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Mercoledì 12 maggio 1999
1. KOSSOVO - Ruolo della Cina.
Mentre la Russia cerca di presentare il parziale
ritiro dal Kossovo come una svolta nella posizione serba, la NATO
mostra di non darvi peso di fronte all'evidenza della continua
massiccia presenza di truppe nella provincia. Proprio ieri, in
contrasto con le dichiarazioni di Belgrado, l'esercito serbo ha
pesantemente attaccato postazioni dell'UCK al confine con
l'Albania.
In visita a Pechino Cernomyrdin prende atto della posizione
cinese: interruzione dei bombardamenti prima di negoziare. Questo
rappresenta un "arretramento" rispetto allintesa
raggiunta dal G8, cui Mosca aveva aderito, che non condizionava
la discussione alle Nazioni Unite su una risoluzione sul Kossovo
alla sospensione dellintervento NATO. Washington e
lAlleanza hanno immediatamente respinto la richiesta, ma è
chiaro che la distruzione dellambasciata cinese ha rimesso
in gioco, o comunque complicato, il compromesso diplomatico
trovato a Petersberg. La Cina, sempre unincognita in
Consiglio di Sicurezza ONU, vuole adesso aver un ruolo più
diretto nella soluzione del conflitto in Kossovo.
Milosevic, che ha subito sfruttato le difficoltà in campo
avversario con la cortina fumogena del parziale ritiro, trova
improvvisamente in Pechino, oltre che in Mosca, un interlocutore
che lo sottrae dallisolamento.
La notizia del ritiro parziale dell'esercito serbo dal Kossovo,
definita sviluppo incoraggiante dal Ministro degli Esteri russo
Ivanov, è stata smentita da fonti di "intelligence"
statunitense, secondo le quali le truppe di Milosevic si
starebbero semplicemente riposizionando, anche
nelleventualità di un eventuale attacco di terra della
NATO. Ivanov lo ha ribadito anche nell'incontro col collega
francese Vedrine, a Mosca per preparare la visita di Chirac che
inizia oggi.
L'inviato speciale Cernomyrdin ha avuto colloqui definiti
"fruttuosi" ieri a Pechino con il Presidente Jang Zemin
e col premier Zhu Rongji. Secondo quanto riferito da Cernomyrdin,
la Cina sarebbe disposta a lavorare in sede di Nazioni Unite per
una soluzione politica al conflitto sulla base del documento del
G8, ma con la condizione, (condivisa anche da Mosca, secondo
Cernomyrdin) della previa cessazione dei bombardamenti. Il
ritorno alla richiesta di preventivo arresto dei bombardamenti
sarebbe un "arretramento" della Russia sulle posizioni
cinesi dopo le aperture effettuate in sede di G8.Cernomyrdin ha
però aggiunto di avere nuove proposte da offrire alla NATO,
senza specificarle. La richiesta di cessazione dei bombardamenti
è stata subito categoricamente respinta dal Governo americano e
da Bruxelles; la Casa Bianca ha invece ribadito l'intenzione di
proseguire le operazioni militari fino al raggiungimento delle
note condizioni poste dellAlleanza. Ne discuteranno stamani
a Mosca Ivanov e Strobe Talbott, che incontrerà anche
Cernomyrdin.
La situazione sul terreno in Kossovo tende a smentire le promesse
di ritiro parziale jugoslavo. A sole 24 dall'annuncio e dopo
alcuni giorni di relativa calma, è ripresa in pieno la tensione
al confine fra Albania e Kossovo a seguito del massiccio attacco
serbo contro postazioni dell'UCK; secondo fonti albanesi, anche
tramite bombardamenti aerei. Gli scontri avrebbero provocato
decine di morti fra le file dell'UCK.
Lepurazione etnica ha rafforzato il sostegno e il
reclutamento dellUCK. La guerriglia non è in grado di
minacciare lesercito serbo finché presente in forze; anche
se Belgrado volesse veramente ridurre le proprie forze, un ritiro
parziale dovrebbe fare i conti con lUCK. Solo un quadro
negoziale quale quello offerto dal G8, che prevedeva anche il
disarmo della guerriglia (tantè che il piano era stato
rigettato da elementi UCK), potrebbe garantire anche gli
jugoslavi.
