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Giorni dell'Europa

Martedì 30 marzo 1999

1. JUGOSLAVIA – Arriva il russo Primacov.
Sesta notte di bombardamenti sulla Jugoslavia. Colpite Pristina e Belgrado. Schierati i super-bombardieri B-1 statunitensi per colpire le truppe serbe e gli A-10 in funzione anticarro. Il Primo Ministro russo Primakov oggi a Belgrado per colloqui con Milosevic. La missione è esplicitamente appoggiata da Italia, Germania e Turchia. Sempre più grave la situazione nel Kossovo: Pristina sarebbe deserta. Uccisi dai serbi alcuni negoziatori albanesi di Rambouillet mentre l’UCK incita gli albanesi alle armi. L’obiettivo principale dei bombardamenti NATO sembra essersi spostato nel Kossovo, in particolare contro le truppe serbe che sembrano sempre più impegnate in una violenta azione di pulizia etnica della regione. Colpite installazioni ed aeroporti militari a Pristina e nella periferia nord della capitale serba. Il capoluogo kossovaro avrebbe ormai le sembianze di una città morta, sconvolta per di più dagli incendi appiccati dalle truppe serbe. Da parte della NATO si assiste ad un rafforzamento degli strumenti militari, con l’intervento dei "super-bombardieri" B-1 armati con bombe a grappolo per colpire le truppe mentre gli A-10 avrebbero funzioni contro i carri armati serbi.
Sul fronte diplomatico oggi il Primo Ministro russo Primakov si reca a Belgrado per colloqui con il Presidente jugoslavo Milosevic. L’iniziativa di Mosca ha ricevuto esplicito sostegno da parte di Bonn e Roma ed il premier dovrebbe recarsi, subito dopo Belgrado, a Bonn per riferire alla Presidenza di turno UE degli esiti dei colloqui con la dirigenza serba. Il Presidente del Montenegro, Djukanovic, ha nuovamente lanciato un appello alla NATO per chiedere la sospensione dei bombardamenti e l’avvio di negoziati. Secondo il dirigente montenegrino – da tempo critico verso la politica di Belgrado - l’azione della NATO starebbe esclusivamente rafforzando le posizioni di Milosevic e precipitando invece il suo stato verso il caos e la violenza, soprattutto in considerazione dell’afflusso di profughi che rischia sempre più di far saltare i fragili equilibri all’interno della piccola repubblica. Prosegue frattanto con violenza la repressione serba nel Kossovo, dove sarebbe in atto una vera e propria pulizia etnica. Sarebbe confermata l’uccisione dei dirigenti moderati kossovari Fehmi Agani e Baton Haxhiu: la stessa agenzia di stampa jugoslava Tanjug parla della morte dei due dirigenti albanesi, che facevano parte della delegazione kossovara a Rambouillet, attribuendola ad un regolamento dei conti interno al fronte albanese. La dirigenza dell’UCK ha lanciato un appello a tutti i profughi albanesi perché prendano le armi contro i serbi.

2. KOSSOVO – Per i profughi sostegno ad Albania e Macedonia.
Il numero dei profughi cresce a vista d’occhio. Albania e Montenegro chiedono sostegno internazionale. Il Ministro Iervolino in Albania.
Sono ormai varie centinaia di migliaia i profughi che sfuggono ai bombardamenti ed alle rappresaglie serbe nella regione. Tra gli 80 ed i 100.000 – secondo fonti dell’UE – sarebbero giunti negli ultimi giorni in Albania, ma altre migliaia si sarebbero recati in Macedonia, Montenegro e Bosnia. L’attraversamento delle frontiere avviene a fasi alterne, contrassegnato da continue chiusure da parte delle forze di polizia serbe. Alcuni osservatori NATO parlano di una precisa strategia attuata da Belgrado per usare "l’arma dei profughi" per destabilizzare gli stati vicini. Il Primo Ministro albanese Maiko ha accusato esplicitamente Milosevic di strumentalizzare l’evacuazione forzata delle popolazioni.
Il Commissario europeo per gli aiuti umanitari, Emma Bonino, da domani sarà in Albania e Macedonia per rendersi conto degli interventi più urgenti da effettuare. Le autorità di Tirana e Skopje hanno, infatti, lanciato pressanti appelli alla comunità internazionale per chiedere urgenti sostegni all’azione a favore dei profughi. Il Ministro degli Interni, Rosa Russo Iervolino, accompagnata dai Sottosegretari Ranieri e Barberi, è a Tirana per organizzare misure di sostegno ai profughi quali campi di raccolta e l’invio di strutture e mezzi, ma anche per prevenire una nuova ed incontrollata ondata di immigrazione clandestina sulle nostre coste adriatiche.
Il dramma dei profughi sembra toccare anche i già logorati equilibri interni alla Federazione Jugoslava: un vero e proprio dramma umanitario è in corso nel Montenegro, ed in particolare a Ruzaje dove soltanto ieri sarebbero giunti 17.000 profughi che verrebbero ad aggiungersi alle altre migliaia già fuggiti verso il territorio montenegrino dal Kossovo. In questo caso la situazione è ancora più precaria, in considerazione dell’impossibilità di prestare una qualsiasi forma di assistenza alle autorità di Podgorica, formalmente parte integrante della Federazione jugoslava.

