VECCHIAIA
Non sono un "lusso" che una società può permettersi solo quando "avanza" un po' della sua ricchezza
I servizi sociali sono il motore dello sviluppo (anche in tempo di crisi)
La scarsità di risorse finanziarie attuali non può farci rinunciare alla progettualità


di Tino Bedin

Il bilancio della Regione Veneto si è improvvisamente "ristretto". A cascata, i bilanci dei Comuni appaiono "scorticati". Regione e Comuni (sia direttamente sia tramite le Ulss) hanno competenza costituzionale ed istituzionale nel grande settore della sicurezza sociale. C'è dunque da temere per i servizi sociali, cioè per i servizi che riguardano più direttamente la vita di persone che per età, fatalità, malattia, condizioni economiche sono più fragili di altre.
A chi - per compito istituzionale o per scelta volontaria - si dedica ad una di queste situazioni viene naturale cercare di "difendere" almeno la situazione attuale, di evitare che i "tagli" affondino nella carne viva delle persone. Sarebbe già abbastanza, ci si dice, ad esempio tra le Istituzioni che come l'IRA si dedicano agli anziani non autosufficienti.

Se più persone corrono....
Così ragionando, però, si rischia di avallare l'idea che i servizi sociali siano un "lusso" che una società può permettersi solo quando "avanza" un po' della sua ricchezza.
È un'idea falsa. I servizi sociali non sono il risultato dello sviluppo, ma il motore dello sviluppo. Grazie ai servizi sociali si "mettono in corsa" più persone: più bambini, più anziani e le loro famiglie, più mamme... E più persone corrono, più veloce va la società e più in fretta si esce tutti insieme dalla crisi. Anche da questa pesante crisi finanziaria locale e globale.
Per questo l'Istituto di Riposo per Anziani di Padova - alla pari di molti altri soggetti - ha dato il suo contributo alla stesura del Piano locale per la non autosufficienza inserito nel Piano di Zona 2011-2015 dell'Ulss di Padova. La scarsità di risorse finanziarie attuali non poteva infatti farci rinunciare alla progettualità. Sapere dove si deve andare fa bene anche quando... si è a corto di benzina.

Sempre più centro servizi
Proprio l'ampiezza dell'ambito temporale del piano di zona è un'opportunità: un quinquennio, dal 2011 al 2015, consente all'Istituto di Riposo per Anziani di Padova la progressiva e completa trasformazione da "casa di riposo" a "centro servizi" per le persone anziane.
Nel centro servizi si incrociano le risposte all'allungamento della vita con un sistema di protezione e di sostegno, commisurato sia sulle persone anziane sia sulle persone che le hanno a cuore. La protezione residenziale - tipica della casa di riposo - è solo una di queste risposte e non necessariamente e universalmente sarà definitiva ed irreversibile. Essa si concretizza anche in risposte di breve/medio periodo a bisogni socio-sanitari transitori o intermittenti.
Faccio solo un esempio della progettualità proposta dall'IRA. "La prima risposta alla longevità avviene a domicilio. L'obiettivo è che la risposta domiciliare sia quella esaustiva (o almeno la più lunga possibile). L'IRA propone di inserire nella rete locale per la longevità alcuni servizi nei quali è specializzato e competente: Distribuzione di pasti confezionati dalla Cucina dell'IRA ritirati dagli utenti; Servizio distribuzione dei pasti a domicilio; prestazioni infermieristiche di base in convenzione; prestazioni fisioterapiche a domicilio in convenzione".

Piano di assistenza individuale
Anche al proprio interno l'IRA di Padova continua il percorso di costante adeguamento all'evoluzione della longevità. Vuole infatti essere attrezzato sia per rispondere alle esigenze delle persone anziane che si rivolgono ai suoi servizi sia per confrontarsi con le istituzioni pubbliche che hanno competenza (e doveri) nei confronti della vecchiaia non autosufficiente.
L'IRA lo fa attraverso progetti generali o nuove strutture (come sarà a breve Palazzo Bolis a Selvazzano); lo fa anche misurandosi con ciascuno dei propri anziani residenti.
In queste settimane è in atto una ricerca sul Piano Assistenziale Individuale (PAI) per costruire procedure e protocolli sempre più personalizzati. Anche in questo caso faccio solo un esempio: si è stabilito che "se non possibile già nel giorno di ingresso dell'Ospite, il familiare di riferimento sarà contattato, pochi giorni dopo, per un colloquio con Medico, Coordinatore di Residenza e Psicologo per una prima analisi dello stato e situazione dell'Ospite". Lo si faceva già, ma ora diventa una procedura standard perché si è visto che scienza ed esperienza del Personale IRA sono proficuamente arricchite nella conoscenza degli anziani da coloro che sono stati loro vicini per anni.

1 febbraio 2011


28 gennaio 2011
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