La NATO continua a non credere al ritiro serbo dal Kossovo e intensifica i
bombardamenti sulla RFJ (sono state effettuate 760 missioni ieri, in particolare a Novi
Sad e Belgrado), mentre le truppe serbe sono tornate a colpire obiettivi all'interno del
territorio albanese, senza fare vittime.
Sul piano diplomatico, il Presidente Clinton ha ribadito che i ritiri parziali non
bastano, insistendo sulle cinque richieste della NATO, mentre la mediazione russa continua
nonostante la crisi politica del Paese e la Cina usa toni forti dopo l'incidente
all'Ambasciata cinese a Belgrado. Si profila un'iniziativa diplomatica finlandese (il
Presidente Ahtisaari sarà la settimana prossima a Belgrado insieme a Cernomyrdin) mentre
da Belgrado affiorano nuovi segnali di perdita di consensi di Milosevic.
Il Cancelliere tedesco Schroeder, in visita a Pechino col difficile compito di ricucire i
rapporti con la Cina, ha potuto ottenere un miglioramento solo formale dell'atteggiamento
dei suoi interlocutori cinesi (il Presidente Jang Zemin e il Primo Ministro Zhu Rongji),
che hanno ribadito la richiesta di arresto dei bombardamenti prima di iniziare un
negoziato che comunque, anche per Pechino, può essere basato sul documento approvato dal
G8. Il Primo Ministro Zhu ha anche dichiarato che è prematuro considerare una
partecipazione cinese alla forza multinazionale in Kossovo.
Nella successiva cerimonia funebre per le vittime dell'attacco all'Ambasciata, il
Presidente ha usato toni durissimi con gli Stati Uniti, affermando che Washington cerca,
tramite una politica di forza, di conquistare l'egemonia planetaria e di espandere la
propria influenza. Zemin ha quindi ricordato le note richieste cinesi in tema di
"riparazioni", ammonendo sulle conseguenze di una mancata
"soddisfazione".
Sono proseguiti anche gli incontri con esponenti russi. Ieri il Presidente Chirac ha
incontrato sia il collega Eltsin sia il Ministro degli Esteri Ivanov e il mediatore
Cernomyrdin. In esito ai colloqui Eltsin si è astenuto dal ripetere la minaccia espressa
negli ultimi giorni di por termine alla mediazione russa, ma ha lamentato la mancanza di
"comprensione" per le proposte russe in una crisi che costituisce "la più
grave sfida per l'Europa nei tempi recenti". Per parte sua, Chirac ha parlato di
"passi avanti in direzione della pace", aggiungendo però di non potere
prevedere quando si verificherà l'attesa svolta.
Più o meno sulla stessa linea i commenti di Strobe Talbott che, dopo una breve tappa a
Helsinki, ha ripreso ieri i colloqui a Mosca con Cernomyrdin. L'incontro ha permesso di
registrare nuove convergenze, come dichiarato dal numero due del Dipartimento di Stato,
tanto che "è possibile sperare in una soluzione pacifica al conflitto". Anche
Cernomyrdin si è poi recato a Helsinki, per incontrare Presidente finlandese Ahtisaari,
concordando con quest'ultimo di effettuare una missione congiunta a Belgrado la settimana
prossima.
In assenza di risultati concreti dalla varie iniziative diplomatiche, e mentre si profila
la nuova mediazione della Finlandia (che da luglio assumerà la Presidenza di turno
dell'UE), si è verificato un ulteriore segnale di perdita di consenso di Milosevic
all'interno della RFJ: in un comunicato diramato anche alla stampa, 25 associazioni
culturali, sindacali e umanitarie, pur criticando gli attacchi NATO, hanno sostenuto la
necessità di ricercare un compromesso con un nemico superiore per forze, invitando il
Governo ad assumersi le proprie responsabilità per le perdite e i danni materiali subiti
dal popolo serbo.
Nel cinquantunesimo giorno di operazioni militari, il portavoce della NATO ha fatto il
bilancio dei risultati ottenuti: sono stati distrutti 100 aerei serbi (40% dell'aviazione
di Belgrado), 432 blindati e pezzi d'artiglieria (25% delle dotazioni), la metà delle
munizioni e il 25% degli impianti di produzione di queste ultime.