3. EURO – Ai minimi storici.
Tra "l’effetto Kossovo" e l’ottimo stato di salute dell’economia statunitense il dollaro "vola" sull’Euro, ai suoi minimi storici dallo scorso gennaio. L’indice Dow Jones oltre quota 10.000. La valuta europea è scesa per la prima volta sotto la soglia di 1,07 dollari per un euro, attestandosi a 1.0692, nuovo minimo storico. La crisi del Kossovo ed i timori per un’escalation militare nella regione contribuiscono a deprezzare l’andamento della moneta unica europea, ma anche ennesime voci su un possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della BCE hanno ulteriormente indebolito l’Euro. Il dollaro invece risente anche dell’ottima contingenza dell’economia americana: ieri l’indice Dow Jones ha chiuso a quota 10006, segnando il miglior risultato di tutti i tempi a Wall Street.

4. FRANCIA –Non ci va il presidente iraniano.
Annullata" la visita del Presidente Kathami in Francia prevista per il 12 aprile. Con una decisione che sembrava andare maturando sempre più negli ultimi giorni, la visita del Presidente iraniano in Francia è stata aggiornata "sine die", anche se formalmente non si tratta di un vero e proprio annullamento (tra l’altro la visita non era stata ancora ufficialmente fissata al 12 aprile).Il mancato viaggio di Kathami in Francia sembra per il momento interrompere l’offensiva di simpatia del Presidente iraniano, che nelle scorse settimane si era recato in vista ufficiale in Italia, la prima di un Capo dello Stato in vent’anni di Repubblica Islamica in un paese occidentale.

5. BERLINO - Vertice UE-ASEM
Convergenza sulla candidatura del tailandese Panichpakdi alla Presidenza del WTO. Un accordo tra i Ministri degli Esteri delle due organizzazioni sarebbe emerso nel corso dei lavori della ministeriale UE-ASEM a Berlino. Il Vice primo ministro tailandese è uno dei due candidati rimasti a succedere a Renato Ruggiero nella carica di Presidente dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, dopo il ritiro della candidatura marocchina. L’altro rimasto in lizza e l’ex premier neozelandese Moore, ma dopo l’accordo UE-ASEM le possibilità di Panichpakdi sembrano essersi decisamente rafforzate.

6. CONSIGLIO EUROPEO PESCA – La ristrutturazione delle flotte. Le modalità e le condizioni delle azioni strutturali del settore della pesca al centro delle discussioni a Bruxelles. Si tratta in particolare di definire le modalità di ristrutturazione delle flotte peschiere europee, le condizioni per la costituzione di società miste, gli interventi socioeconomici per il settore, l’azione a favore delle flotte costiere e quelli per le organizzazioni dei produttori. Si tratta comunque di una riunione ancora di definizione delle misure, alla luce anche delle posizioni divergenti tra gli Stati membri, e l’obiettivo della Presidenza tedesca appare quello di avvicinare le rispettive posizioni in modo da potere facilitare il prosieguo dei lavori e l’adozione al prossimo Consiglio Pesca di giugno.

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31 luglio 1999
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