Unintensa attività diplomatica fa seguito del vertice NATO. Accresciute
pressioni economiche su Belgrado accompagnano i bombardamenti aerei.
Oggi all'esame del Consiglio Atlantico della NATO il piano per bloccare a Belgrado le
forniture di greggio. Adottate nuove sanzioni contro la RFJ da parte dell'Unione Europea
(petrolio, manifestazioni sportive, collegamenti aerei).
Talbott a Mosca, incontra oggi Ivanov e Cernomyrdin. Il Segretario Generale dell'ONU lo
seguirà a ruota e nominerà due inviati speciali per il Kossovo. I Ministri degli Esteri
dei 15 invitano Rugova a Bruxelles il 17 maggio prossimo, mentre il Governo tedesco
conferma una conferenza sui Balcani a Bonn il 27 maggio prossimo.
Lazione militare NATO prende di mira i pilastri del potere politico di Milosevic,
oltre agli obiettivi militari ed economici. Colpito nuovamente nella notte il grattacielo
a Belgrado dove vi sono gli uffici del partito socialista. La TV serba trasmette a fasi
alternate e chiede ospitalità alle emittenti private.
Qualche segnale da Belgrado, che però rafforza la censura per i giornalisti stranieri. Il
Vice Premier Federale, Draskovic, afferma che Milosevic è "in linea di principio
d'accordo con la proposta di mediazione russa che prevede l'invio di forze internazionali
armate nel Kossovo". Accesso della Croce Rossa internazionale in RFJ per aiuti
umanitari; Sommaruga a Belgrado incontra Milosevic e visita brevemente i tre prigionieri
americani.
Nella notte la NATO ha colpito per la seconda volta il grattacielo di Belgrado,
considerato il "simbolo" del potere di Milosevic. Secondo i media serbi ci sono
state inoltre violente esplosioni a Novi Sad, nella zona militare di Sambor e sul ponte
sul Danubio di Backa Palanka. Nella Serbia centrale gli aerei dell'Alleanza hanno
attaccato obiettivi nei pressi della città di Kraljevo e Cacak e sul monte Zlatibor.
I Quindici, oltre a ratificare l'embargo petrolifero contro Belgrado, che scatterà al
più tardi entro venerdì prossimo, hanno adottato un divieto d'ingresso sul territorio
dell'Unione per Milosevic, la sua famiglia, i suoi collaboratori e per i membri del
governo jugoslavo e di quello serbo. L'UE ha anche deciso il congelamento degli averi in
Europa di Milosevic, dei suoi familiari e collaboratori, ed un divieto di esportare verso
la Jugoslavia i prodotti che potrebbero servire alla riparazione delle infrastrutture
danneggiate dai "raids" della NATO.E' stato inoltre deciso di invitare i Paesi
Membri e le Organizzazioni sportive a non organizzare manifestazioni internazionali con la
partecipazione della RFJ. Scatterà inoltre nei confronti di Belgrado un embargo totale
sui collegamenti aerei. I Quindici hanno altresì deciso di invitare Rugova a Bruxelles il
prossimo 17 maggio in occasione della prossima riunione dei Ministri degli Esteri
dell'Unione; in tale contesto, la Presidenza tedesca ha indicato che intende invitare
Rugova a trasferirsi con la sua famiglia a Bonn.
Il Vice Premier federale Draskovic ha detto che Milosevic è "in linea di principio
d'accordo con il piano di mediazione russo, che prevede lo spiegamento nel Kossovo di una
forza internazionale armata". Di tale nuovo spiraglio - commentato positivamente, ma
con cautela dal Dipartimento di Stato - dovrebbero parlare oggi a Mosca il Sottosegretario
di Stato americano Talbott ed il Ministro degli esteri Ivanov, insieme all'inviato
Cernomyrdin. Sono altresì attesi a Mosca i Ministri degli Esteri di Grecia e Canada,
mentre Kofi Annan dovrebbe arrivare alla fine della settimana, a testimonianza
dell'intensificarsi dell'attività diplomatica nella capitale russa. Il Governo tedesco ha
confermato che il 27 maggio prossimo si terrà a Bonn una conferenza sui Balcani, nel
corso della quale sarà discusso un "patto di stabilità" nei riguardi di quella
regione. Alla conferenza prenderanno parte Unione Europea, OSCE, organizzazioni
finanziarie internazionali e Stati confinanti con la Jugoslavia.
Kofi Annan ha annunciato che nominerà due inviati per il Kossovo: fra i candidati più
probabili sembrano l'ex Premier svedese Carl Bildt e l'ex Cancelliere austriaco Vranitzky.
