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Giorni dell'Europa

Venerdì 14 maggio 1999

1. JUGOSLAVIA – Si intensificano i bombardamenti.
La NATO continua a non credere al ritiro serbo dal Kossovo e intensifica i bombardamenti sulla RFJ (sono state effettuate 760 missioni ieri, in particolare a Novi Sad e Belgrado), mentre le truppe serbe sono tornate a colpire obiettivi all'interno del territorio albanese, senza fare vittime.
Sul piano diplomatico, il Presidente Clinton ha ribadito che i ritiri parziali non bastano, insistendo sulle cinque richieste della NATO, mentre la mediazione russa continua nonostante la crisi politica del Paese e la Cina usa toni forti dopo l'incidente all'Ambasciata cinese a Belgrado. Si profila un'iniziativa diplomatica finlandese (il Presidente Ahtisaari sarà la settimana prossima a Belgrado insieme a Cernomyrdin) mentre da Belgrado affiorano nuovi segnali di perdita di consensi di Milosevic.
Il Cancelliere tedesco Schroeder, in visita a Pechino col difficile compito di ricucire i rapporti con la Cina, ha potuto ottenere un miglioramento solo formale dell'atteggiamento dei suoi interlocutori cinesi (il Presidente Jang Zemin e il Primo Ministro Zhu Rongji), che hanno ribadito la richiesta di arresto dei bombardamenti prima di iniziare un negoziato che comunque, anche per Pechino, può essere basato sul documento approvato dal G8. Il Primo Ministro Zhu ha anche dichiarato che è prematuro considerare una partecipazione cinese alla forza multinazionale in Kossovo.
Nella successiva cerimonia funebre per le vittime dell'attacco all'Ambasciata, il Presidente ha usato toni durissimi con gli Stati Uniti, affermando che Washington cerca, tramite una politica di forza, di conquistare l'egemonia planetaria e di espandere la propria influenza. Zemin ha quindi ricordato le note richieste cinesi in tema di "riparazioni", ammonendo sulle conseguenze di una mancata "soddisfazione".
Sono proseguiti anche gli incontri con esponenti russi. Ieri il Presidente Chirac ha incontrato sia il collega Eltsin sia il Ministro degli Esteri Ivanov e il mediatore Cernomyrdin. In esito ai colloqui Eltsin si è astenuto dal ripetere la minaccia espressa negli ultimi giorni di por termine alla mediazione russa, ma ha lamentato la mancanza di "comprensione" per le proposte russe in una crisi che costituisce "la più grave sfida per l'Europa nei tempi recenti". Per parte sua, Chirac ha parlato di "passi avanti in direzione della pace", aggiungendo però di non potere prevedere quando si verificherà l'attesa svolta.
Più o meno sulla stessa linea i commenti di Strobe Talbott che, dopo una breve tappa a Helsinki, ha ripreso ieri i colloqui a Mosca con Cernomyrdin. L'incontro ha permesso di registrare nuove convergenze, come dichiarato dal numero due del Dipartimento di Stato, tanto che "è possibile sperare in una soluzione pacifica al conflitto". Anche Cernomyrdin si è poi recato a Helsinki, per incontrare Presidente finlandese Ahtisaari, concordando con quest'ultimo di effettuare una missione congiunta a Belgrado la settimana prossima.
In assenza di risultati concreti dalla varie iniziative diplomatiche, e mentre si profila la nuova mediazione della Finlandia (che da luglio assumerà la Presidenza di turno dell'UE), si è verificato un ulteriore segnale di perdita di consenso di Milosevic all'interno della RFJ: in un comunicato diramato anche alla stampa, 25 associazioni culturali, sindacali e umanitarie, pur criticando gli attacchi NATO, hanno sostenuto la necessità di ricercare un compromesso con un nemico superiore per forze, invitando il Governo ad assumersi le proprie responsabilità per le perdite e i danni materiali subiti dal popolo serbo.
Nel cinquantunesimo giorno di operazioni militari, il portavoce della NATO ha fatto il bilancio dei risultati ottenuti: sono stati distrutti 100 aerei serbi (40% dell'aviazione di Belgrado), 432 blindati e pezzi d'artiglieria (25% delle dotazioni), la metà delle munizioni e il 25% degli impianti di produzione di queste ultime.

