Segnali di segno opposto da parte della diplomazia: da un lato si torna a
parlare - soprattutto a Londra - con insistenza dell'ipotesi di un intervento via terra,
dall'altro si cerca un compromesso per porre termine alle azioni militari. Dal vertice
italo-tedesco di Bari oggi dovrebbe uscire una nuova proposta mentre si attendono nuove
iniziative da parte di Cernomyrdin.
Sul fronte militare nuovi attacchi nella notte a Belgrado e Nys e nella Serbia
meridionale, soprattutto nelle zone dove maggiore è la presenza di truppe jugoslave.
Bombardamento serbo alla frontiera albanese: vi sarebbero oltre diecimila persone in fuga
dall'area. Sono di nuovo cessati gli arrivi dei profughi a Morini e Kukes mentre la NATO
sostiene di essere in possesso dell'uso degli ostaggi come scudi umani. Rugova disconosce
qualsiasi impegno da lui assunto nei suoi incontri a Belgrado con il Presidente jugoslavo
Milosevic ed auspica il proseguimento dei bombardamenti.
Dopo otto settimane dall'inizio delle operazioni militari dell'Alleanza atlantica nella
Jugoslavia, segnali di segno chiaramente opposto si susseguono, mentre proseguono senza
soluzioni di continuità i bombardamenti. Di fronte all'intransigenza di Milosevic,
soprattutto a Londra e Washington sembra riaffacciarsi con insistenza l'ipotesi di un
intervento via terra, che potrebbe concretizzarsi tra la fine di luglio e gli inizi di
agosto. Il Primo Ministro britannico Blair, forte anche di sondaggi favorevoli, dichiara
fortemente convinto della necessità di piegare la resistenza di Belgrado, ed ha ribadito
l'opzione di un intervento militare via terra anche in occasione della sua visita a Sofia,
dove peraltro sarebbero registrare animate manifestazioni di protesta. Più sfumata la
posizione di Washington, che sarebbe favorevole all'utilizzo di truppe di terra, ma solo
per il mantenimento di un accordo di pace e non come ulteriore strumento per costringere
Milosevic alla resa.
Di segno diametralmente opposto l'iniziativa italo-tedesca che si starebbe concretizzando
nel vertice bilaterale di Bari: oggi dovrebbe emergere una proposta di tregua unilaterale,
in concomitanza con una risoluzione dal Palazzo di Vetro, sulla quale potrebbe essere
possibile raccogliere la posizione favorevole anche di Mosca e Pechino. La sospensione dei
raids aerei si avrebbe, in base a quanto dovrebbe essere messo a punto a Bari, in
concomitanza con una risoluzione delle Nazioni Unite che indichi le condizioni minime per
una tregua.
Nel frattempo le operazioni militari continuano senza sosta. In questa nuova notte di
bombardamenti colpite di nuovo le periferie di Belgrado e Njs, la terza città della
Jugoslavia, in particolare le infrastrutture, i depositi di carburante e le caserme già
pesantemente danneggiate nei gironi scorsi. Nuove distruzioni per l'aeroporto militare di
Batajnica ed i complessi industriali di Lipovacka Suma, nei sobborghi meridionali della
capitale. Altri attacchi hanno colpito la Serbia meridionale e le zone limitrofe del
Kossovo, dove più forte è la presenza dei reparti di truppe speciali serbe.
Poco incoraggianti le notizie sul fronte dei profughi. Il flusso è nuovamente bloccato
dai serbi, che attestatisi sulle colline prospicienti Kukes, respingono indietro con
pretesti vari o con la forza migliaia di disperati. La cittadina albanese sembra sempre
più piombare in un clima di guerra: ieri si è avuto un lungo bombardamento da parte
delle artiglierie serbe ed oltre diecimila persone sarebbero in fuga all'interno del paese
schipetaro per sfuggire ai bombardamenti serbi. Ciò renderebbe ancora più urgente lo
spostamento dei campi di accoglienza verso zone più sicure. La NATO nel frattempo ha
dichiarato di essere in possesso di prove documentali che attestano l'utilizzo dei
profughi come scudi umani da parte delle truppe serbe.
Il leader kossovaro Rugova, a Bruxelles dove ha incontrato i Ministri degli Esteri dei
Quindici riuniti al Consiglio Affari Generali, ha nel contempo dichiarato che qualsiasi
cosa da lui concordata con Milosevic a Belgrado non può avere alcun valore visto le
circostanze, smentendo anzi anche qualsiasi firma da lui apposta su non importa quale
documento. Il leader moderato kossovaro mentre si è invece dichiarato favorevole ad un
proseguimento dei bombardamenti, che potranno cessare soltanto dopo il ritiro delle truppe
serbe dalla regione e la costituzione di una forza di sicurezza internazionale da inviare
nel Kossovo a protezione di un ritorno dei profughi nella regione. Rugova sarebbe invece
stato più evasivo su ipotesi di truppe di terra, sottolineando che tale decisione spetta
comunque esclusivamente all'Alleanza atlantica.