2. ALBANIA Iniziata loperazione di aiuto ai profughi
kossovari. E' ufficialmente cominciata ieri l'operazione "Allied Harbor". Una
delegazione guidata dal Sottosegretario Minniti e dai Ministri Iervolino, Berlinguer e
Turco a Tirana e Kukes mercoledì prossimo per fare il punto della situazione. Il Ministro
Turco sulla accoglienza ai profughi. Le autorità di Kukes minacciano di espellere i
profughi. Milosevic consente libero accesso alla Croce Rossa in Jugoslavia. Le forze
armate serbe respingono l'accusa di aver ucciso dei profughi kossovari in fuga nel
Montenegro. Approvata a schiacciante maggioranza dalla Commissione dei Diritti Umani
dellONU a Ginevra una risoluzione di iniziativa americana sulla RFJ, centrata sulla
situazione dei rifugiati.
La missione umanitaria "Allied Harbor" è cominciata ufficialmente ieri, con la
suddivisione del territorio albanese in quattro settori: il nord all'Italia; il nord-est
alla Germania; l'ovest alla Spagna; il sud alla Francia. L'operazione potrà contare su
7.300 soldati degli Stati Membri, 2.500 dei quali già sul posto, oltre ad elicotteri per
ponti aerei ed evacuazioni.
I Ministri Jervolino, Berlinguer e Turco, insieme al Sottosegretario Minniti, si
recheranno mercoledì prossimo a Tirana e Kukes per fare il punto sulle necessità dei
profughi. Il Ministro Turco ha a tale proposito affermato che se diventerà necessario
"facilitare la loro presenza in Italia, allora lo faremo".
Con riferimento ai recenti scontri avvenuti nei pressi del confine tra il Kossovo e
l'Albania, Il Sottosegretario alla Protezione Civile, Barberi, ha detto di non ritenere
che la zona di Kukes possa diventare un avamposto militare
Dopo un incontro con il Presidente della Croce Rossa, Sommaruga, Milosevic ha dichiarato
di aver autorizzato il libero accesso della Croce Rossa nel Kossovo per portare aiuti
umanitari ai profughi. In tale contesto, oggi il Comitato Internazionale della Croce Rossa
potrà fare visita ai tre prigionieri di guerra americani, nel corso della quali i
delegati del CICR saranno autorizzati ad intrattenersi in privato con i tre soldati e
registrare le loro informazioni personali.
Il Comando della seconda armata jugoslava ha respinto ieri le accuse di aver ucciso dei
profughi incolonnati in territorio montenegrino, affermando di essersi limitati "a
rispondere al fuoco". L'episodio si era verificato il 18 aprile scorso.
Le Autorità di Kukes hanno minacciato di espellere la massa di profughi presenti nella
piccola città di confine se l'Alto Commissariato per i Rifugiati non accelererà i tempi
della loro partenza per il sud dell'Albania.
A Ginevra, l'Assistant Secretary americano Koh ha presentato alla Commissione una
risoluzione sulla RFJ insistendo in particolare sulla situazione dei rifugiati dal
Kossovo. La risoluzione è stata approvata con 46 voti a favore, 1 contrario e 6 astenuti,
facendo registrare la più alta maggioranza su una risoluzione sottoposta alla 55ma
Sessione della Commissione.
3. TURCHIA Processo "trasparente" per Ocalan. Il Presidente turco Demirel promette un processo "giusto e
trasparente". Il PKK annuncia l'intensificazione della lotta armata. Mentre il
Presidente turco Demirel afferma che Ocalan sarà sottoposto ad un processo "giusto e
trasparente", il PKK annuncia l'intensificazione della lotta armata in risposta alla
presa di posizione della magistratura turca, che ha già chiesto la pena di morte per il
leader curdo. L'annuncio del PKK risponde anche al successo alle recenti elezioni del
Partito del Movimento nazionalista di estrema destra, contrario ad ogni concessione alla
minoranza curda.
4. UNIONE EUROPEA - Deutsche Telekom in Austria. L'Unione Europea dà il via libera a Deutsche Telekom all'acquisto di Max Mobil
Telekommunikation, secondo gestore dei servizi di telefonia mobile in Austria.
Secondo la Commissione Europea la transazione della Deutsche Telekom, che porterebbe la
sua quota in Max Mobil dal 25 all'81%, non rappresenta una minaccia per la concorrenza nel
mercato europeo delle telecomunicazioni. Deutsche Telekom sta cercando espandersi sulle
piazze internazionali allo scopo di ridurre la sua dipendenza dal mercato tedesco dove
nell'ultimo periodo ha dovuto cedere un terzo dei contratti sulla lunga distanza ai
rivali.