2. KOSSOVO – L’assistenza ai profughi.
Si intensificano gli sforzi delle Nazioni Unite per l'assistenza ai profughi. E' in corso di svolgimento una conferenza a Ginevra per reperire risorse, e per il fine settimana è prevista una missione nella RFJ del Vice Segretario Generale Vieira.
In materia di ricostruzione dei Balcani, si compiono i primi passi della cooperazione fra Banca Mondiale e UE, con la costituzione di un gruppo congiunto di lavoro.
Al vertice di Ginevra partecipa anche il Segretario Generale Kofi Annan. E' in programma per il prossimo fine settimana una missione in Jugoslavia del Vice Segretario Generale per gli affari umanitari Sergio Vieira de Mello, allo scopo di verificare le necessità della popolazione del Kossovo, anche in vista del rientro dei profughi. Secondo fonti delle Nazioni Unite, le Autorità di Belgrado hanno già garantito l'accesso alle zone in cui la situazione umanitaria è più grave.
Nel quadro dell'azione umanitaria delle Nazioni Unite è avvenuta ieri la visita a Belgrado dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani Mary Robinson, che dopo un giro di capitali (Sarajevo, Zagabria, Skopje, Tirana e Podgorica) dove è stata ricevuta al massimo livello, ha inutilmente tentato di incontrare Milosevic, che ha delegato allo scopo il Ministro degli Esteri federale Jovanovic. La Robinson ha espresso rammarico per non essere riuscita a riferire a Milosevic i commenti raccolti dai profughi kossovari sui reali motivi della loro fuga, causata dalla persecuzione da parte dei serbi, e non già dai bombardamenti della NATO. L'Alto Commissario ha comunque ricordato che anche le azioni NATO sono sotto la giurisdizione del Tribunale penale internazionale dell'Aja.
Anche altre organizzazioni internazionali si stanno attivando, non solo per gli aiuti immediati alle popolazioni, ma anche per la ricostruzione post-conflitto. A seguito della decisione presa a Washington il 27 aprile scorso di delegare a Banca Mondiale e Unione Europea il compito di coordinare l'azione di ricostruzione economica nei Balcani, si è tenuto un incontro a Londra fra il Presidente Wolfensohn e il Commissario de Silguy in esito al quale è stato deciso di istituire a Bruxelles una "task force" congiunta, che dovrà coordinare le iniziative di sostegno alla regione.

3. GERMANIA – I Verdi profondamente divisi.
Con una votazione a favore di una linea moderata sul conflitto in Kossovo il partito dei Verdi evita il rischio di scissione, e forse anche di dimissioni dal Governo del Ministro degli Esteri Fischer. Il partito esce però dal congresso profondamente diviso.
E' rientrato il pericolo di una scissione del partito dei verdi, che si sono riuniti a congresso per verificare la linea da tenere sul conflitto in Kossovo. Sono state presentate due risoluzioni, una in cui si chiede la sospensione temporanea dei bombardamenti ed un'intensificazione degli sforzi di pace, ed un'altra più radicale per la fine incondizionata delle operazioni NATO. Se quest'ultima fosse passata, il Ministro Fischer avrebbe forse contemplato l'ipotesi di rassegnare le dimissioni. L'approvazione di misura della prima risoluzione (444 voti su 888 delegati) ha scongiurato tale sviluppo, ma ha comunque evidenziato la profonda spaccatura fra "radicali" e moderati all'interno degli ecologisti tedeschi.

4. COMMISSIONE EUROPEA – Le idee inglesi.
Secondo fonti della stampa inglese, Tony Blair avrebbe intenzione di nominare alla carica di commissario per il commercio estero (in sostituzione di Leon Brittan) Chris Patten, l'ultimo governatore britannico di Hong Kong ed ex presidente del partito conservatore. Il secondo commissario britannico dovrebbe continuare ad essere Neil Kinnock, che sarebbe confermato per un secondo mandato ai "trasporti", nella prospettiva di un'eventuale nomina anche come vice presidente della Commissione.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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