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Giorni dell'Europa

Venerdì 23 aprile 1999

1. KOSSOVO- Le soluzioni diplomatiche.
Cernomyrdin ottiene da Milosevic l’accettazione di una forza multinazionale a guida ONU in Kossovo, di cui parte essenziale dovrebbe essere la Russia, per porre fine al conflitto. Passo avanti, ma insufficiente per Washington e Londra: manca l’impegno al ritiro serbo dal Kossovo e non è chiaro se si tratti di forza militare, essenziale per garantire e proteggere il ritorno dei profughi, o solo civile.
D'Alema incontra Kofi Anna e ribadisce la centralità dell'ONU in ogni iniziativa di pace.
In campo militare, si preparano ad entrare in campo gli Apache che dovrebbero garantire una fascia di sicurezza al confine tra Albania e Kossovo.
Escalation dei bombardamenti NATO. Distrutta nella notte la sede della televisione serba "RTS" con vittime tra i civili; interrotte le trasmissioni mentre andava in onda un’intervista (registrata) a Milosevic. Per l’Alleanza, la TV di stato era un bersaglio in quanto "strumento di propaganda" e di potere del regime. Ancora scontri tra forze paramilitari serbe e UCK che denunciano (finora senza prove) l'impiego di armi chimiche da parte Jugoslava.
Nel corso della nottata è sembrato aprirsi uno spiraglio nella crisi in Kossovo. L'inviato di Eltsin, Victor Cernomyrdin, prima di lasciare nella serata di ieri Belgrado, dove ha avuto un colloquio di oltre sei ore con il Presidente jugoslavo, alla volta di Mosca, ha dichiarato che Milosevic accetterebbe la presenza di "una forza internazionale nel Kossovo a guida Onu e con la partecipazione della Russia". La novità starebbe nel fatto che Milosevic non chiederebbe più a priori la garanzia che si tratti di una presenza civile e non militare e senza paesi NATO. In un’intervista mandata in onda successivamente, ma forse registrata prima della partenza di Cernomyrdin da Belgrado, Milosevic ribadisce invece la condizione che la forza internazionale sia "non militare".
Non è dunque chiaro quanto abbia Chernomyrdin abbia in realtà ottenuto. L'iniziativa russa diplomatica russa sembra è comunque solo agli inizi. Nei prossimi giorni Cernomyrdin dovrebbe avere incontri in Europa e forse recarsi a Washington. Il Segretario Generale dell'Onu sarà a Mosca giovedì 29. L'iniziativa russa sembra avere due scopi: il rientro in scena di Mosca, dopo essere stata temporaneamente tagliata fuori dell’intervento NATO (con un ruolo politico e militare: Chernomyrdin ha ribadito che la Russia vuole avere parte determinante nelle future forze di pace); far intendere ragione a Milosevic. Due i punti cruciali, su cui Mosca sembra orami d’accordo e su cui Belgrado deve convincersi: che senza la garanzia di una "componente militare" internazionale non è possibile arrivare un accordo tra le parti e tutelare la convivenza tra serbi ed albanesi in Kossovo e che, anche nell'ottica russa, alla regione occorre uno statuto che si ponga a metà strada tra l'attuale livello di autonomia e quello di una terza repubblica federata.
Nel dubbio, la reazione occidentale, inizialmente cauta ma non di chiusura, si è raffreddata. Clinton, incontrando i giornalisti insieme al Segretario Generale della NATO Solana, aveva in un primo momento affermato che se serio, quello effettuato da Milosevic, avrebbe rappresentato un passo in avanti verso la soluzione della crisi; più tardi ha diramato un comunicato congiunto con Blair nel quale si definisce l’offerta serba troppo riduttiva rispetto alle richieste NATO. La parola passa comunque al vertice NATO dell'Alleanza che si pare oggi a Washington.
I bombardamenti hanno distrutto l’edificio di cinque piani sede della televisione serba RTS, provocando la morte di 15 civili nonché l'immediata interruzione delle trasmissioni, dovuta tra l'altro, si sono intensificati anche sui ripetitori radiotelevisivi in tutta la RFj. Sono continuati anche in Kossovo e a Podgorica, capitale del Montenegro, dove il clima tra i filo-serbi ed i sostenitori del Presidente Djuganovic è sempre particolarmente teso.
La NATO, intanto, si preparerebbe a creare una fascia di sicurezza profonda 20 chilometri a cavallo tra l’Albania e Kossovo. Questo dovrebbe essere il primo obiettivo dell'utilizzo, a partire dalla prossima settimana, degli elicotteri da combattimento anticarro Apache. Lo scopo è garantire una via di protezione a ridosso della frontiera settentrionale albanese che continua ad essere teatro di scontri armati. Stando a fonti di origine kossovara raccolte a Tirana, in uno di questi scontri i serbi avrebbero, per la prima volta, fatto uso di armi chimiche, in particolare di gas paralizzanti.