2. RUSSIA Consultazioni per il governo. Il candidato premier Stepashin ha avviato consultazioni con i membri della Duma
per ottenere la sua conferma nella carica. La votazione si terrà mercoledì prossimo. Il
candidato premier Stepashin, scelto da Boris Eltsin, non dovrebbe avere problemi per la
ratifica della sua nomina. L'interessato ha avviato una serie di consultazioni tre i
parlamentari per chiedere loro di confermarlo premier nel corso della votazione che si
terrà mercoledì prossimo alla Duma. A spingere per la sua conferma è tra tutti il
leader moderato Nikolai Fyodorov, secondo il quale la nomina di Stepashin contribuirà a
"garantire economica alla nazione". Peraltro, anche i comunisti, che sono stati
pesantemente sconfitti nel loro tentativo di mettere in stato d'accusa Eltsin, non hanno
escluso che il loro voto possa essere favorevole a Stepashin. D'altro canto, dopo la
bocciatura dell'impeachment nei confronti di Eltsin la stessa Duma non intende adesso
continuare la sfida al Cremlino, rischiando così lo scioglimento. Stepashin, dal canto
suo, ha dichiarato che se sarà confermato nella carica, il suo governo intende continuare
la politica di stabilizzazione economica e di pace sociale, conseguita dal suo
predecessore.
3. CONSIGLIO EUROPEO AFFARI GENERALI Decisioni sui
Balcani. Kossovo e Patto di stabilità per l'Europa orientale e meridionale al centro
della prima giornata di lavori del Consiglio. I Ministri dei Quindici hanno incontrato il
Presidente montenegrino Djukanovic ed il leader moderato kossovaro Rugova.
I Ministri degli Esteri dei Quindici hanno manifestato rincrescimento per la mancata
accettazione da parte del Presidente Milosevic delle condizioni poste dalla comunità
internazionale, sottolineando come l'UE aderisca a tali condizioni nella loro interezza.
E' stato manifestato pieno sostegno alle iniziative del Presidente finlandese Ahtisaari -
che tra poco più di un mese sarà presidente di turno dell'Unione - e soddisfazione per
la nomina dell'ex primo ministro svedese Bildt e del Ministro degli Esteri slovacco Kukan
come rappresentanti speciali del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Kossovo. I
Quindici hanno inoltre evidenziato la necessità di giungere quanto prima alla definizione
di una risoluzione del C.d.S. sulla crisi e la volontà a contribuire per una ricerca di
una soluzione politica definitiva.
E' stata inoltre esaminata in dettaglio l'azione di assistenza che l'Unione sta svolgendo
nella regione, annunciando l'imminente allocazione di 100 milioni di euro di assistenza
budgetaria all'Albania, alla macedonia ed al Montenegro, per contribuire alla
stabilizzazione generale della regione.
4. UNIONE EUROPEA Agli olandesi litaliana
Tecnologistica. Luce verde della Commissione all'accordo Renault-Nissan ed alla acquisizione
della maggiore società italiana di servizi logistici alle imprese da parte del gruppo
olandese TNT.
La Commissione, per bocca del portavoce del Commissario alla concorrenza Van Miert, ha
oggi approvato due importanti operazioni di concentrazione societaria nel settore
automobilistico in Francia e di fornitura di servizi in Italia.
L'acquisizione da parte della francese Renault di una partecipazione nella giapponese
Nissan pur rappresentando una ulteriore concentrazione nel settore automobilistico, non
comporta, secondo i servizi della Commissione, rischi di concentrazione commerciale, e
ciò soprattutto alla luce della forza dei concorrenti già presenti sul mercato
dell'automobile, anche per quanto riguarda la Francia, dove la soglia di presenza di oltre
il 20% si scontra con concorrenti di quasi pari dimensione come Peugeot, Bmw, Mercedes.
Diversa la situazione per quanto concerne il controllo da parte del gruppo olandese TNT
della società italiana di servizi logistici alle imprese Tecnologistica. In questo caso,
infatti, si dà vita al di gran lunga principale fornitore in Italia di tali servizi. Ciò
nonostante, secondo la Commissione, alla luce del minore sviluppo del mercato italiano dei
servizi logistici rispetto alla media europea, tale circostanza non dovrebbe impedire il
numero e l'importanza di altri fornitori di servizi, dato il forte tasso di crescita del
mercato italiano e la sempre più prevedibile forte domanda.
5. CORTE EUROPEA LItalia condannata per i processi
lunghi. L'Italia ha subito tre nuove condanne a Strasburgo dalla Corte Europea per i
diritti umani per la durata eccessiva dei procedimenti penali e civili. I giudici europei
hanno condannato il Governo italiano a pagare 11,5 milioni di lire per i "danni
morali" e le spese all'avv. Saccomanno, il cui processo per calunnia (conclusosi con
una assoluzione) è durato 6 anni, 4 mesi e 11 giorni. La Corte ha dato ragione due volte
anche per il caso di Vincenzo Ledonne, che aveva presentato un duplice ricorso per due
procedimenti durati rispettivamente il primo più di 5 anni, e il secondo oltre 4.
L'Italia è tuttora il paese europeo maggiormente condannato dai giudici di Strasburgo
soprattutto a causa dei ricorsi contro la durata eccessiva dei processi.