I bombardamenti della NATO si sono ieri intensificati, ed hanno
interessato tutta la Serbia. Colpiti gli aeroporti di Sjienica e
Ponikve, nonché due caserme a Belgrado e Pancevo. Durante un
attacco ad un complesso petrolifero nella zona di Nis sarebbe
rimasto leggermente ferito anche il Ministro serbo dell'Industria
Dusa Matkovic, che stava visitando l'impianto.
Per la prima volta la NATO ha ammesso la perdita di due aerei, un
F16 ed un F117, entrambi abbattuti da missili terra - aria di
Belgrado.
Il problema della NATO resta quello dimostrare lefficacia
dellintervento militare in Kossovo, cioè nel fermare o
rallentare le operazioni serbe nella provincia prima di trovarsi
davanti al fatto compiuto dellespulsione forzata della
grande maggioranza della popolazione albanese. Secondo varie
stime più di metà della popolazione è già uscita dai confini,
mentre un numero imprecisato di sfollati (potrebbe arrivare al
mezzo milione, cioè ad un altro quarto) è disperso
allinterno.
2. KOSSOVO Il punto
sullassistenza ai profughi.
La NATO inizia loperazione "viveri dal
cielo" per soccorrere gli sfollati (forse mezzo milione)
intrappolati nella provincia.
In un colloquio a Roma fra il Ministro Jervolino e Staffan De
Mistura, consigliere speciale dell'Alto Commissario delle Nazioni
Unite per i Rifugiati, è stato fatto il punto delle operazioni
di assistenza ai profughi e dell'eventualità di trasferire i
campi di Kukes in luogo più sicuro. Discusse anche le
prospettive del vertice convocato per giovedì e venerdì a
Ginevra sull'assistenza ai profughi. Al vertice parteciperà Kofi
Annan, che avrà incontri con vari paesi donatori, nonché col
presidente della Banca Mondiale, allo scopo di sollecitare
contributi per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite.
3. UEO Riunione dei ministri.
Alla riunione ministeriale di Brema i ministri
dell'UEO esprimono sostegno per le operazioni militari della NATO
in Jugoslavia e sottolineano l'esigenza di una graduale
integrazione fra UEO e UE.
Come risulta anche dalle recenti dichiarazioni alla stampa del
nuovo Commissario UE, Prodi, lintervento in Kossovo ha
riproposto in concreto il problema della "identità
europea" in campo difesa e sicurezza (IESD) e del rapporto
far capacità militari europee ed americane allinterno
della NATO.
La riunione ministeriale dell'UEO, convocata dalla presidenza
tedesca a Brema, si è conclusa con l'approvazione di un
documento finale in cui si esprime pieno appoggio all'azione
della NATO in Jugoslavia. Commentando tale passaggio del
documento finale, il Ministro Scognamiglio, che insieme al
sottosegretario Ranieri guidava la delegazione italiana, ha
evidenziato che non è previsto un cambiamento di strategia della
NATO nella conduzione delle operazioni militari, che
continueranno ad essere basate su attacchi aerei.
I ministri della difesa e degli esteri hanno anche sottolineato
l'esigenza di una graduale integrazione fra UEO e UE. La
questione sarà ripresa al Consiglio Europeo di Colonia del
prossimo 4 giugno, sulla base di una proposta tedesca che prevede
la completa integrazione dell'UEO nell'UE entro la fine del 2000.
4. CIHEAM Riunione ministeriale a
Roma.
I tredici paesi del CIHEAM, riuniti a livello
ministeriale a Roma, varano un programma di cooperazione in campo
agricolo fra Paesi mediterranei.