2. KOSSOVO – Dagli Usa nuovi aiuti umanitari.
Rallenta il flusso dell'esodo verso l'Albania. In vista un'indagine del Tribunale dell'Aja sui crimini posti in essere dai serbi. Gli Stati Uniti annunciano nuovi aiuti umanitari.
Rallenta ulteriormente il flusso di profughi alla frontiera albanese mentre prosegue lo svuotamento del campo più affollato, quello di Kukes, da dove negli ultimi giorni sono defluite dirette verso altre zone dell'Albania almeno 40.000 persone. Un rappresentante del Tribunale Internazionale dell'Aja per i crimini della nell’ex-Jugoslavia si recherà nei prossimi giorni in Albania per raccogliere prove sul genocidio perpetrato dai serbi, nei cui confronti l'Alto Commissario delle Nazioni Unite muove anche l'accusa di avere creato dei campi in cui gli albanesi sono costretti ai lavori forzati.
Non si sblocca invece la situazione in Macedonia, dove migliaia di profughi sono bloccati in una località impervia tra le montagne a nord di Skopje.
Sul fronte degli aiuti, gli Stati Uniti hanno annunciato un notevole incremento del loro stanziamento, pari almeno a 17,5 milioni di dollari e che si aggiunge ai 22,5 già arrivati inviati, in grado di fornire cibo e generi di prima necessità almeno alla metà delle persone sfollate fino alla fine dell'anno.

3. CONSIGLIO EUROPEO TRASPORTI – Il sistema europeo di navigazione satellitare.
I Ministri dei Quindici si riuniscono oggi e domani a Dortmund su invito della Presidenza tedesca. L'innovazione nel campo dei trasporti e lo GNSS al centro dei colloqui. Per quanto riguarda il Sistema Europeo di Navigazione Satellitare (GNSS) dopo la discussione al Consiglio di Bruxelles del 29 marzo scorso, la Presidenza tedesca intende raccogliere pareri articolati da parte degli Stati membri sulle ipotesi di realizzazione anche mediante i risultati di un questionario già inviato nelle capitali degli Stati membri.
Nella giornata del 24, tra gli altri temi sarà esaminata anche la questione delle applicazioni della telematica alla politica europea dei trasporti.
Per l'Italia dovrebbero essere presenti il Ministro Treu ed il Sottosegretario Danese.

4. SLOVENIA-CROAZIA – In pericolo le istituzioni culturali italiane.
Una cinquantina di intellettuali appartenenti alla comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia rivolgono un appello all'Italia per sottolineare le gravi difficoltà finanziarie che starebbero mettendo in pericolo la sopravvivenza delle istituzioni culturali e sociali della minoranza.
L'appello, rivolto alla Presidenza della Repubblica, al Ministero degli Esteri e alle Presidenze di Camera e Senato, indica la necessità di riprendere la concessione degli aiuti già stanziati, indispensabili al funzionamento delle 43 comunità degli Italiani operanti in Croazia e Slovenia. Il blocco dei finanziamenti rischia - si legge nell'appello - di porre fine alle attività delle istituzioni scolastiche di quelle editoriali, dei centri di ricerca storico-scientifici e delle emittenti radiotelevisive e di altri enti preposti alla tutela dell'identità nazionale italiana.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
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