VECCHIAIA
Spunti per il Piano di Zona 2011-2015 dell'Ulss 16 di Padova
Il Sistema civico di Protezione della Longevità
L'obiettivo è il mantenimento delle persone di grande età nella propria abitazione e in una rete prevalentemente familiare


di Tino Bedin

Il "piano regolatore dei servizi sociali" per il quinquennio 2011-2015 nella grande Ulss 16 di Padova (oltre all'area metropolitana comprende dal 2010 anche la Saccisica) sta nascendo con una condivisione limitatissima. È davvero un peccato e non solo perché la partecipazione democratica non viene sfruttata. Si perde soprattutto una grande occasione di riflessione collettiva su quale welfare sia possibile organizzare nel terzo millennio. La crisi globale, con la ridiscussione di modelli sociali fino a ieri solidificati nella società, interroga anche su questo. Ma sono domande che per ora a Padova non troveranno risposta.
L'impegno - almeno quello dichiarato - è rimediare l'anno prossimo. E allora comincio subito - ora per allora - a mettere sul tavolo qualche idea per la vecchiaia in vista della costruzione progressiva di un Sistema civico di Protezione della Longevità.

Mantenimento nella propria abitazione
Il Sistema civico della Protezione della Longevità ha come obiettivo il mantenimento delle persone di grande età nella propria abitazione e in una rete prevalentemente familiare. La sistemazione residenziale è il più a lungo possibile posticipata. I Centri Servizi per anziani non autosufficienti entrano a pieno titolo nel Sistema in quanto attrezzati per fornire servizi sia temporanei sia a più elevato contenuto sanitario.
Il Sistema ha come riferimento:
- di programmazione e di direzione: la Conferenza dei Sindaci, la Direzione Generale dell'Ulss;
- di governo: il Comune e la Direzione sociale dell'Ulss;
- di gestione: l'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona.
Il Sistema può contare su servizi ed esperienze già attivi e positivi (Adi, Case di Riposo, ecc.), e già previsti dalla legge regionale. Indichiamo sia alcune con alcune innovazioni da apportare a servizi esistenti, sia integrazioni con una nuova progettualità. Gli ultimi due appunti riguardano la componente finanziaria.

Una casa per tutte le età
La finalità è la sostituzione o la trasformazione dell'abitazione di proprietà con un'abitazione più attrezzata per la longevità, priva di barriere architettoniche sia interne che esterne, più agevolmente inseribile nel Sistema civico di Protezione della Longevità. La conservazione della proprietà dell'abitazione è condizione preliminare. Lo strumento è un Fondo di rotazione comunale o intercomunale (o provinciale) per la mobilità residenziale in funzione dell'età e dell'accessibilità. La gestione potrebbe essere svolta da un'Ipab (o loro consorzio) dotata di patrimonializzazione da investire.

Centro diurno per anziani non autosufficienti
È il motore del Sistema di Protezione della Longevità. Consente una protezione programmata ma non esclusiva dell'anziano. Sostiene la rete familiare nel lavoro di cura, rendendolo sopportabile. Va organizzato e finanziato come sostegno alla domiciliarietà (non come semiresidenzialità).

Reparto residenziale temporaneo per anziani non autosufficienti
Nei Centri Servizi residenziali viene allestito un Reparto per la residenzialità temporanea: brevi soggiorni, accoglimenti di sollievo, riabilitazione residenziale post acuzie, somministrazione di cure infermieristiche specialistiche.
Il Centro Servizi per per anziani non è più una struttura a binario unico: ci si entra e ne se esce.

Giardino della mente
All'interno della struttura socio-sanitaria è attivato un Giardino della mente che comprende:
- Nucleo residenziale per anziani affetti da decadimento cognitivo (tipo Alzheimer);
- Sezione Alta Protezione Alzheimer (S.A.P.A) come servizio di accoglimento temporaneo per programmi di riattivazione e di ricondizionamento cognitivo e per la formazione e il sollievo della rete parentale.

Pronto Soccorso geriatrico a impostazione socio-sanitaria
La presa in carico è complessiva e non solo sanitaria ed è quindi gestito da soggetti del sistema socio-sanitario. È inserito in un Centro Servizi per Anziani pubblico dotato di servizio medico h 24. I destinatari sono gli anziani, la rete familiare, il sistema sociale di riferimento per gli anziani.

Assistenza sanitaria di primo livello
Un servizio (tipo "ospedale di comunità") rivolto alla estensività e non alla intensività delle procedure cliniche. Il servizio è gestito da struttura socio-sanitaria in quanto i percorsi assistenziali seguono un modello bio-psico-sociale avente per oggetto lo stato di salute complessivo della persona.
Almeno quattro diversi tipi di bisogno sanitario-assistenziale trovano risposta in questo servizio, integrandosi con il Reparto residenziale temporaneo:
- gestione a breve / medio termine di pazienti anziani, con patologia cronico-degenerativa instabile o riacutizzata che richieda un intervento efficace di medicalizzazione;
- gestione a breve / medio termine di pazienti anziani disabili, in fase di convalescenza post - acuta o post - chirurgica o, in ogni caso, con la necessità di eseguire terapie programmate in un ambiente con assistenza infermieristica;
- riabilitazione in fase post-acuta;
- gestione a medio / lungo termine di anziani non autosufficienti o in condizioni di fragilità sociale.

Nucleo ad alta intensità sanitaria continuativa
All'interno della struttura socio-sanitaria è attivato un Nucleo ad alta intensità sanitaria (Nais) che supera quindi la fase sperimentale. Si tratta di prendere atto della condizione sanitaria di molti longevi che vivono in centri residenziali e che non si vedono riconosciute dalla Regione consistenti spese di rilievo sanitario.

Integrazione socio-sanitaria in campo finanziario
ATrasferimento dalla Sanità all'Assistenza non solo di utenti, ma anche di risorse (minori costi della residenzialità rispetto all'ospedalizzazione) e di competenze. Creare una maggiore permeabilità tra il sistema sanitario e quello socio-sanitario per la realizzazione di progetti comuni con doppia fonte di finanziamento.

Fondo sociosanitario integrativo
Il costo della longevità è attualmente rilevante per le famiglie e per le amministrazioni comunali. Va attivato un Fondo socio-sanitario integrativo, alimentato volontariamente dai cittadini e partecipato dai Comuni e dagli attori del sistema di protezione sociale della longevità, destinato al pagamento dei costi "alberghieri" dei centri diurni e dei centri residenziali.

3 ottobre 2010


1 novembre 2010
ve-064
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