura di servizi in Italia.
L'acquisizione da parte della francese Renault di una partecipazione nella giapponese Nissan pur rappresentando una ulteriore concentrazione nel settore automobilistico, non comporta, secondo i servizi della Commissione, rischi di concentrazione commerciale, e ciò soprattutto alla luce della forza dei concorrenti già presenti sul mercato dell'automobile, anche per quanto riguarda la Francia, dove la soglia di presenza di oltre il 20% si scontra con concorrenti di quasi pari dimensione come Peugeot, Bmw, Mercedes.
Diversa la situazione per quanto concerne il controllo da parte del gruppo olandese TNT della società italiana di servizi logistici alle imprese Tecnologistica. In questo caso, infatti, si dà vita al di gran lunga principale fornitore in Italia di tali servizi. Ciò nonostante, secondo la Commissione, alla luce del minore sviluppo del mercato italiano dei servizi logistici rispetto alla media europea, tale circostanza non dovrebbe impedire il numero e l'importanza di altri fornitori di servizi, dato il forte tasso di crescita del mercato italiano e la sempre più prevedibile forte domanda.

5. CORTE EUROPEA – L’Italia condannata per i processi lunghi.
L'Italia ha subito tre nuove condanne a Strasburgo dalla Corte Europea per i diritti umani per la durata eccessiva dei procedimenti penali e civili. I giudici europei hanno condannato il Governo italiano a pagare 11,5 milioni di lire per i "danni morali" e le spese all'avv. Saccomanno, il cui processo per calunnia (conclusosi con una assoluzione) è durato 6 anni, 4 mesi e 11 giorni. La Corte ha dato ragione due volte anche per il caso di Vincenzo Ledonne, che aveva presentato un duplice ricorso per due procedimenti durati rispettivamente il primo più di 5 anni, e il secondo oltre 4.
L'Italia è tuttora il paese europeo maggiormente condannato dai giudici di Strasburgo soprattutto a causa dei ricorsi contro la durata eccessiva dei processi.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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