i-e104
Mercoledì 5 maggio 1999
1. KOSSOVO Non cè
risultato per la mediazione russa.
Cernomyrdin ha lasciato New York senza un'intesa su
tutti i termini di una soluzione politica: salta la sua sosta a
Belgrado. Liniziativa diplomatica continua con la visita di
Clinton alla NATO, a Bruxelles, e a Bonn. Il Presidente americano
vuole dare una dimostrazione dunità allinterno
dellAlleanza e dappoggio al governo di Schroeder.
Contemporaneamente nella capitale tedesca si tiene la riunione di
domani dei Ministri degli Esteri del G8, che cercherà di
concordare i lineamenti di una risoluzione ONU, compreso il punto
spinoso della composizione della forza di pace in Kossovo. Sulla
necessità di una forza militare cè stato già qualche
sottinteso riconoscimento russo: mancano ancora chiare
indicazioni di disponibilità jugoslava, anche se fonti
governative di Belgrado hanno anticipato un "piano" di
Milosevic.
Criticata la NATO dallIstituto per gli Studi Strategici di
Londra la condotta, "diplomatica e militare", della
campagna contro la RFJ. Secondo lISS la pressione su
Belgrado durante i negoziati di Rambouillet non è stata
abbastanza risoluta ("una diplomazia più aggressiva è
necessaria proprio per limitare luso della forza"),
mentre le limitazioni autoimposte ai bombardamenti per limitare
le vittime civili ne hanno diluito limpatto. Anche il
Generale Naumann, tedesco, Presidente del Comitato Militare, nel
discorso di commiato per raggiunti limiti di età (60 anni),
riconosce controproducenti i vincoli cui è sottoposta la
campagna aerea.
Secondo i portavoce dellAlleanza, ieri sono stati
conseguiti i risultati di maggior successo contro obiettivi
militari in Kossovo. Presi di mira le Brigate ritenute
responsabili dellepurazione della popolazione albanese.
Centrata in pieno una caserma. Dopo gli accertamenti fatti,
Bruxelles smentisce le accuse jugoslave di aver colpito un
autobus di civili. Clark afferma che Apache sono ormai pronti
all'uso, ma un secondo elicottero cade in un volo di
addestramento nei pressi di Tirana. Si prevede l'utilizzo anche
degli AMX italiani per la difesa dei nostri militari in Albania e
Macedonia e a protezione dei profughi.
La missione negli Stati Uniti dell'inviato speciale russo
Cernomyrdin non ha sciolto i nodi per lavvio di un
negoziato politico. Dopo aver incontrato a due riprese il Vice
Presidente Gore, con cui ha un consolidato rapporto personale,
Cernomyrdin ha avuto un colloquio di 40 minuti con Kofi Annan, in
cui sono state individuati i punti da approfondire
(essenzialmente la composizione e le modalità di intervento
della forza di pacificazione in Kossovo). E venuta così
meno la possibilità di un viaggio a Belgrado dell'ex-premier
russo.
Lazione diplomatica passa alla prossima riunione del G8 a
livello ministeriale, convocata per domani a Bonn. Per
lItalia parteciperà il Ministro Dini, accompagnato dal
Direttore Politico, Baldocci. Durante la riunione si cercherà di
mettere a punto un documento che dovrebbe poi costituire la base
di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul conflitto in
Kossovo. Il documento dovrebbe prevedere il dispiegamento di una
presenza internazionale di sicurezza sulla base del Capitolo 7
della carta delle Nazioni Unite. A tale "presenza di
sicurezza" è scontata la partecipazione della Russia (dalla
Norvegia il Ministro della Difesa russo Sergeyev ha dichiarato
che il suo Paese è disposto a guidare una forza di pace cui
partecipino anche truppe di Stati nordeuropei), ma i Ministri del
G8 dovranno trovare una formula che contempli anche quella NATO,
ritenuta essenziale da Washington e dalle capitali europee,
nonché evitare "doppie chiavi" che si sono rivelate
del tutto inefficaci nellesperienza ONU in Bosnia (a
differenza della successiva forza di pace NATO).
Si nota comunque un certo "movimento" nelle rispettive
posizioni, coi russi che sembrano aver abbandonato al richiesta
di cessazione dei bombardamenti prima di qualsiasi negoziato, e
gli Stati Uniti che si dichiarano pronti a cogliere le eventuali
aperture di Milosevic (quale ad esempio l'inizio del ritiro dal
Kossovo). Per il momento il Presidente Clinton mantiene però un
atteggiamento di fermezza, iniziando oggi una visita in Europa
(sarà a Bruxelles per colloqui con Solana e poi nella base NATO
di Ramstein in Germania) finalizzata a mantenere il consenso
sulle operazioni militari dell'Alleanza.