2. KOSSOVO Lassistenza ai profughi. Si intensificano gli sforzi delle Nazioni Unite per l'assistenza ai profughi.
E' in corso di svolgimento una conferenza a Ginevra per reperire risorse, e per il fine
settimana è prevista una missione nella RFJ del Vice Segretario Generale Vieira.
In materia di ricostruzione dei Balcani, si compiono i primi passi della cooperazione fra
Banca Mondiale e UE, con la costituzione di un gruppo congiunto di lavoro.
Al vertice di Ginevra partecipa anche il Segretario Generale Kofi Annan. E' in programma
per il prossimo fine settimana una missione in Jugoslavia del Vice Segretario Generale per
gli affari umanitari Sergio Vieira de Mello, allo scopo di verificare le necessità della
popolazione del Kossovo, anche in vista del rientro dei profughi. Secondo fonti delle
Nazioni Unite, le Autorità di Belgrado hanno già garantito l'accesso alle zone in cui la
situazione umanitaria è più grave.
Nel quadro dell'azione umanitaria delle Nazioni Unite è avvenuta ieri la visita a
Belgrado dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani Mary Robinson, che dopo un giro di
capitali (Sarajevo, Zagabria, Skopje, Tirana e Podgorica) dove è stata ricevuta al
massimo livello, ha inutilmente tentato di incontrare Milosevic, che ha delegato allo
scopo il Ministro degli Esteri federale Jovanovic. La Robinson ha espresso rammarico per
non essere riuscita a riferire a Milosevic i commenti raccolti dai profughi kossovari sui
reali motivi della loro fuga, causata dalla persecuzione da parte dei serbi, e non già
dai bombardamenti della NATO. L'Alto Commissario ha comunque ricordato che anche le azioni
NATO sono sotto la giurisdizione del Tribunale penale internazionale dell'Aja.
Anche altre organizzazioni internazionali si stanno attivando, non solo per gli aiuti
immediati alle popolazioni, ma anche per la ricostruzione post-conflitto. A seguito della
decisione presa a Washington il 27 aprile scorso di delegare a Banca Mondiale e Unione
Europea il compito di coordinare l'azione di ricostruzione economica nei Balcani, si è
tenuto un incontro a Londra fra il Presidente Wolfensohn e il Commissario de Silguy in
esito al quale è stato deciso di istituire a Bruxelles una "task force"
congiunta, che dovrà coordinare le iniziative di sostegno alla regione.
3. GERMANIA I Verdi profondamente divisi. Con una votazione a favore di una linea moderata sul conflitto in Kossovo il
partito dei Verdi evita il rischio di scissione, e forse anche di dimissioni dal Governo
del Ministro degli Esteri Fischer. Il partito esce però dal congresso profondamente
diviso.
E' rientrato il pericolo di una scissione del partito dei verdi, che si sono riuniti a
congresso per verificare la linea da tenere sul conflitto in Kossovo. Sono state
presentate due risoluzioni, una in cui si chiede la sospensione temporanea dei
bombardamenti ed un'intensificazione degli sforzi di pace, ed un'altra più radicale per
la fine incondizionata delle operazioni NATO. Se quest'ultima fosse passata, il Ministro
Fischer avrebbe forse contemplato l'ipotesi di rassegnare le dimissioni. L'approvazione di
misura della prima risoluzione (444 voti su 888 delegati) ha scongiurato tale sviluppo, ma
ha comunque evidenziato la profonda spaccatura fra "radicali" e moderati
all'interno degli ecologisti tedeschi.
4. COMMISSIONE EUROPEA Le idee inglesi. Secondo fonti della stampa inglese, Tony Blair avrebbe intenzione di nominare
alla carica di commissario per il commercio estero (in sostituzione di Leon Brittan) Chris
Patten, l'ultimo governatore britannico di Hong Kong ed ex presidente del partito
conservatore. Il secondo commissario britannico dovrebbe continuare ad essere Neil
Kinnock, che sarebbe confermato per un secondo mandato ai "trasporti", nella
prospettiva di un'eventuale nomina anche come vice presidente della Commissione.