Si è svolta a Roma la riunione dei 13 Paesi aderenti al Centro
internazionale di alti studi economici dell'agricoltura del
mediterraneo. Per l'Italia ha partecipato il Ministro De Castro,
mentre il Ministro Dini ha pronunciato il discorso d'apertura. I
ministri hanno riconosciuto l'importanza del settore agricolo per
lo sviluppo della regione euro-mediterranea ed a tal fine è
stato istituito un gruppo di lavoro che dovrà individuare i
settori più promettenti di cooperazione nord-sud, anche in campo
ambientale.
5. GERMANIA Nuovo presidente
della Banca centrale.
Confermata la nomina di Ernst Welteke, finora
Presidente della Banca Centrale dell'Assia, quale nuovo
Presidente della Bundesbank.
6. UNIONE EUROPEA Riunione
informale dei ministri del Commercio estero.
I ministri non sono riusciti a prevenire ad una
posizione comune in materia di successione di Ruggiero all'OMC.
Discusse le prospettive dell'avvio di un nuovo negoziato sul
commercio internazionale che faccia seguito all'Uruguay Round.
Ciò sarà possibile se saranno superate le resistenze dei Paesi
che sostengono la necessità della preventiva piena applicazione
delle decisioni adottate durante tale ultimo negoziato.
Alla riunione informale di Berlino dei Ministri del Commercio
Estero dellUnione Europea ha partecipato per lItalia
il Sottosegretario Cabras. Nonostante le aspettative della
vigilia sulla possibilità di pervenire ad una decisione comune
in favore del neozelandese Moore alla guida dellOMC, non è
stato possibile raggiungere un consenso fra i Ministri.
LUnione Europea continua dunque ad essere divisa riguardo
alla successione di Ruggiero.
Sono anche state esaminate le prospettive del Millennium Round:
la nuova tornata negoziale dovrebbe inaugurarsi con la Conferenza
Ministeriale di Seattle a fine novembre, se si riuscirà a
superare le incertezze di alcuni PVS, fra i quali Egitto e India,
che ritengono prematuro indire un nuovo negoziato, quando non
tutti i paesi sono stati in grado di recepire le decisioni prese
nel corso del precedente Uruguay Round.
7. COMMISIONE EUROPEA Procedura
sugli aiuti italiani alla formazione professionale.
Si è conclusa la procedura sulla compatibilità del
regime di aiuti italiani alla formazione lavoro con un giudizio
positivo della Commissione, vincolato però al soddisfacimento di
alcune condizioni.
La Commissione ha chiuso la procedura iniziata dalla DG
Concorrenza sugli aiuti italiani alla formazione lavoro (un
regime di sgravi fiscali e di riduzioni di oneri per un valore
annuo di 8.000 miliardi di lire). Tale regime, che scatta in caso
di assunzione con contratti di formazione lavoro, è stato
giudicato compatibile con la normativa comunitaria, a condizione
però che l'assunzione riguardi disoccupati o individui che
incontrano difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro
(categoria che viene specificata in base ad alcuni parametri).
La Commissione ha anche autorizzato i contributi per la
trasformazione dei contratti di formazione lavoro in contratti a
tempo indeterminato, a condizione che si realizzi in ogni azienda
un aumento stabile del livello di occupazione.
Gli aiuti italiani concessi dal novembre 1995 senza rispettare
tali criteri saranno giudicati incompatibili con la normativa
comunitaria.
8. UNIONE EUROPEA I dati del
commercio estero.
Al deficit commerciale fatto registrare a gennaio dai
15 paesi UE fa riscontro un leggero attivo degli 11 "paesi
euro".
Secondo l'ultimo bollettino Eurostat, i paesi dell'Unione Europea
hanno registrato nel mese di gennaio 1999 un deficit di bilancia
commerciale di 6,1 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 4,6
miliardi dello stesso mese del 1998. Nel corso di tutto il 1998
gli stessi Paesi hanno invece conseguito un avanzo pari a 20
miliardi di euro.
Migliore la "performance" del gruppo degli 11
paesi-euro, che nel mese di gennaio hanno fatto registrare un
attivo di 0,7 miliardi di euro, e di 82,8 miliardi nello scorso
anno.
31 luglio 1999 webmaster@euganeo.it |
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il collegio senatoriale
di Tino Bedin |