Quanto ultime sono proseguite nella giornata di ieri. Colpiti
vari obiettivi, fra cui per la seconda volta una fabbrica
metallurgica a Valjevo. L'aviazione NATO, oltre ad aver abbattuto
un MIG 29 serbo, ha ieri colpito postazioni di artiglieria
nemiche alla frontiera di Morini fra Kossovo e Albania,
normalmente usate dall'esercito jugoslavo per bombardare i
villaggi albanesi vicini al confine. Durante uno di questi
bombardamenti, secondo fonti albanesi, sarebbe stata colpita una
caserma causando la morte di tutti gli occupanti, inclusi civili
kossovari ivi presenti.
Il Generale Clark ha comunque messo in guardia la RFJ contro la
prosecuzione dei bombardamenti al confine albanese, minacciando
pesanti rappresaglie e ricordando che gli elicotteri Apache sono
ormai pronti all'uso. Nel quadro delle nuove mansioni
dell'aviazione NATO a supporto delle azioni degli Apache, saranno
impiegati anche aerei italiani AMX a difesa sia delle forze
italiane impegnate in Albania e Macedonia sia dei profughi. Ieri
intanto si è schiantato al suolo un elicottero Apache a 75
chilometri dall'aeroporto di Rinas in Albania, causando la morte
di entrambi i piloti.
Il Portavoce della NATO ha sostenuto in un incontro con la stampa
che a seguito delle ultime azioni militari, favorite dal bel
tempo, è stata sostanzialmente ridotta la capacità operativa
delle truppe serbe impegnate in Kossovo. Di parere opposto
Milosevic, che ha ieri sostenuto di aver ottenuto l'annientamento
delle truppe dell'UCK, lodando i vertici militari jugoslavi per
questo risultato.
Nonostante le ottimistiche dichiarazioni dei portavoce
dellAlleanza, la NATO deve ancora dimostrare di riuscire
nellintento di fermare la "pulizia etnica" del
Kossovo; Milosevic non da segno di essere stato finora distolto
dallobiettivo di mettere la comunità internazionale di
fronte al fatto compiuto in Kossovo, pur pagando il prezzo dei
bombardamenti. Questa, in sintesi, la conclusione
dellIstituto per gli Studi strategici di Londra, mentre
luscente Presidente del Comitato Militare NATO, Generale
Naumann, ammette che la campagna aerea "funziona, ma non
così rapidamente come sperato".
2. MACEDONIA Insostenibile la
pressione dei profughi.
La situazione in Macedonia diventa sempre più
drammatica a seguito di nuovi arrivi, e l'Italia decide di
accogliere 10.000 profughi nella ex base missilistica di Comiso e
in un altro campo probabilmente in Calabria.
Si inizia a discutere della ricostruzione post-bellica, ed in
tale ambito è stato anche deciso di accelerare la realizzazione
del "corridoio A8", che consisterà in una serie di
collegamenti (strade, ferrovie e un oleodotto) dal Mar Nero al
Mediterraneo, via Bulgaria, Macedonia, Albania.
Impennata di profughi verso la Macedonia: 11.600 persone hanno
varcato il confine, secondo fonti dell'UNHCR, mentre altre 700
sono fuggite in Albania e 200 in Montenegro. La situazione in
Macedonia diventa quindi sempre più drammatica: il Governo del
Paese, dove sono presenti 190.000 profughi, la metà dei quali
ospitati in campi, continua a richiedere l'aiuto internazionale
per far fronte a questa emergenza, che sta mettendo a dura prova
non solo l'economia del paese, ma anche gli equilibri interni
caratterizzati dalla presenza di una forte minoranza albanese. Il
Governo italiano ha prontamente raccolto l'appello decidendo di
inviare in Macedonia strutture ospedaliere, cucine da campo e
altro materiale, ma soprattutto predisponendo l'accoglienza in
Italia in favore di 10.000 profughi. Circa la metà di loro
sarebbe ospitata nella ex base militare di Comiso, mentre per gli
altri si sta pensando ad un campo in allestimento a Crotone.
Commentando tale decisione da Tirana dove sta compiendo una
visita, il Sottosegretario Ranieri ha evidenziato che obiettivo
del Governo rimane l'assistenza ai profughi il più vicino
possibile al Kossovo, ma che i più deboli e i più esposti ai
pericoli potranno trovare accoglienza in Italia.
Intanto si sta iniziando, col decisivo contributo italiano, a
riflettere sull'azione di ricostruzione post-bellica, che dovrà
costituire il necessario prolungamento delle operazioni di
assistenza ai profughi e che dovrà essere finalizzata alla
riconciliazione e stabilizzazione regionale.
Fra le misure previste per il sostegno alla ricostruzione nel
medio periodo, è da segnalare l'approvazione da parte di Italia,
Bulgaria, Macedonia e Albania di una rete di collegamenti
stradali e ferroviari, nonché di un oleodotto (il corridoio A8)
fra il Mar Nero e il Mediterraneo. La realizzazione di queste
opere infrastrutturali permetterà di sviluppare le economie
della regione aumentandone l'interdipendenza, con evidenti
vantaggi di ordine anche politico. Sul sostegno alla
collaborazione regionale per la ripresa sta lavorando anche la
SECI (Southeastern Europe Cooperation Initiative), cui
partecipano tutti i paesi balcanici, USA, Italia ed altri
europei, che, in una riunione tenuta da Atene nei giorni scorsi,
ha messo un punto unintesa per risolvere un nodo cruciale,
quello dei transiti di frontiera per i trasporti commerciali.
