di Tino Bedin presidente dell'Ira
I concerti non sono una straordinarietà all'IRA. Il quartiere residenziale di via Beato Pellegrino o il Pensionato Piaggi o la Residenza dell'Arcella dell'Istituto di Riposo per Anziani di Padova ospitano frequentemente complessi sia vocali che strumentali, sia gruppi che singoli musicisti o cantanti. Si va poi rafforzando nei componenti e nella bravura il Coro del Beato Pellegrino e del Piaggi che si esibisce nelle ricorrenze più solenni. La musica è dunque parte integrante della vita nelle residenze dell'IRA.
Di straordinario il concerto "Armonie d'Autunno", svoltosi nella serata di sabato 11 ottobre, ha avuto la sede: l'Auditorium "Pollini", uno dei luoghi musicali più prestigiosi di Padova. Qui il Coro "Città di Padova", diretto da Dino Zambello, e la Civica Orchestra di Fiati di Padova, diretta da Marco Bazzoli, hanno proposto ai padovani un repertorio piacevole e impegnativo.
Il cambiare dei bisogni e delle speranze. L'iniziativa è stata del Comune di Padova e dell'Istituto di Riposo per Anziani, ancora insieme, come all'origine dell'IRA, a confermare la natura e la missione comunitaria della quasi bicentenaria casa di riposo della città. A nome suo e del sindaco Flavio Zanonato è intervenuto l'assessore comunale Luigi Mariani con un saluto che ha confermato il legame tra le due istituzioni.
Si è trattato di un concerto straordinario di beneficenza: per questo vi hanno collaborano anche Sodalizi umanitari: i Lions Clubs di Padova e Provincia e il Rotary Club Padova Est. Grazie alla loro attività la grande sala del Pollini si è riempita di persone che hanno applaudito la bravura dell'Orchestra e del Coro ed hanno avuto modo di conoscere meglio l'IRA.
Destinatario della beneficenza era infatti l'Istituto di Riposo per Anziani. La beneficenza dei Padovani ha consentito decennio dopo decennio all'IRA di essere preparato al cambiare dei bisogni, delle esigenze e delle speranze delle Persone anziane e delle loro famiglie.
Natura e finalità pubbliche. Questa risorsa comunitaria è ancora decisiva. È ancora avvertita come tale dalla cittadinanza? Soprattutto, può un ente pubblico sollecitare la beneficenza civica?
Deve farlo. La promessa di solidarietà responsabile contenuta da sessant'anni nella Costituzione repubblicana, non può essere mantenuta solo dalle istituzioni.
L'IRA lo ha fatto anche con il Concerto "Armonie d'Autunno" proprio perché nei suoi 189 anni di vita è sempre stato "pubblico" per natura e per finalità.
Pubblico giuridicamente, tanto che all'originaria Opera Pia nel 1890 si applica la legge Crispi e la si trasforma in Opera Pubblica di Beneficenza.
Pubblico perché municipale: il legame con il Comune di Padova è sostanziale per l'IRA (ad esempio, è il Comune che acquista la prima sede dell'Opera Pia nel 1838).
Pubblico perché civico: l'iniziale dotazione finanziaria dell'Istituto è il patrimonio del canonico padovano Giusto Antonio Bolis, che nel 1820 per testamento lascia tutto all'istituendo Pio Istituto.
Pubblico perché sociale: è da sempre la risposta a difficoltà che persone e famiglie non possono superare da sole.
Cambiamento repentino dell'aspettativa di vita. Oggi una di queste difficoltà è rappresentata dalla riduzione dell'autonomia personale con l'avanzare dell'età. Non è più la povertà, non è più l'indigenza. Oggi è il cambiamento repentino dell'aspettativa di vita a creare speranze e problemi.
Non è la prima volta che cambia lo scenario sociale e comunitario in cui l'IRA partecipa alla vita delle famiglie. La beneficenza è la risorsa che ha consentito all'IRA di adeguarsi al cambiare dei bisogni. Cito solo i cambiamenti in corso, senza guardare alla nostra storia:
- il completamento del Progetto Civita a Terranegra con l'apertura del centro diurno per anziani non autosufficienti;
- il cantiere aperto a Selvazzano per costruire un centro servizi per le persone anziane (residenza sanitaria assistenziale, ospedale di comunità, centro diurno, alloggi protetti indipendenti).
Se ha chiesto e chiede beneficenza, l'IRA lo fa a nome di tutti.
Questi progetti sono parte della sfida cui l'IRA si dedica ogni giorno: assicurare una vita di qualità alle persone molto avanti con gli anni e alle loro famiglie.
Sono 574 le persone anziane che abitano nelle residenze dell'Istituto e che vi trovano operatori, strutture e servizi che sopperiscono in misura personalizzata alle limitazioni determinate dall'età. Le loro famiglie possono continuare a mantenere legami affettivi e consuetudini di vita essendo sostenute nelle difficoltà più impegnative.
L'apprezzamento e l'attenzione. Espressione del massimo di autonomia esistenziale, tutela dello stato di salute globale, continuità di esperienze di vita: vivere all'Istituto di Riposo per Anziani di Padova ha queste ambizioni sia per le persone anziane che vi abitano, sia per le persone che le hanno a cuore: personale dell'IRA o familiari.
L'IRA è diventato sempre più per i padovani uno strumento (in molte situazioni l'unico) per continuare a "fare famiglia" quando la "grande" età potrebbe diventare incombente. Per questo ai padovani abbiamo proposto, anche attraverso il Concerto "Armoni d'Autunno" di confermare l'apprezzamento e l'attenzione per questa loro benemerita Istituzione, considerandola parte delle loro famiglie.
1 novembre 2008
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