IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 13 marzo 2002

Chi in parlamento sostiene i cambiamenti?
L'iniziativa della rete Lilliput
per fermare la nuova legge sulle armi

Un conto è il trattato internazionale, un conto è la proposta della Destra


Caro (e onorevole) Tino, innanzitutto grazie per i periodici aggiornamenti sul tuo lavoro parlamentare e per il tuo impegno politico; in questa occasione ti scrivo avendo letto su "La Difesa" dell'iniziativa promossa dalla Rete Lilliput per preservare la legge 185/90. Sono certo che sei attento al tema e farai quanto è possibile per contribuire alla vanificazione del disegno di legge 1927. Dall'articolo apparso su "La Difesa" non si coglie esplicitamente quali forze politiche e quali parlamentari assecondino le pressioni lobbistiche dell'industria bellica. Per i cittadini-elettori sapere questo darebbe un ulteriore aiuto ad "aprire gli occhi" e ad orientare le future scelte elettorali. Puoi offrirci qualche lume?

Gigi Gui
Risponde Tino Bedin
Caro Gigi, mi ha fatto piacere leggerti: sia perché vedo che c'è sempre chi ha a cuore temi veri sia perché aiuta a ricordare vecchie amicizie.
Venerdì sera probabilmente non farò a tempo ad arrivare all'iniziativa della Rete Lilliput a Padova: sono a Battaglia Terme per un confronto sulle conseguenze della Destra per le persone più deboli (l'ultima è il ticket sanitario per tutti i veneti); iniziativa programmata da tempo.
Ti segnalo un articolo che ho scritto per il settimanale diocesano di Treviso "Vita del Popolo". Dato lo spazio che il settimanale mi aveva assegnato non è un articolo completo. Manca, ad esempio, la domanda che ti (... mi) fai: quali forze politiche sostengono il disegno di legge.
Dai lavori delle Commissione riunite della Camera emerge che ovviamente il sostegno alla nuova normativa viene dalla maggioranza parlamentare di centro-destra. C'è stata però una valutazione positiva da parte di due autorevoli esponenti dell'Ulivo, Minniti e Mattarella, che per il loro incarico governativo nella passata legislatura avevano seguito la convenzione internazionale di cui il disegno di legge in discussione è il recepimento. Non ho difficoltà a credere che il loro assenso sia stato espresso soprattutto alla convenzione (che a mio avviso è positiva), piuttosto che che alle "interpretazioni" proposte dal governo. Però la legge che ne verrebbe fuori sarebbe inaccettabile. Intanto il disegno di legge, pur approvato in sede di commissione, è sparito dal calendario dei lavori dell'aula della Camera.
Al Senato ho personalmente già svolto qualche sondaggio con i colleghi con cui abbiamo fatto iniziative di carattere pacifista ed ho trovato consonanza nella posizione di rifiuto che io ho già epsressa. Vedremo.
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13 marzo 2002
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Tino Bedin