3. GERMANIA Il deficit pubblico
in crescita.
Aumenta in Germania il deficit di bilancio,
essenzialmente a causa del rallentamento della congiuntura, e con
esso cresce il debito pubblico. Il Ministro Eichel si dice
preoccupato per tali sviluppi, ma ribadisce l'impegno del Governo
a portare in equilibrio i conti pubblici nel medio periodo.
Il Ministro delle Finanze Eichel ha lanciato un grido di allarme
sulla situazione delle finanze pubbliche federali, caratterizzate
da una diminuzione delle entrate causata dal rallentamento della
congiuntura e dall'aumento dello "stock" di debito
pubblico (1.500 miliardi di marchi nel 1998) con conseguente
incremento della spesa per interessi.
"Stiamo marciando verso lo Stato dei debiti" ha messo
in guardia Eichel, che ha comunque rassicurato circa il rispetto
del dettato costituzionale che impone di limitare il deficit di
bilancio ad una cifra non superiore all'ammontare delle spese per
investimenti. Il Ministro delle Finanze ha anche tenuto a
ribadire l'impegno, contenuto nel programma di stabilità
tedesco, di conseguire nel 2002 un rapporto deficit/PIL dell'1%,
puntando poi nel medio periodo ad un bilancio in pareggio.
4. EUROPA Crescente divario
militare con gli Usa.
La natura degli interventi militari post-Guerra Fredda
ha spostato laccento dalle capacità difensive statiche
allalta tecnologia, mobilità, comunicazioni, capacità di
trasporto ed operazioni interforze. Il divario fra USA e gli
alleati europei diventa sempre più un divario di qualità
piuttosto che di quantità. Il rischio, evidenziato dalle
operazioni per il Kossovo, è di una sempre maggior
marginalizzazione del ruolo europeo; al limite, secondo Naumann,
di futura impossibilità di operare insieme sul campo di
battaglia.
Lintervento militare NATO contro la RFJ ha messo a nudo il
problema del "gap" crescente fra capacità militari
degli Stati Uniti e quelle europee (e canadesi), che rischia di
fare della "Identità Europea di Difesa e Sicurezza"
(IESD) una petizione di principio, accentuando invece la
dipendenza europea dalle risorse ("assetts") messe a
disposizione dagli americani.
I rispettivi bilanci militari sono compatibili (quello europeo
complessivo rappresenta circa il 60% di quello USA, ma senza le
responsabilità per la sicurezza del Pacifico), ma contro i 36
miliardi di dollari americani in ricerca e sviluppo,
lEuropa ne spende circa 10. Nel suo messaggio di commiato
da Presidente del Comitato Militare NATO, il Generale Naumann ha
notato il ruolo europeo "ai margini" della campagna
contro la RFJ; se il problema non sarà affrontato, ha ammonito,
arriverà allincapacità di operare insieme.
5. COMMISSIONE EUROPEA In luglio
la composizione.
La lista dei componenti del nuovo esecutivo sarà
presentata in coincidenza con l'insediamento del nuovo Parlamento
europeo (dal 20 al 23 luglio). Il Presidente incaricato Prodi
annuncia anche nuove, più trasparenti, procedure amministrative
ed un rilancio dell'azione politica dell'Unione, in particolare
nei Balcani.
Il Presidente incaricato Prodi ha annunciato di fronte al
Parlamento Europeo che il nuovo esecutivo sarà presentato entro
il 20 luglio prossimo, in coincidenza con l'insediamento del
nuovo Parlamento. Nel suo discorso programmatico, il presidente
designato ha anche indicato che intende riformare le procedure
amministrative interne alla Commissione in modo da eliminare le
"zone grigie" fra responsabilità di indirizzo politico
e gestione amministrativa al fine di responsabilizzare la
dirigenza comunitaria.
Prodi ha anche insistito sul rilancio della liberalizzazione del
commercio internazionale e del mercato interno
scontrandosi con riserve dei gruppi Socialista e Verde.
L'altro punto saliente del programma sarà il rilancio
dell'azione politica dell'Unione Europea, in particolare nella
martoriata area dei Balcani, per la quale "l'Europa può
giocare un ruolo chiave", ha sottolineato l'On. Prodi,
"anche tramite una Conferenza sui Balcani".
6. BOSNIA ERZEGOVINA Scalfaro a
Sarajevo.
Inizia oggi la visita del Presidente Scalfaro a
Sarajevo, dedicata ad incontri al massimo livello con la
dirigenza del Paese. Il Presidente, che è accompagnato dal
Ministro Scognamiglio e dal Sottosegretario Ranieri, visiterà
anche i reparti italiani che partecipano alla SFOR.
31 luglio 1999 webmaster@euganeo.it |
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il collegio senatoriale
di Tino Bedin |